TSE un pericoloso progetto parallelo
#1

@Neris vedi tu se/quanto Rae viene a sapere di quello che combinano in privato. Se vuoi inserirti, libera, altrimenti me la gioco tranquillamente da sola. Smile

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

Elan si avvicinò alla porta del proprio alloggio, curiosando prudentemente all'esterno. L'ora era tarda e ormai gran parte dei ricercatori era ritornata chi alla propria abitazione, chi alla propria stanza. Sorren si era premurato di recuperare tutte le specifiche del sistema di sorveglianza e nei momenti di pausa avevano elaborato assieme un percorso sicuro che lo portasse a destinazione... non perché quanto avevano intenzione di fare fosse illegale, ma avrebbe sollevato una o due questioni nelle quali nessuno dei due ricercatori aveva voglia di impelagarsi. Era passata ormai più di una settimana dall'arrivo del cardassiano e, una volta sistemate le questioni burocratiche, le serate si erano fatta un po' troppo solitarie per i suoi gusti, così, non appena fu certo che il corridoio fosse effettivamente deserto, Elan si avviò a passo svelto in direzione dell'alloggio del collega.

Sono io... disse, bussando alla porta mentre si guardava attorno un'ultima volta per accertarsi di non essere stato seguito. La porta si aprì con un sibilo e Elan si infilò rapidamente al suo interno. Ce l'hai? chiese Sorren in un misto tra curiosità e impazienza, mentre arretrava di qualche passo per far entrare il collega. La porta si richiuse alle spalle del Cardassiano e Elan rivolse al collega un sorriso compiaciuto certo che sì! rispose, mostrando una bottiglia che si allungava in forma elicoidale, seminascosta sotto alla giacca. Le temperature che i Romulani sembravano apprezzare erano un po' troppo rigide per i suoi gusti, ma al momento quello era l'ultimo dei suoi problemi. Il migliore kanar, direttamente da Cardassia Prime decantò, posando la bottiglia sul tavolino del soggiorno. Hai due bicchieri? chiese, guardandosi attorno. Sì, sì... accomodati pure. Ci penso io. rispose il romulano, sparendo un istante per ritornare con quanto richiesto.

Elan stappò la bottiglia, riempiendo i due bicchieri, per poi porgerne uno al Romulano. Sorren ne studiò il contenuto con fare esperto, annusandolo per coglierne a fondo l'aroma prima di portare alle labbra il bicchiere e prendere un sorso prudente del contenuto. Mh. valutò, prendendo un secondo sorso, più generoso, prima di annuire sì, te ne devo dare atto. E' diverso da quello che si trova da noi. Particolare. ammise. Dubito seriamente che da queste parti si trovi di meglio... protestò Elan, sorseggiando con gusto dal proprio bicchiere. I due rimasero in silenzio per un lungo istante, finché il cardassiano prese nuovamente la parola allora? La novità di cui mi parlavi? chiese curioso.

A quella richiesta sul volto del Romulano apparve un sorriso ah! Aspetta qui! disse, sparendo per un istante verso la stanza adiacente per ritornare con una scatola che depose sul tavolo. Elan si raddrizzò sul divano, osservando curioso mentre il collega prendeva una serie di bastoncini metallici dalla scatola questo ti piacerà! Si chiama kal-toh, è un gioco vulcaniano che unisce strategia e logica... spiegò, disponendo la base sul tavolo tra loro e poi inserendo uno dei bastoncini. Subito la figura si deformò, assumendo una struttura più complessa ... lo scopo è ottenere un poliedro, chi completa la figura vince la partita. Si basa sull'analisi integrata di armoniche spaziali, guarda... continuò l'ingegnere, inserendo prima un pezzo in posizione corretta, poi uno che risultò nella distruzione della figura che si andava formando. Elan prese un sorso di kanar ok, ok, fai provare me! decise, evidentemente incuriosito.
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#2

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

Erano passati un paio di giorni dall'ultima serata che avevano passato assieme e, per l'occasione, Elan aveva pensato di portare qualcosa che aveva cominciato ad apprezzare ai tempi del lavoro al Daystrom Institute. Nonostante la sua abilità come ingegnere fosse indiscussa, le sue capacità di cuoco erano discutibili, ma dopo alcuni tentativi era comunque riuscito a convincere il replicatore alimentare romulano a produrre una decente imitazione di una pizza, che ora si trovava sul tavolino del soggiorno, accanto al kal-toh. Sorren era intento, ormai da un paio di minuti, a riflettere su dove posizionare il suo t'an e nessuno dei due giocatori sembrava più vicino alla soluzione del rompicapo rispetto al primo giorno in cui avevano iniziato quella partita.

