03-03-2015, 10:08 AM
Per quanto una parte di K'Ehleyr avrebbe voluto rispondere qualcosa come "il rispetto dev'essere meritato", la klingon era anche cosciente di come Surn avesse ragione. Anche se non conosceva ancora l'onore e le abilità del suo superiore avrebbe dovuto salutarlo. Così, al posto di pronunciare parole che avrebbero dato sicuramente inizio ad un duello - duello che, tra l'altro, le sarebbe piaciuto ma che non c'era tempo di svolgere - la klingon si limitò a dire: "Sissignore." Avrebbe accettato la punizione in quanto se l'era meritata ma avrebbe aspettato nel giudicare Surn: per quanto la sua risposta le fosse piaciuta, prima di dargli seriamente il suo rispetto voleva vederlo in battaglia. Non che quella fosse una novità tra i klingon.
Quando Surn disse il nome della squadra da lui appena formata e il suo significato, HiJak disse: "È un'onore, signore, portare l'iniziale di Kahless l'indimenticabile! Porteremo quel nome con orgoglio." A quelle parole, gli altri due fecero segno di consenso. Con un nome simile, non avrebbero potuto perdere. Perché disonorare qual nome sarebbe stato inaccettabile.
All'ultima domanda di Surn, fu Keroth a rispondere: "Le farei delle domande sulla missione, ma ritengo che qualsiasi dettaglio attualmente sia ancora da delineare, o sbaglio? Fino a quando non arriveremo in prossimità della colonia non sapremo esattamente quale sia la situazione e chi è il nostro nemico. O lei ha maggiori informazioni in proposito?"
"E quando verrà il nostro momento di agire, noi saremo pronti, qualunque sia la situazione." Aggiunse K'Ehleyr con orgoglio. Appena uscita da quell'alloggio, sarebbe subito andata a preparare l'equipaggiamento della squadra e non solo perché era la sua punizione. Lo avrebbe fatto per orgoglio personale. Perché l'anima di un guerriero risiede nelle sue armi.
Quando Surn disse il nome della squadra da lui appena formata e il suo significato, HiJak disse: "È un'onore, signore, portare l'iniziale di Kahless l'indimenticabile! Porteremo quel nome con orgoglio." A quelle parole, gli altri due fecero segno di consenso. Con un nome simile, non avrebbero potuto perdere. Perché disonorare qual nome sarebbe stato inaccettabile.
All'ultima domanda di Surn, fu Keroth a rispondere: "Le farei delle domande sulla missione, ma ritengo che qualsiasi dettaglio attualmente sia ancora da delineare, o sbaglio? Fino a quando non arriveremo in prossimità della colonia non sapremo esattamente quale sia la situazione e chi è il nostro nemico. O lei ha maggiori informazioni in proposito?"
"E quando verrà il nostro momento di agire, noi saremo pronti, qualunque sia la situazione." Aggiunse K'Ehleyr con orgoglio. Appena uscita da quell'alloggio, sarebbe subito andata a preparare l'equipaggiamento della squadra e non solo perché era la sua punizione. Lo avrebbe fatto per orgoglio personale. Perché l'anima di un guerriero risiede nelle sue armi.