TFB la forza della diplomazia
#11

Korinna Suder

Betazoid

C'era ostilità nell'aria e non solo da parte di Arina: la donna era certamente la più battagliera, ma sembrava avere l'appoggio e il supporto dell'intera comunità. Quando Seeth parlò di trovare un punto di conciliazione, solo un paio delle persone presenti parvero considerare la cosa e mettere in discussione le proprie richieste. Un terzo si aggiunse quando la klingon menzionò una riduzione dell'influenza imperiale sulla colonia. Per qualche ragione, tuttavia, gli zeellai non sembravano disposti al dialogo, nonostante avessero accettato la loro presenza in qualità di diplomatiche sul pianeta.

Alla richiesta di conoscere le condizioni dei klingon presenti al momento della rivolta, gli Zeellai si scrutarono l'un l'altro, quasi a chiedersi chi, tra loro, avrebbe dovuto riportare quella notizia. Ancora una volta fu Arina a prendere la parola qualcuno è morto nell'esplosione del centro di estrazione e presumo siano ancora là sotto. La nostra scavatrice è stata danneggiata, ci vorranno giorni prima di riuscire a rimuovere tutti i detriti e rimettere in funzione l'impianto disse. Sembrava ragionevole, eppure Korinna ebbe la sensazione che stesse mentendo. Forse non su tutto, ma mentre la donna riferiva la propria versione dei fatti non era riuscita a cogliere esattamente che cosa le avesse dato quell'impressione.

Una decina eravamo riusciti a catturarli, ma poi alcuni hanno deciso di togliersi la vita disse, evidentemente seccata da quella situazione che le sembrava un'estrema presa in giro: si erano dati tanta pena per risparmiarli, per dare loro degli alloggi dignitosi, e poi quelli si erano dimostrati nient'altro che animali desiderosi di sangue, fosse anche solo il proprio! Il disprezzo che nutriva per quel popolo di invasori era evidente, ma fortunatamente non condiviso da tutti i presenti. Potremmo parlare con i prigionieri? si informò Korinna. Una cosa era certa… avevano bisogno di sentire un'altra versione di tutta quella storia e, possibilmente, di qualche momento per discutere tra loro in privato.

E rivelare la loro posizione, in modo che possiate teletrasportarli via? Non siamo degli idioti! sbottò la donna. Forse potremmo farli incontrare con uno di loro, sotto la nostra supervisione suggerì Ishnar, più conciliante. Curiosamente, la sua proposta non venne rigettata all'istante. Non da tutti, almeno. Ve ne saremmo grate. Aiuterebbe anche i nostri superiori ad essere più disponibili ad ascoltare le vostre richieste si intromise Korinna, approfittando del momento di esitazione dei loro anfitrioni. Dobbiamo conferire tra noi decise Arina vi contatteremo noi, appena avremo preso una decisione. disse, alzandosi e dichiarando implicitamente conclusa quell'udienza.
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#12

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Le sue parole non erano state accolte con entusiasmo, ma Seeth non si era aspettata altrimenti. Stavano lottando per la liberazione, e lei aveva proposto loro un compromesso che non la garantiva. Avrebbe voluto poter offrire di più, ma realisticamente era impossibile. Mentire agli zeellai avrebbe potuto calmare temporaneamente le acque, ma alla fine l'ira sarebbe esplosa e sarebbero stati al punto di partenza. O peggio.

Quando venne nominata l'esplosione del centro di estrazione, Seeth si appuntò mentalmente di indagare. Se può essere d'aiuto, posso spingere per la formazione di una squadra di ricerca e soccorso. Disse, per quanto non credesse veramente che la sua proposta sarebbe stata accettata. Anche se avesse richiesto una squadra composta principalmente da membri dell'equipaggio non klingon, immaginava che sarebbe stato difficile per gli zeellai collaborare con loro. Se c'è ancora qualcuno vivo lì sotto - che sia klingon o zeellai - dobbiamo agire tempestivamente. Forse era già troppo tardi ma, anche in quel caso, poter indagare sul luogo dell'incidente avrebbe potuto fornir loro qualche indizio di cosa esattamente stesse accadendo nella colonia.