Sai, stavo pensando... borbottò il cardassiano, spezzando la concentrazione dell'amico. Il romulano sbuffò, evidentemente infastidito e una parte di lui non poté fare a meno di pensare che l'altro avesse fatto apposta: lanciò un'occhiata severa al cardassiano che continuò ... alla fine si tratta di geometria avanzata. Mi chiedo se non potremmo risolverlo con l'uso del computer. suggerì. Certo, non sarebbe stato semplice, andavano impostate diverse variabili e serviva una discreta potenza di calcolo per tenere conto di tutte le posizioni e possibili soluzioni... ma quel suggerimento catturò l'attenzione di Sorren: dovremmo creare una matrice tridimensionale... disse, fermandosi ad osservare il t'an che teneva in mano con aria pensierosa.

... se applichiamo l'equazione di Thoris a un modello di regressione multifattoriale... suggerì Elan, ragionando ad alta voce. Il romulano si fermò un istante no, no, no... stai sbagliando completamente approccio, dobbiamo considerare uno spazio topologico secondo la teoria di Vreenak... ribattè, solo per venire bruscamente interrotto dal collega ... è una teoria completamente superata! Dovresti iniziare a studiare qualcosa che non siano scienziati romulani, altrimenti continuerete a rimanere indietro su queste cose! non poté fare a meno di protestare Elan.

Vreenak non è stato solo un romulano, ma anche uno dei maggiori esperti di geometria complessa! puntualizzò Sorren. Sai che ti dico? Ti sfido. Usa le tue teorie spaziali, io le mie, e vediamo chi riesce a scrivere un programma in grado di vincere il gioco.. Sul volto di Elan si allargò un sorriso malizioso Preparati a perdere... ridacchiò, addentando con gusto una fetta di pizza.
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#3

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

Elan aveva passato tutta la mattina a lavorare a un'ottimizzazione particolarmente complessa del flusso di antimateria. Non era del tutto riuscito a risolvere il problema, ma aveva ottenuto dei miglioramenti significativi e ora non gli rimaneva che attendere che il computer elaborasse i nuovi dati per strutturare delle simulazioni, ma era ottimista sul fatto che a breve avrebbero ottenuto i risultati sperati. Si alzò un momento per raggiungere il replicatore alimentare più vicino caffè. Caldo. ordinò: un'altra abitudine che aveva preso nel periodo passato con i terrestri e che era riuscito a convincere il replicatore romulano a riprodurre in modo decente. Anzi, forse ancora migliore dell'originale, visto che ne aveva adattato il gusto alle proprie preferenze.

Con la tazza di liquido ancora bollente ritornò nel suo ufficio e decise di aprire un nuovo file di progetto. Non era un file di lavoro, quindi non si preoccupò di dargli un nome che assecondasse il protocollo romulano, limitandosi a nominarlo con il termine cardassiano per "gioco". Aveva il forte sospetto che Sorren avrebbe sbirciato tra i suoi file non appena si fosse reso conto che la matematica di Vreenak del quale era così orgoglioso non avrebbe funzionato... così decise di proteggerlo con un semplice algoritmo standard: niente di indecifrabile, ma sufficiente a complicare il lavoro del collega se avesse voluto dare un'occhiata al suo codice. Per prima cosa iniziò a programmare il sistema caricando le regole del kal-toh, assieme ad una serie di partite giocate da grandi maestri, poi iniziò a compararle con complessi modelli di risoluzione di analisi topologica, ma subito si rese conto che quella non poteva essere la strada giusta: c'erano diverse incompatibilità tra i modelli statistici e le mosse vincenti, segno che non aveva tenuto conto di qualcosa che invece sembrava essere rilevante. Provò allora a comparare tra loro le mosse vincenti... ma il computer sembrava essere in difficoltà nel rilevare anche una sola regolarità. Curioso. Secondo le sue ricerche non erano state ancora create intelligenze artificiali in grado di battere un maestro di kal-toh, al contrario di quanto era accaduto per altri giochi di logica. C'era qualcosa di ineffabile, che sembrava sfuggire ai computer in quel gioco...

