TFB Chiacchiere al timeless bar a San Francisco
#61

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

Alla domanda stupita di Korinna, feci un sorriso comprensivo e annuii. «Sì, a volte può essere faticoso. La telepatia offre una connessione diretta tra le menti, mentre la comunicazione verbale richiede l'articolazione di pensieri complessi in parole, il che può essere sfidante. In ogni caso, devo fare una specifica. Non è esattamente fatica fisica, ma più una sfida mentale. I nostri pensieri sono complessi e ricchi di sfumature, trovare le parole giuste per esprimerli può essere un processo complicato. Spesso, sentiamo che le parole non riescono a catturare appieno il significato o l'emozione che vogliamo comunicare.»

La sua riflessione sulla comunicazione verbale mi fece sorridere di nuovo. «Non è che mentiamo intenzionalmente, ma le parole spesso non riescono a catturare appieno l'essenza dei nostri pensieri; ma hai ragione, può sembrare che le parole nascondano ciò che realmente pensiamo, ma spesso è solo una limitazione del mezzo. Cerchiamo sempre di comunicare al meglio, ma a volte i pensieri sono così intricati che le parole non riescono a esprimerli completamente. Spero che abbia chiarito perché secondo me c'è una differenza tra ciò che pensiamo e ciò che diciamo, questa differenza può emergere anche in modo involontario.»

Poi Korinna mi fece una domanda sulla mia origine e la mia reazione ai miei connazionali superstiti. «Il desiderio di incontrare gli altri sopravvissuti è sempre presente, ho contatto solo con un'altra persona, che come me lavora sulla Terra, o almeno... era così l'ultima volta che abbiamo parlato; ma allo stesso tempo, è doloroso perché ogni incontro mi ricorda quanto abbiamo perso; così cerco di non parlare troppo spesso di casa. È come rigirare il coltello nella ferita. Forse un giorno, quando sarò pronto cercherò altre persone.» risposi con un sorriso malinconico.

Infine, quando Korinna chiese di mostrare qualcosa di più del mio pianeta, e suggerì qualcosa di "ordinario," sorrisi e accettai la richiesta.
«Sarei felice di condividere qualcosa con te, vediamo da che parte incominciare, ne ho più di uno» dissi mentre cercavo nelle mie memorie un'immagine del mio mondo natale.

«Per prima cosa, lascia che ti mostri una delle meraviglie di El'Auria prima della catastrofe. Questo è uno degli antichi giardini botanici, un luogo dove la natura era in perfetta armonia con la tecnologia avanzata della nostra civiltà ed era il posto preferito di mia figlia. La fortuna e sfortuna, era quella di abitarci non così lontano da permetterci di andarci spesso e volentieri. Era un posto dove le persone potevano trovare serenità e connessione con la natura.»
Nella mia mente, feci apparire un'immagine di un giardino botanico lussureggiante, con piante esotiche, fiori dai colori vivaci e una vegetazione rigogliosa, poi mostrai un'immagine di paesaggi verdi, città splendenti e cieli azzurri. «Era un luogo meraviglioso, pieno di vita e bellezza.»

Poi, come suggerito, mostrai un'immagine più ordinaria, una scena di vita quotidiana con persone che camminavano per strade affollate e si incontravano in un mercato animato. «Ecco una scena di vita quotidiana, nella mia città. Era un mondo vibrante, e quei momenti ordinari erano spesso i più preziosi.»
La mia espressione si fece pensierosa mentre contemplavo il passato del mio pianeta natale. "Spero che un giorno l'arte, la cultura e la bellezza possano tornare a fiorire, anche se solo nei ricordi."
Mi fermai, sperando che queste immagini mentali potessero aiutare Korinna a comprendere meglio El'Auria e il mio legame con esso. «Spero che queste immagini ti abbiano dato un piccolo assaggio della bellezza del mio mondo prima della catastrofe.»
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#62

Korinna Suder

Betazoid

Mh borbottò la betazoide, prendendosi qualche istante per valutare tutte quelle nuove informazioni. Bizzarro come possiamo leggere il pensiero senza capire realmente ciò che stiamo leggendo o la sua struttura considerò, sapendo che quel tema avrebbe richiesto qualche ulteriore riflessione che difficilmente avrebbe trovato spazio all'interno della chiacchierata di una sera. D'altra parte non sarebbe stato difficile immaginare che nemmeno i non telepati, nonostante si ritenessero sicuri di conoscere il contenuto della propria mente, non lo conoscessero per davvero. E allora chi avrebbe visto la verità? Coloro che la vivevano o coloro che poevano osservarla dalla giusta distanza?

