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TSE Heghlu'meH QaQ jajvam!
#31

Per quanto una parte di K'Ehleyr avrebbe voluto rispondere qualcosa come "il rispetto dev'essere meritato", la klingon era anche cosciente di come Surn avesse ragione. Anche se non conosceva ancora l'onore e le abilità del suo superiore avrebbe dovuto salutarlo. Così, al posto di pronunciare parole che avrebbero dato sicuramente inizio ad un duello - duello che, tra l'altro, le sarebbe piaciuto ma che non c'era tempo di svolgere - la klingon si limitò a dire: "Sissignore." Avrebbe accettato la punizione in quanto se l'era meritata ma avrebbe aspettato nel giudicare Surn: per quanto la sua risposta le fosse piaciuta, prima di dargli seriamente il suo rispetto voleva vederlo in battaglia. Non che quella fosse una novità tra i klingon.

Quando Surn disse il nome della squadra da lui appena formata e il suo significato, HiJak disse: "È un'onore, signore, portare l'iniziale di Kahless l'indimenticabile! Porteremo quel nome con orgoglio." A quelle parole, gli altri due fecero segno di consenso. Con un nome simile, non avrebbero potuto perdere. Perché disonorare qual nome sarebbe stato inaccettabile.

All'ultima domanda di Surn, fu Keroth a rispondere: "Le farei delle domande sulla missione, ma ritengo che qualsiasi dettaglio attualmente sia ancora da delineare, o sbaglio? Fino a quando non arriveremo in prossimità della colonia non sapremo esattamente quale sia la situazione e chi è il nostro nemico. O lei ha maggiori informazioni in proposito?"

"E quando verrà il nostro momento di agire, noi saremo pronti, qualunque sia la situazione." Aggiunse K'Ehleyr con orgoglio. Appena uscita da quell'alloggio, sarebbe subito andata a preparare l'equipaggiamento della squadra e non solo perché era la sua punizione. Lo avrebbe fatto per orgoglio personale. Perché l'anima di un guerriero risiede nelle sue armi.
#32

K'Nosso Surn

Klingon

"Sappiamo solo che le forze nemiche hanno sconfitto una nave Klingon e non abbiamo informazioni al riguardo, se non che per le loro forze sarebbe stato impossibile. Quindi o hanno ricevuto aiuti esterni o hanno nuove tecnologie o nell'impeto dello scontro i nostri compagni hanno confuso l'inettitudine con l'onore. Non abbiamo dati, non abbiamo teorie, andremo lì e puniremo i responsabili chiunque essi siano e ristabiliremo la fama della flotta dell'Impero. Potete andare e preparatevi per una morte onorevole!"
Surn terminò con un gesto di circostanza aspettando che tutti se ne fossero andati. Se non avevano altre domande sarebbe rimasto nel suo alloggio a studiare e ristudiare gli appunti e le prove della missione per provare a cavare un qualche tipo di informazione, non che ce ne potessero essere, ma tentare non lo avrebbe certo danneggiato e prima della missione una sessione di allenamento avrebbe potuto compromettere la sua efficienza.
#33

Quando Surn finì di parlare e li congedò, i tre fecero il saluto militare e lasciarono l'alloggio, diretti verso le rispettive postazioni e i rispettivi ordini. Si sarebbero fatti trovare pronti, quello era certo, e con tutto il materiale della missione ben preparato.

Una volta che i tre guerrieri ebbero lasciato l'alloggio, Surn ebbe tutto il tempo necessario per ricontrollare e analizzare nuovamente i dati della missione, ma senza scoprire molto di più di quello che aveva già segnalato al capitano. Fino a quando la IKS wo'raD non fosse arrivata a destinazione e il suo equipaggio non avesse potuto vedere con i propri occhi o attraverso i sensori cosa era accaduto, non si poteva scoprire di più. Si potevano solo fare congetture.