Questo, tuttavia, anziché fermarlo, lo incoraggiò a tentare un nuovo approccio. Niente, quanto un complesso problema ingegneristico, riusciva a tenerlo per ore legato ad una sedia, sperimentando teorie e inventando soluzioni. Fu solo l'annuncio del computer, che aveva terminato di elaborare i dati sul motore, ad interrompere quel suo passatempo. Oh! esclamò, prendendo un sorso di caffé e chiudendo il file per tornare al lavoro.
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#4

This can be painful or not. That's up to you. Either way, I will know what you know.

Rhhaein s'Lhoell Romulana

Rae tamburellò nervosamente sulla sua scrivania, riflettendo sugli avvenimenti degli ultimi giorni. Ad un'osservazione superficiale, tutto era calmo: Torak stava collaborando egregiamente coi ricercatori romulani, e il progetto stava facendo piccoli ma importanti passi avanti. Eppure, le sue interazioni con Sorren continuavano ad essere sospette: i due erano fin troppo affiatati, ben più di semplici colleghi. Non sarebbe stato un problema, se lei non avesse avuto il sospetto che Torak fosse una spia. Ogni volta che li vedeva insieme, la sua mente correva a quella porta chiusa dietro cui si isolavano per ore. Cosa facevano nell'alloggio di Sorren? Se avessero usato quello di Torak, Rae avrebbe potuto controllarli tramite le microspie ma l'alloggio di Sorren era pulito. La sua poteva essere solo paranoia, ma non era da scartare che Sorren stesse già passando dati riservati a Cardassia. Consapevolmente o meno era ancora da stabilire.

Con un sospiro, Rae si alzò dalla sedia. Era evidente il motivo per cui quegli incontri non avvenivano nell'alloggio di Torak. Le registrazioni parlavano chiaro: il giorno del suo arrivo, il cardassiano aveva controllato l'intero alloggio. Rae non sapeva quante microspie avesse localizzato ma era certa che sapesse della loro esistenza. Dovrei chiedere di piazzarne qualcuna nell'alloggio di Soren? Si domandò silenziosamente, mentre si avvicinava al replicatore di cui era dotato il suo ufficio. Era rischioso ma avrebbe dovuto essere fattibile: doveva solo programmare l'intervento tecnico per un momento in cui entrambi i ricercatori erano concentrati su qualche esperimento.

Glakh, caldo. Ordinò al replicatore. Ne aveva già bevuta una tazza quella mattina, ma immaginava che non sarebbe riuscita a sopravvivere alla giornata senza berne altre due o tre. Tornata alla scrivania con la tazza bollente in mano, lanciò un'occhiata al video sullo schermo e scoprì che Torak era tornato nel proprio ufficio. Anche lui con una tazza in mano, notò con ironia.

Sedutasi, bevve un sorso di glakh mentre osservava il monitor. L'inquadratura era pessima, in quanto le impediva di vedere su cosa esattamente l'uomo stesse lavorando, ma Rae si concentrò sulla sua espressione. L'uomo era concentrato ma c'era qualcosa nei suoi atteggiamenti posturali che era cambiato rispetto a prima che lasciasse l'ufficio. Sembrava più rilassato. Fvadt! Imprecò. Cosa si era persa? Nella migliore delle ipotesi, la breve pausa l'aveva ricaricato. Nelle peggiori, non aveva lasciato il suo ufficio solo per una tazza di... qualsiasi cosa stesse bevendo.

In ritardissimo, ma eccomi. Heart
I dati criptati li tengo per il prossimo post, anche se immagino che Rae sarà in grado di decrifrarli visto il suo lavoro. Thinking Beh, son sicura che riuscirò lo stesso a farle trovare qualcosa di sospetto. Laugh
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#5

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

Come procede con il tuo programma? chiese Sorren, annusando non senza un certo sospetto il dolce cardassiano che Elan aveva portato quella sera nel suo alloggio. L'odore non sembrava terribile ed era certo che il collega non intendesse avvelenarlo, piuttosto aveva qualche riserva in merito ai gusti dell'altro ingegnere. Sebbene diverse delle cose insolite che nelle settimane precedenti gli aveva fatto entusiasticamente provare si fossero rivelate interessanti, alcune perfino di suo gradimento, il cardassiano aveva dei gusti certamente particolari e non si trovavano in accordo su ogni cosa: il dolce che aveva di fronte, ad esempio, aveva un aspetto che avrebbe normalmente portato Sorren a non considerarlo nemmeno, era solo la passione con cui Elan lo aveva descritto che lo aveva convinto ad andare oltre le apparenze.