Non si sorprese alla notizia che alcuni dei prigionieri avevano deciso di togliersi alla vita. I klingon non erano romulani, non avevano l'obbligo culturale di uccidersi prima di venir essere presi prigionieri, ma preferivano comunque il suicidio rituale al disonore. Se hanno scelto l'Hegh'bat, non avete alcuna colpa: non verrà usato contro di voi. Rassicurò il Consiglio, di fronte all'evidente irritazione di Arina per la loro morte. Seeth dubitava che ne fosse veramente dispiaciuta, ma andava bene così: quantomeno aveva dimostrato di preferir prendere prigionieri all'uccisione indiscriminata.

Dopo aver pronunciato quella rassicurazione, Seeth lasciò cadere volutamente l'argomento. Sottolineare che ci sarebbe stato da assicurarsi che i prigionieri si fossero veramente suicidati, e non fossero stati spinti a farlo, sarebbe stato controproducente in questa fase della trattativa. Così, lasciò che fosse Korinna a fare la domanda più importante e osservò le reazioni del Consiglio. Arina si rivelò immediatamente contraria, non una sorpresa, ma la reazione degli altri fu sufficientemente positiva. Avrebbe dovuto chiedere a Korinna cosa ne pensava, ma cominciava a pensare che uno o due dei consiglieri potessero rivelarsi ottimi alleati. Ishnar per primo. Qualunque fosse la ragione per cui Arina era così sicura di poter sfidare l'Impero, non tutti sembravano condividerla.

Allora aspetteremo vostre notizie. Rispose, all'evidente commiato. Vi ringrazio di averci ascoltate e mi auguro che questo incontro possa essere la base per ulteriori trattative. C'era ancora molto su cui parlare e i dubbi ancora irrisolti non erano pochi, ma Seeth decise di non soffermarsi oltre. Non era il momento per spingere ai risultati, doveva permettere agli zeellai di discutere tra loro e raggiungere una decisione. Con un ultimo cenno del capo, si diresse verso l'uscita. Se nulla l'avesse impedito, avrebbe recuperato il suo disgregatore e avrebbe contattato la Kal'Ruq per chiedere che le riportassero a bordo.
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#13

Korinna Suder

Betazoid

Korinna si congedò dagli zeellai con un cenno del capo, poi ripercorse a ritroso la strada che le aveva portate fin lì, seguendo Seeth verso l'esterno. Ancora una volta fu Ishnar ad accompagnarle e Korinna non poté fare a meno di notare che l'uomo sembrava più nervoso di prima: qualcosa di quanto avevano detto o fatto sembrava averlo infastidito e non era difficile immaginare che fosse convinto che qualcosa, in quella trattativa, sarebbe andato diversamente. Korinna provò a focalizzarsi sui suoi pensieri e li sentì indugiare su Arina: c'era qualcosa su cui non erano d'accordo, ma prima di essere certa di cosa si trattasse il gruppetto aveva ormai raggiunto il grande spiazzo antistante all'edificio e Ishnar si allontanò, per ritornare poco dopo con il disgregatore di Seeth. Prima che Korinna potesse focalizzare nuovamente i pensieri di lui, l'uomo ritornò verso l'edificio e la klingon avvertì i colleghi che erano pronte a tornare a bordo.

C'era molto di cui dovevano discutere e sebbene Korinna fosse certa che il comandante avrebbe voluto un resoconto dell'incontro, prima c'erano alcuni dubbi che voleva chiarire con Seeth. Qualcosa non torna annunciò, dando voce a quello che era il pensiero di entrambe mentre si avviavano lungo i corridoi. A te non sono sembrati un po' troppo tranquilli, data la situazione? chiese senza tergiversare mi è sembrato fossero lucidi, eppure… quale persona nel possesso delle proprie facoltà mentali ci sfiderebbe a quel modo? continuò, fermandosi un istante per guardare Seeth negli occhi. Lo sguardo di Korinna era serio: aveva un forte sospetto, ma nessuna prova al riguardo, che mancasse loro una buona fetta della storia. Sapeva che Seeth non le aveva mentito, che aveva davvero condiviso con lei tutte le informazioni in proprio possesso… non era però altrettanto sicura dell'onestà degli zeellai...
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#14

