TSE Recuperare e studiare il dispositivo, grazie
#11

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

C'era fastidio nel tono di Damar e Elan non era del tutto certo che l'uomo si stesse sforzando di nasconderlo, d'altra parte ciò che aveva detto era almeno in parte vero: aveva del lavoro da fare nel proprio laboratorio e iniziare a correre di qua e di là solo perché qualche ufficiale di dubbia fama lo richiedeva, avrebbe costituito un pericoloso precedente che sperava di poter evitare. Allo stesso tempo sapeva che tirare troppo la corda avrebbe potuto avere conseguenze altrettanto, se non maggiormente, spiacevoli. L'idea, poi, che Cardassia potesse essere in pericolo, non lo lasciava del tutto indifferente: non era a conoscenza di minacce imminenti, era sicuro del fatto che la Federazione non avesse nessun progetto di conquista, ma lo stesso non si poteva dire di altre potenze del quadrante o nuove minacce provenienti da chissà dove.

Fu quindi con una certa gratitudine che colse al volo la mediazione di Darhe'el certamente. rispose con un rispettoso cenno di assenso. Se il signor Darhe'el vorrà raggiungermi al laboratorio farò tutto il possibile per aiutarlo garantì ... immagino sappia già dove trovarmi, farò in modo che i miei collaboratori siano informati del suo arrivo e non gli facciano perdere ulteriore tempo. promise con un sorriso un po' più sincero. L'effettiva accoglienza sarebbe dipesa dalle reali intenzioni del visitatore, ma se c'era qualcosa di vero in tutta la storia che quei due uomini stavano raccontando, quell'incontro si sarebbe svolto senza spiacevoli incidenti.
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#12

On Cardassia, family is everything.

Ailam Darhe'el Cardassiano

Non sapeva se esserne felice o meno, ma sia Damar che Torak avevano accettato la sua proposta. Ciò non significava necessariamente che sarebbe stato semplice convincere il secondo a collaborare, ma gli dava una possibilità. Ailam poteva solo sperare che il suo gesto di buona volontà giocasse a suo favore. Come scienziato, sapeva bene cosa significava essere strapieno di lavoro. Andare a trovare Torak nel suo laboratorio era un modo per limitare il tempo che questi avrebbe perso a causa della loro proposta. Dall'altro lato della medaglia, il viaggio avrebbe rubato sicuramente tempo prezioso ad Ailam ma era un sacrificio necessario. Accettando la missione, aveva di conseguenza rinunciato a lavorare sui motivi del fallimento del suo ultimo esperimento. Un po' la cosa lo innervosiva ma era sicuro che le sue colleghe se la sarebbero cavata anche senza di lui. Di conseguenza, non si trattava di tempo sprecato ma di tempo ben utilizzato. Vincere Torak avrebbe significato assicurarsi la collaborazione di uno specialista e diminuire i rischi che avrebbe corso sul campo.

La ringrazio per l'opportunità, Disse quindi a Damar. farò tutto il possibile per convincere Torak. Gli promise, per quanto immaginava che sarebbe stata la documentazione fornitagli dall'ufficiale a fare il più del lavoro.

Rivolgendosi poi a Torak, aggiunse: Ammetto di non conoscere la posizione del suo laboratorio... Si interruppe un attimo, trattenendosi dal lanciare un'occhiata interrogativa a Damar. Era praticamente certo che i Servizi Segreti sapessero in che laboratorio Torak lavorava, ma non sarebbe stato politicamente corretto dichiararlo apertamente. quindi se potesse darmi qualche indicazione le sarei grato.
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#13

La mia vita è dedicata alla grandezza di Cardassia. Ogni decisione, ogni azione è rivolta al bene del nostro popolo e alla sicurezza del nostro impero.

