05-08-2010, 02:40 AM
L' ufficio del comandante era provvisto di tutto: al centro era disposta un enorme scrivania con dietro appeso alla parete un enorme stendardo portante il simbolo delal federazione, invidiabile perfino dall' ammiraglio di flotta, al lato sinistro era presente un incavatura fatta a mò di libreria molto bella e spaziosa ma la cosa che lo colpì di più era una porta sulla destra. Sopra di questa c' era una luce verde accesa, per la curiosità apri la porta ed era un piccolo bagno utilizzabile dal comandante per evitare di correre nelal sua stanza per fare i suoi bisogni impellenti. La luce verde si tramutava in rossa appena si premeva un pulsante vicino alla tazza ed appena premuto la luce diventa rossa e la porta si sigilla per non permettere agli estranei di disturbare le "sedute" del comandante. Oltre alla tazza c' era anche una vasca da bagno che correva lungo tutto il lato sinistro della piccola stanza ed un comodo lavandino.
Uscì tutto felice di aver un bagno privato e vide che gli scatoloni erano arrivati, forse prima per l' eccitazione non gli aveva visti ma comunque aprì subito quello lungo.
Estrasse con estrema delicatezza il suo contenuto, era un contenitore con base di legno sigillato con del vetro spesso al cui interno stava un' antica mitragliatrice M60, risalente alla guerra del Vietnam. Appoggiò questa reliquia da esposizione, sullo scaffale medio della libreria incavata. Poco a poco apriva tutti gli scatoloni mettendo dove sembravano meglio libri su libri, foto su foto ma alcune di queste le metteva sulla scrivania, comele foto dei suoi due figli e della sua vecchia moglio ormai deceduta.
Un lavoraccio era stato però ne valeva la pena, una cosa sola lo faceva rimpiangere, perchè insieme al bagno, nell' ufficio, non avevano messo anche la stanza?
Si sedette sulla comoda poltrona ed aprì un canale comunicativo con le autoparlanti della stazione.
"Qui è l' ammiraglio Regal C. Dorn, prendo ufficialmente il comando della stazione spaziale. Chiudo" era per lui una prassi.
Ora doveva solo attendere qualcosa da fare.
Uscì tutto felice di aver un bagno privato e vide che gli scatoloni erano arrivati, forse prima per l' eccitazione non gli aveva visti ma comunque aprì subito quello lungo.
Estrasse con estrema delicatezza il suo contenuto, era un contenitore con base di legno sigillato con del vetro spesso al cui interno stava un' antica mitragliatrice M60, risalente alla guerra del Vietnam. Appoggiò questa reliquia da esposizione, sullo scaffale medio della libreria incavata. Poco a poco apriva tutti gli scatoloni mettendo dove sembravano meglio libri su libri, foto su foto ma alcune di queste le metteva sulla scrivania, comele foto dei suoi due figli e della sua vecchia moglio ormai deceduta.
Un lavoraccio era stato però ne valeva la pena, una cosa sola lo faceva rimpiangere, perchè insieme al bagno, nell' ufficio, non avevano messo anche la stanza?
Si sedette sulla comoda poltrona ed aprì un canale comunicativo con le autoparlanti della stazione.
"Qui è l' ammiraglio Regal C. Dorn, prendo ufficialmente il comando della stazione spaziale. Chiudo" era per lui una prassi.
Ora doveva solo attendere qualcosa da fare.