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Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Sì, si son mostrati troppo tranquilli. Arrabbiati, ma non spaventati dalla nostra possibile reazione. Confermò Seeth, dopo che furono tornate sulla Kal'Ruq. Quel secondo teletrasporto in un arco temporale ridotto l'aveva lasciata un po' scossa. Sentiva l'assurdo bisogno di controllarsi tutta, o di fare una visita di controllo. Sapeva bene che non era necessario, ma una parte di lei continuava a vedere il sistema di teletrasporto come una macchina infernale che l'avrebbe uccisa. Non del tutto errato, ma si trattava comunque di una paura irrazionale, visto che G'Vera aveva inserito i simbionti trill nella lista di elementi da non filtrare. Faccio fatica a credere che non si rendano conto dei rischi a cui vanno incontro. Proseguì, costringendosi a riportare la sua attenzione sulla crisi in corso. Dev'esserci qualcosa che ci sfugge.

Sostenne lo sguardo di Korinna con sicurezza, senza distogliere gli occhi. Non aveva idea di cosa stesse passando per la mente della betazoide ma non aveva nulla da nascondere. Anzi, era confusa quanto lei. L'unica cosa che mi viene in mente è che possiedano - o credano di possedere - qualcosa da usare contro di noi. Un'arma con cui minacciarci, o degli alleati in grado di farlo per loro. Provò a teorizzare, per niente entusiasta da quella possibilità. Se fosse stato quello il caso, sarebbe stato difficile (se non impossibile) frenare un'operazione militare. Se i klingon venivano minacciati, reagivano. Sono quasi tentata di chiedere una scansione della colonia e dell'area circostante... Farlo avrebbe messo a rischio la trattativa? Probabilmente sì, se fosse stata rilevata. D'altro canto, avrebbe potuto individuare elementi fuori posto come armi di distruzione di massa, sostanze radioattive o presenze aliene. Anche la posizione dei loro connazionali, se fossero stati fortunati.
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#15

Korinna Suder

Betazoid

Se possiedono un'arma non credo la troveremo sul pianeta rispose Korinna, ragionando ad alta voce … non so se sia un discorso comprensibile per un non-telepate, ma le persone portano con sé quelle che noi chiamiamo "tracce". Immaginale come un insieme complesso di pensieri, emozioni e comportamenti. Ci sono sicuramente betazoidi più abili di me nel coglierle… ma gli Zeellai non avevano la traccia di qualcuno che ha un'arma a portata. disse, ragionevolmente sicura di quello che aveva percepito. Considerò l'idea della collega di tentare una scansione, ma difficilmente agire alle spalle dei coloni in cerca di una possibile minaccia da parte loro li avrebbe fatti sentire sufficientemente tranquilli da essere poi disposti al dialogo. Inoltre c'era un altro problema temo che se avessimo la conferma di un'arma la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente: non so quanto il capitano sarebbe disposto a lasciarci proseguire le trattative se rilevassimo qualcosa in grado di danneggiare la Kal'Ruq. Credo che per il bene del negoziato dovremmo dare fiducia ai nostri interlocutori e credere nella loro buona fede nel risolvere la situazione disse, interrompendosi un istante quando vide un klingon svoltare nel corridoio in cui si trovavano: quelle non erano informazioni che intendevano divulgare all'intero equipaggio in quel momento.

Non che non se la meritino precisò non ho percepito menzogna nelle loro parole… solo l'impressione che ci manchi parte della storia. Arina è convinta di avere qualcosa in grado di tenerci a bada, ma gli altri non sono altrettanto sicuri… hai notato quel ragazzo sui vent'anni, occhi scuri, capelli più lunghi da un lato, maglia verde...? chiese, descrivendolo al meglio di quanto ricordava … credo sarebbe più disponibile a discutere valutò. Il che avrebbe comunque costituito un problema: non stava a loro decidere con chi parlare. Il Consiglio aveva evidentemente una gerarchia stabilita, anche se non esplicitata e non potevano semplicemente rifiutare di rivolgersi ad Arina.