Mindur Damar Cardassiano

Osservavo i due discutere in silenzio, riflettendo sulle loro parole. Avrei preferito che questa cosa accadesse direttamente nel mio ufficio per evitare fughe di notizie, ma capivo la necessità di trovare un compromesso. Tacitamente ringraziavo la disponibilità di Darhe'el e dubitavo che quanto stava accadendo avrebbe risolto tutto, ma era un passo nella giusta direzione. Ailam sembrava determinato, una qualità che apprezzavo in maniera particolare.

Rimasi a osservare il loro scambio, riflettendo sulla delicatezza della situazione. Alla fine, decisi di intervenire.
«Allungami il tuo PADD. Ti fornirò tutte le informazioni che ti servono. Potrai parlare di ciò che abbiamo parlato direttamente con Elan una volta arrivato.» dissi poi guardando i due ingegneri «Signori, se avete domande per me, ora è il momento di farle», dissi, scrutando entrambi con attenzione.
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#14

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

La risposta di Darhe'el non lo colse di sorpresa: Elan non si sarebbe aspettato nulla di diverso. Era quasi rassicurante scoprire che le sue preoccupazioni fossero fondate, eliminava quel senso di incertezza con il quale non gli piaceva convivere. Damar sapeva perfettamente chi era, non c'era alcuna ragione per cui sarebbe stato tanto interessato ad avere proprio lui e nessun altro in quel suo progetto se così non fosse stato. Aveva persino acconsentito a spostare il luogo dell'incontro pur di coinvolgerlo, il che poteva significare solo una cosa: voleva lui e nessun altro. Aylira aveva riferito di non aver avuto nemmeno il tempo di presentarsi prima che l'uomo la sbattesse fuori dal suo ufficio, segno che non solo conosceva lui, ma anche tutti i collaboratori del laboratorio. Probabilmente conosceva perfino i signoli campi di interesse di tutti loro. Il fatto che Damar e il suo scienziato non conoscessero dove lavorava, non poteva che essere una menzogna... ma Elan era determinato a non lasciarsi cogliere di sorpresa.

Laboratorio di Ricerca Zay'oul rispose comunque, senza perdere la parvenza di cortesia che fino ad allora aveva accompagnato tutte le sue parole. A Cemet, sulla Piazza Centrale, è il grande edificio con la scalinata e l'ingresso a loggiato, non può sbagliare. promise, per poi rivolgere nuovamente l'attenzione in direzione di Damar. Di domande per lui ne avrebbe avute parecchie, ma non era certo di potersi fidare delle risposte. Una per il momento... ammise cordiale: ammesso che decida di accettare questo incarico, che ne sarà degli altri progetti a cui sto lavorando? si informò. Una domanda che in normali circostanze sarebbe stata totalmente legittima, ma che nel suo caso ne nascondeva un'altra: quello che realmente Elan voleva capire era se ci fosse per lui una possibilità di rifiutare o se fosse meglio tagliare la corda prima che Darhe'el avesse l'opportunità di raggiungerlo al laboratorio.
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#15

On Cardassia, family is everything.

Ailam Darhe'el Cardassiano

Certo. Disse, alla richiesta di Damar. Un attimo solo... Si appuntò sul PADD l'indirizzo del laboratorio di ricerca, poi glielo porse. Ecco a lei. Fu solo in quel momento che la piena consapevolezza di quello che aveva accettato di fare si impadronì di lui. Avrebbe dovuto andare fino alla città di Cemet con dati riservati nel PADD. Se doveva essere sincero, l'idea non gli piaceva per nulla. Era stato lui a proporre quella linea d'azione, quindi non avrebbe dovuto lamentarsi, ma... cosa avrebbe fatto se fosse stato derubato? Non gli era ancora mai capitato, ma ciò non significava che il rischio non esistesse. Quantomeno era poco probabile una fuga di notizie: con un viaggio deciso così all'ultimo, il rischio di venir attaccato da qualcuno che puntava a informazioni sul dispositivo era basso. Sempre che non stiano intercettando la comunicazione... Una vocina disse dentro di lui.