Solo quando mancava poco all'arrivo al sistema stellare Tezwan, gli arrivò una comunicazione.
"Tenente K'Nosso Surn, è richiesto in plancia." Furono le semplici parole che uscirono dal comunicatore, con la voce dell'addetto alle comunicazioni della nave.
#34

K'Nosso Surn

Klingon

La chiamata significava l'imminente arrivo alla destinazione critica. Surn era pronto e tutto il suo equipaggiamento già preparato da tempo. Fece una ulteriore rapida ispezione mentre sistemava le sue dotazioni, compreso il pugnale della sua famiglia a cui era tanto legato, e poi partì lesto verso la plancia per compiere il suo dovere e punire i pazzi che avevano sfidato la potenza dell'Impero. Arrivato in plancia salutò formalmente i presenti ed il capitano per poi sedersi al posto riservato al suo grado. Aspettò poi di ricevere notizie ed informazioni. Nonostante la missione fosse intrisa di misteri era tranquillo: sembrava un ottimo giorno per morire.
#35

Eral sutai-Cultuic

Klingon

All'arrivo di Surn, il capitano - seduta al suo posto - stava riguardando i dati sul suo padd, dati tra i quali erano anche presenti gli appunti inviati dal suo nuovo responsabile alla sicurezza. La nave, per quanto fosse ancora in curvatura, stava rallentando, a dimostrazione del fatto che ci si stava avvicinando a destinazione. Al rumore di passi, Eral alzò la testa e si voltò verso Surn, ormai seduto alla sua postazione.

"Tenente Surn, ci stiamo avvicinando al sistema stellare Tezwan." Lo informò semplicemente. "Il piano è quello di uscire dalla curvatura appena fuori dal sistema solare e usare Tezwan5, pianeta di classe P ai margini del sistema, per nascondere la IKS wo'raD ad eventuali attacchi nemici, nell'eventualità da lei prospettata che l'occultamento non sia sufficiente a nasconderci dai sensori nemici. Lei e la sua squadra avrete a disposizione una navetta dotata di occultamento e di una sonda. Il vostro compito sarà quello di rilevare la posizione della IKS Hor'Cha o del suo relitto, fare un'analisi dei danni e accertarvi che non vi siano pericoli per la nostra nave. In qualsiasi momento, comunque, la wo'raD sarà pronta a darvi supporto."
#36

K'Nosso Surn

Klingon

Surn ascoltò serio ed attento il capitano, sollevato che il suo consiglio tattico avesse ricevuto le dovute attenzioni. Una volta percepito l'imminente arrivo pigiò il comunicatore che aveva sulla divisa per chiamare i suoi guerrieri con le parole:
"squadra K in preallerta all'hangar navette, partenza imminente"
Il messaggio non voleva essere personale ma udibile da ogni interfono della nave: andava fiero del termine "K" e amava usarlo quante più volte possibile permettendo anche ad altri di sentirlo e di riflettervi. Era l'iniziale più importante dell'Impero Klingon ed era essenziale che ogni membro lo avesse ben stampato nella memoria. Purtroppo già da tempo i miti e le leggende si stavano allontanando dalla vita dei Klingon e Surn aveva paura potessero fare la stessa fine di quelli terrestri: dimenticati e ridicolizzati senza rispetto alcuno e questo non doveva mai accadere.
Dopo questo fugace pensiero alzò la testa per guardare il capitano e dirle:
"col suo permesso prenderei posizione all'hangar anche io, se non ha altro da aggiungere"
Nel caso la risposta fosse stata positiva si sarebbe immendiatamente congedato con gli onori necessari e sarebbe poi andato all'hangar per raggiungere la squadra e prepararsi con l'equipaggiamento necessario.
#37

Non ci volle molto perché il capitano lo congedasse: non c'era molto di più che potesse dirgli, visto che quella stessa missione era un'incognita. Un'incognita che avrebbe forse permesso a Surn e la sua squadra di dimostrare il loro onore, di guadagnarsi veramente l'onore di portare l'iniziale di Kahless l'Indimenticabile.