Ci sono dei klingon ancora in vita sul pianeta, comunque... e forse non abbiamo bisogno di una scansione per trovarli. Immagino che negli archivi ci sia una mappa del pianeta, giusto? suggerì Korinna è probabile si trovino in una delle aree con atmosfera artificiale… sufficientemente vicini perché possano portare loro da mangiare… ragionandoci un po' forse possiamo escludere gran parte della superficie del pianeta… ma abbiamo un problema più urgente ricordò alla collega se la minaccia esiste, abbiamo il dovere di informare immediatamente il capitano, ma sappiamo entrambe che quest'informazione sancirebbe la fine del negoziato... e probabilmente anche dei prigionieri su quel pianeta. E se quell'arma... o quegli alleati, sono potenti come credono gli Zeellai... disse, lasciando che Seeth immaginasse il resto.
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#16

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Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Mi è difficile comprendere il concetto di "tracce", ma mi fido delle tue percezioni. Rispose Seeth, una volta che il klingon si fu allontanato. Non so cosa porti gli zeellai a credere di poter sfidare l'Impero, ma non è qualcosa che possono usare ora. Un'arma, a questo punto, ce l'avrebbero puntata contro. Non necessariamente per attaccarci, ma per farci capire che sono nostri pari. Un alleato, invece, avrebbe preteso di partecipare alle trattative. Erano quindi entrambe opzioni da scartare? Seeth non ne era sicura. Era indubbio che Arina fosse convinta di poter affrontare l'Impero e, considerando che l'avevano lasciata agire come portavoce, altri nel Consiglio dovevano pensarla allo stesso modo. Vorrei anch'io credere nella loro buona fede, ma non al costo di mettere a rischio la nave. Abbiamo un dovere nei confronti della Kal'Ruq e del suo equipaggio. Korinna aveva ragione: se avessero avuto la conferma dell'esistenza di un'arma in grado di danneggiarli, il capitano avrebbe preteso un intervento militare. Era qualcosa che dovevano evitare, ma chiudere gli occhi sull'intera faccenda non era la soluzione. Quante possibilità ci sono che ci stiano usando per prendere tempo? Domandò. Faccio fatica a crederlo ma, se le trattative fossero una farsa e il loro piano prevedesse di attaccarci una volta pronti, dobbiamo scoprirlo. Hai percepito qualcosa che faccia pensare a questa possibilità?

Ascoltò la descrizione di Korinna, facendo un pensieroso cenno di assenso quando riconobbe il ragazzo di cui stava parlando. Potrebbe essere un buon punto di partenza. Approvò, per poi domandare: Cosa ne pensi di Ishnar? Il sovrintendente era la persona con cui aveva avuto più contatti e, se volevano parlare con dei membri del Consiglio, l'opzione più facile sarebbe stato usarlo come tramite. Credi sarebbe disposto a metterci in contatto con la fazione meno radicale del Consiglio? Dobbiamo scoprire cosa sta succedendo sul pianeta, e dubito Arina sia disposta a rivelarcelo.

Sì, abbiamo una mappa negli archivi Confermò. ma è vecchia di cinque anni. Vedendola dallo spazio, la colonia non sembra essersi sviluppata più di tanto rispetto agli ultimi dati in nostro possesso... ma immagino troveremo più edifici di quanti segnati e l'area mineraria si è sicuramente espansa. La proposta di Korinna era fattibile? Le informazioni in loro possesso erano arretrate, ma era indubbio che i prigionieri non potevano essere tenuti troppo distanti dai centri abitati. Probabilmente potevano escludere buona parte delle aggiunte degli ultimi anni. Potrebbe funzionare, proviamoci.

Sul fatto che informare il capitano della possibile minaccia sia un nostro dovere, mi trovi pienamente d'accordo. Tornò poi all'argomento più spinoso della conversazione. Il problema è capire come farlo. Abbiamo bisogno che la Kal'Ruq sia in allerta contro eventuali attacchi, senza però scatenare una reazione militare. Una missione praticamente impossibile. C'è anche da considerare che non abbiamo nessuna prova, solo sospetti. Gli zeellai potrebbero anche non essere in possesso di armi o alleati, ma se lo fossero... ignorare la questione sarebbe pericoloso.
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#17