La domanda di Torak lo sorprese. Cosa centrava Damar con i progetti su cui il laboratorio Zay'oul stava lavorando? A meno che siano sottostaffati, non ci sia nessuno che può svolgere il suo lavoro, o il termine per i progetti sia estremamente vicino. Pensò. Se era così, in effetti era un problema. Cosa poteva fare però Damar per risolvere la situazione? Ad Ailam non veniva in mente nulla, se non offrire un risarcimento per i danni previsti.

In ogni caso, aveva anche lui qualcosa da chiedere. Avrei anch'io una domanda. È colpa mia, avrei dovuto chiedere dov'era il laboratorio prima di offrirmi volontario, ma... come raggiungo Cemet? Rendendosi conto che la domanda non era chiara, specificò: Normalmente prenderei il trasporto pubblico ma, considerando i dati riservati, non son sicuro che un runabout di linea sarebbe sicuro. O forse sì? Prendere i mezzi pubblici poteva essere un ottimo modo per passare inosservato, ma era veramente l'ideale?
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#16

La mia vita è dedicata alla grandezza di Cardassia. Ogni decisione, ogni azione è rivolta al bene del nostro popolo e alla sicurezza del nostro impero.

Mindur Damar Cardassiano

Osservavo i due discutere in silenzio, riflettendo sulle loro preoccupazioni. Elan era preoccupato per i suoi progetti in corso e la sicurezza del viaggio, mentre Ailam cercava di trovare una soluzione per raggiungere il laboratorio di Elan a Cemet con i dati riservati. Normalmente avrei affidato il viaggio a un trasporto privato per minimizzare i rischi e avrei assegnato una navetta sicura per il trasporto dei dati. Tuttavia, mi rendevo conto che prendere le navette in questo caso non era l'opzione più veloce.

Riflettei sul fatto che quella comunicazione non era stata controllata, ma dubitavo che ci sarebbero state fughe di notizie, dato che ero stato volutamente sul vago. Per prima cosa inserii i dati nel PADD di Ailam, per poi restituirlo al legittimo proprietario 

Per prima cosa risposi a Torak  «Questa risposta vale per entrambi: se i vostri progetti attuali possono essere delegati, consiglio di proseguire dai vostri collaboratori in vostra assenza, anche alla signorina Aylira signor Torak, ma se necessario, mi assicurerò che abbiate il supporto necessario. Se lo desiderate, posso richiedere supporto aggiuntivo per garantire che non vi siano interruzioni significative, così i vostri committenti avranno le scadenze rispettate. La priorità è assicurarsi che questo dispositivo non cada nelle mani sbagliate. Capisco che i vostri altri progetti sono importanti, ma questo incarico ha la priorità assoluta.» dissi verso al primo, per poi guardare l'uomo che avevo di fronte. Quello sicuramente lo potevo fare, una richiesta di questo genere all'ufficio giusto era una cosa da niente.

«Ho accesso a un teletrasporto sicuro che possiamo usare per questo trasferimento. Consideralo un favore e tieni presente che non è una cosa da ripetersi. Questo accesso è quasi personale, ma potrai teletrasportarti direttamente al laboratorio di Elan. Questo ridurrà notevolmente i rischi di intercettazioni e garantirà la sicurezza dei dati.» dissi, consapevole che questo accesso era un piccolo... benefit, un favore concessomi tempo fa e che io stesso usavo con parsimonia.
«Bene, se avete altre domande per me, ora è il momento di farle.» chiesi alzandomi.

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#17

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

Elan rimase in silenzio, cercando di dissimulare l'attenzione con cui stava seguendo il discorso dei due con occhiate distratte qua e là. Di solito era abbastanza abile nel leggere le persone e, nonostante avesse cercato in ogni modo di sondare le acque, niente in ciò che quei due avevano fatto gli dava l'impressione che avessero intenzione di ingannarlo. Certo, magari erano solo straordinariamente abili. Forse, quell'aria ingenua di Darhe'el nascondeva uno spietato assassino, eppure sembrava sinceramente un ragazzino un po' confuso. Per quanto riguardava Damar, doveva dargliene atto: almeno in apparenza stava facendo tutto il possibile per assecondare le sue richieste.