Beh... diciamo che sto ancora cercando di farmi un'idea della situazione, ma ho delle idee promettenti rispose Elan, consapevole che, per il momento, tutti i suoi tentativi di scrivere un programma in grado non tanto di vincere, quanto anche solo di giocare a kal-toh si erano rivelati fallimentari. Il tuo? aggiunse il cardassiano, certo che, se Sorren avesse trovato una strada per realizzare quello a cui miravano sarebbe stato più che felice di potersene vantare. Ah, molto bene! rispose il romulano, decidendosi finalmente ad assaggiare il dolce. Il fatto che bevve un intero bicchiere di birra romulana subito dopo, suggerì a Elan che non fosse esattamente di suo gusto, ma in quel momento il cardassiano era più interessato al programma. A che livello sei arrivato? lo incalzò.

Sto lavorando ad un approccio diverso, mi sto concentrando sulle strategie di Evekh. disse, citando il nome di uno dei maggiori maestri in quel gioco ma evadendo di fatto la domanda, cosa che non sfuggì ad Elan. Il cardassiano ridacchiò, divertito: Niente neanche tu, eh? chiese non senza una vena di malizia e complice la situazione, l'amicizia o forse l'alcol, scoppiarono entrambi in un'allegra risata. Più ci lavoro, più ho l'impressione che ci siamo ficcati in un gran casino riconobbe Sorren, riempiendo nuovamente i rispettivi bicchieri ... ne riparliamo domani a mente fresca lo incoraggiò Elan, accennando un ultimo brindisi prima di salutare il collega ed avviarsi nuovamente verso il proprio alloggio.

dovrei aver lasciato la cosa abbastanza ambigua da farti venire le paranoie, se sono stata troppo esplicita per Rae dimmi che correggo Laugh
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#6

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Rhhaein s'Lhoell Romulana

La luce fioca dell’ufficio illuminava debolmente il volto di Rae, i suoi occhi fissi sullo schermo di fronte a lei. Con l'arrivo della sera, l'attività nel laboratorio si era interrotta: i ricercatori avevano lasciato le loro postazioni e si stavano godendo il loro meritato riposo. Se non si contavano gli addetti alle pulizie e le guardie notturne, Rae era l'unica ancora al lavoro. Approfittando dell'assenza di Torak, la romulana si era messa ad analizzare da remoto il suo computer. La cartella contrassegnata col termine cardassiano per "gioco" la stava facendo tribolare non poco, e non per la criptografia con cui era stata protetta. Decifrare l'algoritmo era stata una bazzecola, comprendere il codice con cui i dati erano stati scritti si stava rivelando un'impresa.

Di cosa si trattava? All'apparenza sembravano algoritmi e comparazioni di modelli statistici ma, ad ogni secondo che passava ad analizzare quei dati, i suoi sospetti si intensificavano. C'era qualcosa che le sfuggiva. Rae si sentiva come se le mancasse un pezzo cruciale del puzzle, come se la risposta fosse appena al di fuori della sua portata. Al momento aveva due teorie: la prima era che i dati di fronte a lei fossero informazioni riservate criptate e pronte ad essere spedite a Cardassia; la seconda era che Torak si stesse prendendo gioco di lei. Se il cardassiano sapeva che lei avrebbe trovato quei file, era possibile che avesse messo assieme dei dati senza senso per distrarla. In tal caso, il vero crimine si stava svolgendo da un'altra parte.

Con un gesto veloce, Rae passò alla visualizzazione in tempo reale dell’alloggio di Sorren. Le tempistiche che i tecnici della Tal'Shiar le avevano dato per piazzare dei dispositivi di sorveglianza nell'alloggio di Sorren erano troppo lunghe per i suoi gusti, così qualche ora prima aveva piazzato lei stessa una microspia. L'immagine nello schermo era granulosa e l'audio non era dei migliori, ma finalmente aveva una visuale su quanto stava accadendo dietro quella dannatissima porta.

Torak si trovava nell'alloggio di Sorren. I due erano uno di fronte all'altro, intenti in una conversazione che pareva rilassata. Sul tavolo tra loro c'era una bottiglia di birra romulana e quello che sembrava essere un dolce. La stanza era pervasa da un'aria di complicità che Rae trovava insopportabile. Aumentò il volume, cercando di captare ogni parola. Le voci erano ovattate ma comprensibili e la conversazione all'apparenza sembrava riguardare il progetto in corso. Eppure, c'era qualcosa che non le quadrava. L'avanzamento del progetto era suddiviso in fasi da raggiungere e queste fasi, se proprio si avesse voluto, avrebbero potuto essere definite livelli. Evekh però cosa centrava?