Korinna Suder

Betazoid

Korinna fece strada fino alla stiva di carico: quell'area della nave era solitamente tranquilla, perché lontana dai ponti principali, e veniva utilizzata solo quando qualcosa andava recuperato dalla stiva. In quel momento, ad essere precisi, era completamente deserta. Aveva anche il vantaggio di disporre di un terminale del computer che di norma era utilizzato per inserire le informazioni relative al carico. In mancanza di una sala riunioni dedicata, quello era il luogo migliore in cui potessero discutere senza il rischio di venire ascoltate da qualcuno o doversi interrompere continuamente a causa del viavai sulla nave. Alta rispose la betazoide … ho avuto l'impressione che il nostro arrivo sia stato più tempestivo di quanto si fossero aspettati e che stessero effettivamente temporeggiando. Qualunque cosa abbiano in mente non sono pronti a metterla in atto. Non so se si tratti di un'arma, di un alleato che deve ancora raggiungerli, di disaccordi interni o di informazioni che non sono disposti a rivelarci: dovrei sondare a fondo i loro pensieri, ma avrei bisogno di tempo e di concentrazione, specialmente se si tratta di qualcosa che non vogliono rivelare. spiegò Korinna, tutt'altro che riluttante ad utilizzare le proprie abilità per risolvere quella questione.

Nonostante all'esterno divulgassero che leggere i pensieri altrui non era considerato etico per un betazoide, la questione era maggiormente sfumata, specialmente considerando che spesso coglievano i pensieri altrui per puro caso e che richiedeva uno sforzo attivo il non ascoltarli. La verità era che la morale impediva loro di utilizzare le informazioni raccolte grazie alle proprie abilità per acquisire vantaggi indebiti, ma impedire una guerra era nell'interesse di entrambe le parti coinvolte. Il problema in caso era dato dal fatto che estorcere informazioni avrebbe rischiato di causare gravi danni psichici alla persona che tentava di celarle, e quello era un limite che Korinna non era disposta a valicare.

Ishnar? Sfuggente... valutò Korinna era come se fosse combattuto tra il supportare Arina e gli altri nel Consiglio e il desiderio di dirci qualcosa. Se riuscissimo a contattarlo privatamente potrebbe essere una preziosa fonte di informazioni… o forse no. A seconda dell'umore del momento. Ma il vero problema, in questo caso, sarebbe... come lo contattiamo? Una comunicazione verso il pianeta verrebbe tracciata... e io non sono in grado di comunicare mentalmente con specie non telepatiche. fece notare la betazoide, mentre richiamava sul terminale la mappa della colonia. Che c'è scritto qui? chiese, indicando dei simboli sulla mappa: nel corso dei mesi la sua conoscenza del klingon era migliorata al punto da riuscire a sostenere una conversazione, ma alcuni termini ancora le sfuggivano.

Quando la klingon passò nuovamente al più spinoso tra gli argomenti di quella conversazione, Korinna alzò lo sguardo dal terminale del computer. Credo che la vera domanda sia: siamo disposte ad assumerci la responsabilità di correre il rischio? Crediamo in questa trattativa abbastanza da essere disposte a mettere in pericolo la Kal'Ruq? Oppure la sicurezza della nave è più importante per noi di una risoluzione pacifica? chiese, interrompendo il proprio lavoro per osservare la collega al momento non siamo in grado di stabilire quale parte uscirebbe vincitrice dallo scontro, ma è davvero quello che ci interessa? Chi è il più forte?. Per quanto la riguardava quello era un rischio che Korinna era disposta a correre, ma per quanto mezza trill, Seeth era stata cresciuta dai klingon, con quel loro peculiare senso dell'onore e la betazoide non era sicura che la collega la vedesse allo stesso modo al pensiero di celare qualche informazione per il bene della trattativa, o di assumersi tutte le responsabilità che sarebbero comportate nel caso in cui quella si sarebbe rivelata la decisione sbagliata: avrebbe messo a rischio se non la vita, sicuramente la propria carriera.

E' un rischio che io sono disposta a correre, ma se non sei d'accordo dovresti andare immediatamente a fare rapporto, altrimenti ti considereranno complice di qualunque cosa accadrà da qui in poi fece notare alla collega.
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#18