Fortunatamente Nikola decise di non indugiare troppo su quella questione, che rischiava di portarli in un vortice infinito di altre questioni. Il fatto che il barista non sapesse se l'altra persona che aveva contattato lavorasse ancora sulla Terra lasciava facilmente intendere che dovesse essere trascorso un bel po' di tempo dall'ultima volta che si erano sentiti. Saremo mai realmente pronti? lo punzecchiò Korinna sai, una cosa che ho notato andando là fuori è che per quanto si possa studiare e preparare una missione ci sarà sempre qualcosa che non va per il verso giusto. Qualche informazione fondamentale che si sarebbe potuta raccogliere, ma non è stato fatto... qualche azione scontata con il senno di poi che avrebbe potuto salvare delle vite raccontò, parlando per esperienza. La ferita continuerà a riaprirsi finché non si estrae il coltello gli fece notare, approfittando della metafora di lui.

Quando l'el-auriano si disse disponibile a condividere qualcosa del suo pianeta, Korinna mosse un leggero cenno di assenso, lasciando che i pensieri di lui la raggiungessero. Sai, anche sul mio pianeta natale ci sono degli ampi spazi verdi non diversi da questo... penso che potrebbe piacerti comunicò telepaticamente. Sapeva che normalmente Nikola non sarebbe stato in grado di cogliere i suoi pensieri, ma quando aveva iniziato a raccontarsi Korinna aveva sentito la sua mente aprirsi un poco, ed ora percepiva una debole connessione, non diversa da quella che solitamente le consentiva di comunicare a quel modo. Non aveva una grande esperienza nell'uso della telepatia con alieni che non possedessero già quell'abilità, ma provare non costava nulla.

Mi dispiace per la tua famiglia disse sincera: sapeva fin troppo bene quanto fosse difficile rimanere lontano dalle persone amate e non aveva idea di cosa potesse significare perderle o, ancora peggio, perdere un figlio... la propria casa, la propria vita, magari tutto assieme. Le visioni di Nikola dipingevano un mondo dai colori vivaci, con una popolazione pacifica e vitale, non dissimile da tanti altri mondi della Federazione. Cominciava forse a capire perché avesse deciso di stabilirsi lì. Grazie disse mentre quelle immagini lentamente svanivano dalla sua mente. Korinna si ritrasse di nuovo, per lasciare all'el-auriano il suo spazio, sincerament grata per quell'opportunità di curiosare nella vita di un mondo tanto lontano nel tempo... e forse anche nello spazio. Per essere uno che si definisce un ascoltatore, sappi che sei anche un narratore avvincente disse, rivolgendogli un sorriso.

Vogliamo continuare il nostro tour? chiese. Ci sarebbero state molte altre cose che poteva mostrargli in quella simulazione, ma ai cadetti servivano anni per apprenderle tutte e sicuramente non sarebbe bastata una serata per riassumerle adeguatamente.
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#63

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

La risposta di Korinna alle mie parole sulla telepatia e sulla comunicazione fu profonda, e le sue riflessioni mi fecero pensare. «Sarebbe un discorso da fare al bar, anche se non credo di essere un esperto in materia.» le dissi con un sorriso.