Una rapida ricerca online del nome diede come risultato una serie di banalità. Un maestro di Kal-toh difficilmente aveva qualcosa a che fare con quanto stava avvenendo di fronte a lei. Una ricerca nel database della Tal'Shiar diede invece risultati più allarmanti. Lord Evekh della Casata di Yehenik era un antico vulcaniano che aveva vissuto prima dell'epoca di Surak. La sua casata si era estinta molti millenni or sono, ma la sua ricerca era ancor oggi interesse della Tal'Shiar. L'Ultimo Pensiero, anche chiamato Pensiero che Uccide, era una tecnica ormai perduta che permetteva di uccidere tramite la telepatia.

Se il laboratorio in cui si trovava fosse stato di ricerca telepatica e non di ingegneria, a quel punto il volto di Rae sarebbe stato pallido come uno spettro. Per fortuna, Sorren non sembrava aver alcun legame con l'Ultimo Pensiero o la Casata di Yehenik. "Evekh" doveva essere una parola in codice e, considerando che la Tal'Shiar era intenta in (infruttuosi) esperimenti per replicare la tecnica, a Rae veniva in mente solo una possibilità. Sorren sa della microspia. Lei non era un tecnico specializzato, era possibile che avesse lasciato tracce mentre la installava. Con quella parola in codice, Sorren aveva avvisato Torak che la Tal'Shiar era in ascolto. Il tutto prendendo in giro lei e la sua organizzazione per gli insuccessi in quell'esperimento, e dimostrando una conoscenza della Tal'Shiar decisamente allarmante. Il fatto che la conversazione si era chiusa subito dopo ne era la prova.

Non sono convintissima sulla ultima parte ma avevo bisogno di qualcosa che la portasse nella direzione sbagliata (distogliendola da quella giusta) e una ricerca di "Evekh" su Memory Beta mi ha dato come risultato questo e di conseguenza questo. Laugh
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#7

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

Sicuro che sia una buona idea? chiese Elan mentre si avvicinavano al laboratorio, facendo attenzione a non far scattare il sistema di sorveglianza: l'ora era tarda e sebbene avessero entrambi accesso a quell'area, non si trattava esattamente di un progretto professionale. Hai un'idea migliore? E' l'unico computer ad avere la sufficiente potenza di calcolo, senza contare la matrice olografica ribatté Sorren, mentre forzava la porta del laboratorio con un codice pirata. Elan lanciò un'occhiata attorno: non c'era nessuno. I corridoi erano tranquilli e forse si stava facendo un po' più di paranoie del necessario. In fondo non stavano facendo niente di male. Si costrinse ad ignorare il proprio sesto senso, e seguì il collega all'interno della stanza.

Le luci si accesero all'istante non appena i due furono individuati dai sensori e Sorren attivò il computer. Ok, carica i tuoi dati. disse ad Elan, mentre faceva lo stesso con i propri. Pochi istanti dopo un modello tridimensionale grande un metro e mezzo di un kal-toh in posizione iniziale apparve al centro della stanza. Computer, carica programma To'kat-1 ed esegui disse Elan. Ci volle qualche secondo perché il computer riuscisse ad eseguire, poi un t'an comparve all'interno del gioco e subito la forma si modificò.

Questa era un'apertura standard protestò Sorren, mentre caricava il proprio programma e lo eseguiva. Ci fu una lunga pausa, quasi come se il computer faticasse ad elaborare i dati, poi un secondo t'an apparve e si inserì all'interno del modello del gioco. Ancora una volta la forma del kal-toh olografico al centro della stanza si modificò, formando una nuova figura. Beh, nemmeno questa mi pare molto originale... ribatté Elan in direzione del collega con una nota di sarcasmo nella voce: nei giorni precedenti aveva dedicato diverso tempo a studiare le partite dei grandi maestri del gioco ed era ormai perfettamente in grado di riconoscere alcune mosse, specialmente se scontate come quella che aveva appena visto. Lanciò un'occhiata al computer, in attesa che il suo programma si decidesse a fare una mossa, senza poter fare a meno di pensare che si stava rivelando particolarmente lento per una mossa che a quel punto del gioco era praticamente scontata. Il cardassiano prese posto su una delle sedie, sospirando con aria insoddisfatta.

dammi qualcosa per sospettare che ci stai tenendo d'occhio, così rendo più complesso seguirci xP
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