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Seeth Rahnaz Mezza Klingon

ghuy'cha'! Seeth imprecò alla conferma di Korinna, mentre entrava assieme a lei nella stiva di carico. Se gli zeellai stavano realmente prendendo tempo, non sarebbe stato possibile risolvere l'incidente con la sola diplomazia. Il problema rimaneva capire perché stessero temporeggiando: se stavano tramando di distruggerli era una cosa ma, se stavano aspettando l'arrivo di un alleato per avere il suo supporto nelle trattative, un intervento militare sarebbe stato eccessivo. Poter sondare a fondo i loro pensieri ci sarebbe sicuramente comodo, Disse, considerando con attenzione la possibilità. ma immagino che ci sarebbe un prezzo da pagare, è corretto? Sei sicura che sarebbe possibile? I betazoidi non erano infallibili entità divine: Seeth dubitava che immergersi così a fondo nella mente di una persona sarebbe stato salutare, sia per Korinna che per la persona sondata. A parte quello, ti hanno dato l'impressione di voler nuocere a noi o alla Kal'Ruq? Aggiunse poi, consapevole che non si trattava di una domanda semplice. Gli zeellai provavano rancore, se non odio, per i klingon. Non c'era bisogno di essere telepati per comprenderlo. Una certa ostilità verso la Kal'Ruq, la nave dei loro aguzzini, era prevedibile. Seeth non era sicura se, nel tempo che erano stati col Consiglio, Korinna avesse avuto la possibilità di differenziare tra quel rancore e un vera e propria intenzione di nuocerli.

Tradusse i termini per Korinna, mentre osservava la mappa. Che Ishnar fosse o meno la persona di cui avevano bisogno, contattarlo privatamente non sarebbe stato facile. O contattare chiunque altro. Immagino che l'unica opzione sia scendere di nascosto sul pianeta e contattarli di persona. Rifletté ad alta voce. Ma come convincere il capitano che era necessario? Khemara era più comprensivo del tipico klingon tradizionalista, ma Seeth temeva che avrebbe messo in dubbio l'onore di un'operazione simile. O direttamente la necessità di continuare le trattative.

Un lampo di rabbia attraversò gli occhi di Seeth quando Korinna proseguì. Cosa diavolo stava dicendo? Mi stai chiedendo di compiere tradimento? Domandò, con un tono di avvertimento nella voce. Sapeva che Korinna aveva avuto problemi con la flotta federale, ma l'aveva comunque consigliata alla flotta imperiale. Aveva creduto in lei e ora Korinna la ripagava proponendo di mettere a rischio la Kal'Ruq e il suo equipaggio per salvare delle persone che forse il volevano morti. No. Non ho intenzione di scegliere tra la trattativa e la Kal'Ruq. Disse, decisa a percorrere la terza strada. La Kal'Ruq deve essere avvertita del pericolo, Proseguì, con un tono che non ammetteva repliche. ma questo non significa che ho intenzione di permettere lo sterminio degli zeellai. Seguimi, è ora di parlare con l'unica su questa nave in grado di costringere il capitano ad evitare una battaglia e ad intraprendere al suo posto un'operazione di intelligence: l'Ufficiale di Intelligence Capo, Gi'ral Nivalli.
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#19

Korinna Suder

Betazoid

Non immaginarlo come uno scontro... suggerì Korinna ci sono alcune parti della mente che è rischioso manipolare. Sì. Ma solitamente informazioni come ciò che si ha intenzione di fare sono molto superficiali, non c'è alcun bisogno di scandagliare a fondo tra rimossi e difese complesse. Il rischio, se proprio vogliamo trovarne uno, è quello di perdere la loro fiducia nel caso in cui scoprano che le loro parole non ci bastano. La mia gente ha avuto diversi problemi con questo modo di pensare, in passato. disse, cominciando ad avere la sensazione che nemmeno Seeth fosse particolarmente entusiasta di quell'idea. La successiva domanda della Klingon, tuttavia, parve fugare quel dubbio visto che le chiedeva direttamente che impressione avesse avuto riguardo agli zeellai.

Temo di non poter rispondere ammise Korinna posso dirti che avrebbero preferito fare altro piuttosto che essere lì a chiacchierare con noi. Posso garantire che non hanno una buona opinione dei klingon e che sarebbero felici di vederci soffrire. Ma nuocere direttamente a noi o alla Kal'Ruq? chiese, forse più a se stessa che alla collega. Rimase un istante in silenzio, soppesando le sensazioni che aveva avuto durante l'incontro. Quello che mi stai chiedendo è impossibile da determinare. Qualcuno probabilmente sì, sarebbe pronto a farci saltare in aria… ma i desideri non sempre si traducono in azioni, specialmente quelli di questo tipo. Senza contare che abbiamo a che fare con un intero Consiglio. Se qualcuno fosse disponibile ad un attacco ed altri contrari non c'è modo di prevedere in che modo si svilupperà la situazione. Mi stai chiedendo un livello di certezza che non posso fornirti. spiegò alla collega.