No, non ho altre domande. convenne, sapendo che insistere con troppe questioni avrebbe rischiato di dare l'impressione che stesse cercando di prendere tempo. Cosa che, in realtà, non sarebbe stata solo un'impressione, ma non c'era bisogno che i due lo sapessero. Se non c'è altro... attendo sue notizie, Darhe'el concluse, chiudendo la comunicazione mentre ripensava ai progetti in corso. Fissò per qualche secondo il modello di un propulsore che decorava una delle mensole del laboratorio, poi, distrattamente, attivò il comunicatore interno per collegarsi con il laboratorio dirimpetto al suo. Il volto seccato di una donna che dimostrava più o meno la sua età aparve sullo schermo che altro c'è? si informò Mirina Darrel, che era stata evidentemente ripetutamente disturbata nel corso della mattina.

L'agente dell'intelligence ha deciso di venire qui, non mi è ancora chiaro cosa vogliano, ma conto di chiarire la faccenda al più presto. Ho bisogno che attivi il protocollo di sorveglianza. Conto su di te. disse cordiale. E su chi altri? Torak... te l'avevo detto quando abbiamo accettato quel progetto con i Breen che ci avrebbero dato problemi. brontolò lei di rimando. Elan accolse la critica, ma non se ne lasciò scalfire non credo siano interessati a quello, Mirina. Comunque lo scopriremo tra poco. Tieni gli occhi aperti. si raccomandò, assicurandosi di poter avere facile accesso al disgregatore nascosto sotto alla sua scrivania nel caso in cui qualcosa fosse andato storto in quell'incontro.

Non appena Darhe'el avesse raggiunto l'edificio, l'usciere lo avrebbe accompagnato fino al laboratorio in cui Elan si trovava. Nel frattempo l'uomo decise che non avrebbe tratto alcun giovamento nel continuare a rimuginare sulla questione, così si sedette di fronte al proprio computer, dove stava modificando il disegno di alcune componenti per poterle integrare in un nuovo progetto.
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#18

On Cardassia, family is everything.

Ailam Darhe'el Cardassiano

La ringrazio per la sua disponibilità. Ringraziò Damar, cercando di mantenere un'espressione neutra. Ailam era rimasto decisamente sorpreso da quanto l'ufficiale era disposto a concedere perché lui e Torak potessero partecipare alla missione. Per quanto lavorasse da poco più di un anno nel laboratorio Ghenorev, Ailam si era rivelato prezioso alle sue colleghe per la sua professionalità e le sue abilità. Non era insostituibile come Torak, non ancora, ma la sua assenza avrebbe sicuramente rallentato gli esperimenti in corso. Contatterò appena possibile il laboratorio e le farò sapere se avremo necessità di supporto.

Provò un certo sollievo quando fu nominato il teletrasporto. Fece un rispettoso cenno di ringraziamento col capo, consapevole che quello non era un mezzo di trasporto usuale su un pianeta. Non esistevano teletrasporti pubblici su Cardassia, quindi quello doveva essere ad uso militare... se non esclusivo dei Servizi Segreti.

Non ho altre domande. Confermò anche lui. La documentazione era particolarmente chiara e immaginava che contenesse tutto ciò che erano autorizzati a sapere. Non poteva dire di essere incuriosito da quali potenze fossero interessate al dispositivo, ma come scienziato lo riguardava solo relativamente. Lui doveva occuparsi dell'analisi. Della loro sicurezza si sarebbero occupati i Servizi Segreti.

A tra poco. Salutò Torak, prima che la comunicazione si chiudesse. Fu solo quando l'ingegnere non poté più sentire, che commentò: Persona interessante. Sì, lo era. Decisamente. Non era da tutti cercare di rifiutare un incarico in quel modo. I Servizi Segreti non fanno più paura ora che non si chiamano Ordine Ossidiano? Pensò, per poi provare a domandare: C'è qualcosa che dovrei sapere su Torek? Non so... cosa non dire o qualche informazione che potrebbe facilitare le trattative.
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#19

La mia vita è dedicata alla grandezza di Cardassia. Ogni decisione, ogni azione è rivolta al bene del nostro popolo e alla sicurezza del nostro impero.