Una volta che Surn ebbe raggiunto l'hangar, poté trovare gli uomini da lui scelti che stavano lavorando sopra e attorno alla navetta. Erano armati di tutto punto, con un disgregatore a testa e diverse armi da taglio - da pugnali alla bat'leth - infilate negli appositi foderi. Sulla navetta erano stati sistemati, in preciso ordine, altre armi da taglio, due disgregatori di scorta, tricorder, kit medici e altre strumentazioni che avrebbero potuto essere utili. HiJak Bolloch era intento a controllare che i sistemi della navetta rispondessero in modo corretto (per quanto, un guerriero come lui potesse intendersi di certe cose, ma era il più adatto della squadra al compito, visto che era un pilota esperto) ma una volta che Surn li raggiunse, interruppe brevemente il suo lavoro per salutarlo formalmente, seguito dagli altri due.

Fu in quel momento che la nave uscì dalla curvatura, posizionandosi al riparo di eventuali sensori utilizzando la massa di Tezwan5, e la squadra ricevette una comunicazione: "Squadra K, la IKS wo'raD è in posizione. Siete liberi di iniziare la missione appena pronti." Un messaggio che dimostrava come il capitano avesse silenziosamente approvato la designazione della squadra.
#38

K'Nosso Surn

Klingon

Gurrieri! Tuonó Surn Mi complimento con voi per l'ottima preparazione! Ma la missione non è che all'inizio e siamo incaricati di identificare le cause della nostra presenza qui, capire chi o cosa abbia danneggiato una nave da guerda dell'impero e fare rapporto.
Parló camminando avanti ed indietro non nervosamente ma con spirito.
Se non avete altre domande saliamo sulla navicella e scoviamo i vili stolti che hanno sfidato l'Impero e la sua forza.
Detto questo si preparó per la missione attendendo che i suoi guerrieri rispondessero al suo discorso di sprono.
#39

"bortaS bIr jablu'DI' reH QaQqu' nay' (la vendetta è un piatto che va servito freddo), quindi cercherò di trattenermi dal spaccare tutte le ossa a quei vili prima che sia giunto il momento." Fu la risposta di HiJak Bolloch, alle parole di Surn.
"Già, scopriremo cosa è successo e che è stato, poi faremo in modo che quei vili si pentano di aver sfidato l'Impero." Aggiunse K'Ehleyr Erada, mentre un lieve sorriso le compariva sulle labbra.
"Agli ordini, signore." Si limitò a dire Keroth Abarsha, prima di salire a bordo della navetta assieme agli altri due.

Una volta che tutti furono saliti a bordo di quella piccola ma nel contempo abbastanza spaziosa (anche considerando lo spazio occupato da armi e strumentazioni) navetta, HiJak si mise ai comandi, chiudendo il portellone e dicendo, rivolto a Surn: "Signore, quando vuole possiamo partire." Appena il guerriero gli avesse dato il via libera, HiJak avrebbe avvisato la plancia della partenza e avrebbe avviato i motori ad impulso, mentre lo sportello dell'hangar si apriva per permettere l'uscita della navetta.
#40

K'Nosso Surn

Klingon

"Procedi pure guerriero" disse secco e deciso Surn. Era concentrato sulla missione e sfruttava tutte le sue risorse per mantenersi vigile e concentrato. Una mano era sempre appoggiata al suo fiato pugnale orgoglio della sua famiglia e del suo casato. Il suo credo ed il suo aspetto lo paragonavano ad una roccia e come tale voleva comportarsi: inamovibile, indistruttibile e fiera al tempo stesso. Era comunque curioso di cosa poteva aver distrutto una nave dell'Impero, di quale forza di nascondesse lì fuori; ma c'era anche la remota possibilità che tutto questo fosse una colossale idiozia: troppo spesso i Klingon confondevano l'idiozia con il coraggio e troppe volte aveva visto l'Impero disonorato da guerrieri indegni che accampavano ogni scusa possibile.
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