Contattare Ishnar di persona sembrava davvero la soluzione migliore ma subito si rese conto di aver osato troppo con la proposta di non informare il capitano. Non era una novità per Korinna, anzi, era esattamente la ragione per cui si trovava sulla Kal'Ruq e non a casa con la propria famiglia. Tutta quella situazione era il risultato del fatto che aveva agito alle spalle della Flotta Stellare, perché riteneva fosse l'unico modo per salvare un uomo innocente. E forse la cosa andava a suo demerito, ma l'avrebbe fatto ancora. E ora era più che disposta ad assumersi la responsabilità di quel potenziale attacco che non riusciva a sentire come concreto, per il bene della trattativa e delle persone che rischiavano di perdere la vita in quel potenziale conflitto. Ma Seeth non aveva bisogno di esplicitare i propri pensieri, perché Korinna sapeva perfettamente che seguiva un codice d'onore che le impediva anche solo di considerare quell'opzione. Non che fosse d'accordo, ma lo capiva. Oltretutto sembrava sinceramente convinta di poter evitare il massacro e anche se la betazoide non aveva ben chiari i dettagli del suo piano, era consapevole del fatto che Seeth avesse vissuto la sua intera vita nell'Impero e ne coglieva le sottigliezze diplomatiche molto meglio di lei.

Sappi che se ritenessi che l'unico modo per salvaguardare la trattativa sia tenere all'oscuro Khemara, farei quanto necessario per celare quelle informazioni, anche a costo di zittirti seduta stante. disse alla collega, con la sincerità che la contraddistingueva … ma hai il mio rispetto e credo nella legittimità del tuo giudizio. Faremo a modo tuo. assentì, lasciando che la collega le facesse strada lungo i corridoi.
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#20

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Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Se si era arrabbiata quando Korinna l'aveva spronata a non riferire ai superiori il rischio che stava correndo la nave, Seeth non ebbe alcuna reazione alla successiva minaccia. Lei era una diplomatica, ma era anche una klingon. Combattimenti tra l'equipaggio erano la norma e, in certe situazioni, erano un modo per avanzare di rango. Conosceva abbastanza Korinna per sapere che, per quanto la sua minaccia fosse veritiera, la betazoide non la stava sfidando a duello. Non ora né lì. Non poteva escludere che l'avrebbe fatto in futuro, se ne avesse percepito la necessità, ma quello sarebbe stato un problema di un altro giorno. Per il momento avrebbe fatto ciò che sapeva far meglio e avrebbe cercato di mediare tra le varie posizioni: quella degli zeellai, che desideravano liberarsi dell'Impero; quella del capitano, pronto ad eliminare ogni minaccia con la forza; e quella di Korinna, disposta a tutto pur di risolvere la questione senza un genocidio.

Ti ringrazio. Rispose dunque, già più calma ora che la collega si era dichiarata disposta a collaborare. Fece strada fino al turboascensore, poi selezionò il ponte in cui era posizionato il dipartimento di Intelligence. Gli agenti dell'Intelligence Imperiale sono esentati da molte delle regole della nostra società. Spiegò, non sapendo quando Korinna fosse informata in proposito. Ad esempio, non sono tenuti ad accettare sfide a duello. Rifiutare un duello non danneggia il loro onore, anzi sono proprio spronati ad evitarli. Questa loro immunità e le caratteristiche delle loro operazioni portano molti klingon a considerarli dei cospiratori senza onore. In cambio, gli agenti di Intelligence ritengono i tipici guerrieri klingon degli idioti troppo coraggiosi. Non era difficile per lei condividere quell'ultimo punto. Magari era perché era una diplomatica, magari era per l'influenza di Sef, ma trovava stupido buttarsi allo sbaraglio soltanto perché fare altrimenti sarebbe stato considerato disonorevole.

Se c'è qualcuno su questa nave che possa condividere il nostro punto di vista, è la comandante Nivalli. In più, ha un certo potere sul capitano Khemara. Se lo ritenesse necessario, potrebbe prendere il controllo di questa nave. Rivolgersi a lei al posto di fare rapporto al capitano avrebbe causato certamente degli attriti con Khemara, ma Seeth non vedeva altre possibilità che non mettessero a rischio la Kal'Ruq e rendessero loro due suscettibili di accusa di alto tradimento.
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