Mindur Damar Cardassiano

Osservavo i due discutere in silenzio, notando come Elan cercasse di dissimulare la sua attenzione con occhiate distratte qua e là, mentre Ailam mostrava un'espressione neutra e professionale. Pensai nuovamente che mi mancava il mio vecchio lavoro e sospirai.

Quando Ailam dopo aver salutato Torak, si rivolse a me con una domanda che non mi sorprese: «C'è qualcosa che dovrei sapere su Torak? Non so... cosa non dire o qualche informazione che potrebbe facilitare le trattative

Pensai brevemente alle voci di corridoio riguardo Torak, ma non erano di mia competenza e non avevo ricevuto ordini dall'alto riguardo l'altro ingegnere, perciò non era necessario che Ailam ne venisse a conoscenza. «Non ho altro da riferire, Ailam, a parte il carattere del tuo collega che hai già visto. Ti consiglio prudenza. Elan Torak è molto competente, ma può essere difficile da gestire.» ammisi.

A quel punto, decisi di affrontare un altro aspetto importante della missione. «Dimenticavo però una cosa: dato il mio ruolo di responsabile della missione, sarà mia responsabilità supervisionare le operazioni e verrò con voi. Non sono specializzato in ambito scientifico, quindi non vi sarò di grande aiuto nell'analisi del dispositivo, ma potrei esservi di utilità nel caso accada qualcosa. Mi assicurerò che tutto vada per il verso giusto.» dissi, avvertendo la mia segretaria di avvertire l'addetto al teletrasporto.

«Seguimi»dissi, conducendolo lungo i corridoi fino alla stanza del teletrasporto, il suono dei nostri passi riempiva il silenzio. Non ero mai stato un chiacchierone, ma se mi avesse fatto domande, avrei cercato di rispondere. Arrivati alla stanza del teletrasporto, diedi all'addetto i codici necessari e salii sulla pedana. Direzione? Il laboratorio di Elan a Cemet e poi al dispositivo.
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#20

On Cardassia, family is everything.

Ailam Darhe'el Cardassiano

Quando Damar disse di non aver altro da riferire, Ailam annuì dopo una breve esitazione. Non gli piaceva muoversi con così poche informazioni, ma si sarebbe fatto bastare quel che aveva recepito durante la comunicazione. In un certo senso, era il prezzo da pagare per essere semiautonomo. Come collaboratore esterno, Ailam non poteva avere accesso a tutte le informazioni: anche se i Servizi Segreti avessero avuto maggiori informazioni su Torak, lui si sarebbe dovuto accontentare di quanto l'agente era disposto a riferirgli.

Sono sollevato di sapere che sarà lei a supervisionare le operazioni. Disse, mentre seguiva l'uomo fuori dall'ufficio. La sua non era solamente una frase di cortesia: Ailam preferiva di gran lunga aver a che fare con Damar che con un perfetto sconosciuto. Sarà un piacere lavorare con lei.

Mentre seguiva Damar per i corridoi, il silenzio cadde tra loro. Ailam non si preoccupò di colmarlo, troppo intento a riflettere sulle informazioni lette sul rapporto. Fu solo una volta arrivati alla sala teletrasporto che qualcosa lo distolse dalle sue riflessioni: Damar era salito sulla pedana di teletrasporto. A quel gesto, Ailam provò un certo sollievo: non avrebbe dovuto occuparsi da solo di convincere Torak. Dopotutto, quella non era una semplice collaborazione tra laboratori: lui non poteva prendere decisioni o scendere a compromessi per andare incontro all'altro scienziato, Damar sì. La sua presenza sarebbe stata fondamentale.

Salì anche lui sulla pedana, e il teletrasporto fu attivato.
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