La sua analogia sulla ferita e il coltello colpì nel segno. «È un modo molto accurato di metterlo, le ferite possono rimarginarsi solo se affrontiamo il dolore e ci prendiamo cura di loro.» risposi con un cenno di approvazione. Ne avrei parlato con Guinan la prima volta che ci saremmo visti.
Quando accettai di condividere alcuni ricordi del mio pianeta natale, Korinna sembrò apprezzare il gesto. La connessione telepatica che avevo iniziato a sentire si intensificò leggermente mentre condividevo le immagini e i ricordi di El'Auria con lei. Era un modo diverso di comunicare, e mi sentii grato per la sua comprensione e accoglienza.
«È bello sapere che ci sono luoghi simili su Betazed, lanatura ha una bellezza universale che attraversa le differenze tra i nostri mondi.»
Quando le mie immagini svanirono, Korinna mi ringraziò e il suo commento sul mio essere un narratore avvincente mi fece sorridere. «Grazie per il complimento, ma forse ascoltando... ho imparato a raccontare storie per compiacere i clienti del mio bar.»
Quando propose di continuare il nostro tour, ero entusiasta. «Sì, vorrei vedere di più, sono curioso di scoprire cosa altro posso imparare da te questa sera.» Era stata una serata straordinaria finora, e non vedevo l'ora di continuare il nostro viaggio, immaginavo che c'era ancora molto da imparare, e mi sentivo fortunato ad avere Korinna come guida.
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#64

Korinna Suder

Betazoid

Korinna rivolse un cenno di assenso in direzione di Nikola quando vide che lui aveva colto cosa intendeva con la propria metafora. Ciò che avrebbe fatto di quella riflessione, comunque, rimaneva suo e la betazoide decise di non impicciarsi oltre. Fu comunque felice di scoprire che il suo messaggio telepatico aveva raggiunto il destinatario ti dispiace se uso la telepatia? si informò, sapendo quanto, per chi non vi fosse abituato, potesse risultare insolita e talvolta perfino invasiva quella forma di comunicazione, il sentir risuonare le parole di qualcuno direttamente tra i propri pensieri.

Dovresti davvero visitare il mio pianeta natale quando avrai del tempo libero. Non girano molti turisti a dire la verità, ma trovo sia un peccato. Da noi la vita è molto meno frenetica che qui sulla Terra, diamo grande importanza alla pace e alla tranquillità, ... anche perché se così non fosse temo finiremmo per influenzarci a catena in spirali di emozioni incontrollate ridacchiò, forse scherzando, forse sincera.

Quando l'el-auriano acconsentì a continuare il giro, comunque, Korinna annuì. Computer, arresta tutte le simulazioni ordinò e all'istante tutte le console si spensero e lo schermo tornò completamente nero, mentre l'illuminazione caratteristica delle navi stellari veniva sostituita dalle luci soffuse che illuminavano di sera gli ambienti dell'Accademia. C'è ancora una cosa che merita una visita, qui... disse, imboccando una scalinata che conduceva ad un piano seminterrato. Beh... un paio, in realtà... ridacchiò, facendo strada verso un'aula molto più grande delle precedenti. Le pareti non erano altrettanto rifinite e soprattutto non erano ricoperte di computer, ricordava molto un hangar, ma non c'erano navette, all'interno, solo cumuli bene ordinati di scatole e quello che, a prima vista, era materiale di scarto.

Questo è uno dei laboratori di ingegneria spiegò, facendo strada verso i cumuli di materiali: questi sono vecchi componenti recuperati da navi stellari, navette, computer ormai dismessi. Vengono lasciati a disposizione degli studenti per costruire qualunque cosa abbiano voglia di concepire... ma purtroppo non è il mio ambito. Saprei fare qualche riparazione standard ai sistemi principali di una nave... ma le mie competenze si fermano lì spiegò questo è un collettore di energia... uno scambiatore dinamico... disse, riconoscendo alcuni degli oggetti presenti, mentre di altr non sarebbe stata in grado nemmeno di indovinarne l'uso, men che meno nominarli.
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#65

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

La mia risposta alla proposta di utilizzare la telepatia fu aperta e priva di riserve. //No, non mi dispiace affatto.//
Le parole di Korinna sulla sua terra natale, Betazed, mi affascinarono. «Non so quando avrò un po' di tempo libero, ma Betazed mi sembra un luogo meraviglioso, la tranquillità e la pace sono tesori inestimabili, specialmente in un universo così vasto e complesso. Mi piacerebbe visitarla davvero un giorno così da sperimentare la sua bellezza e la sua cultura.»

Quando interruppe le simulazioni e ci dirigemmo verso il laboratorio di ingegneria, ero curioso di vedere cosa aveva da mostrarmi. L'ambiente sembrava molto diverso da quello che avevo visto fino a quel momento. Era un luogo di creatività e costruzione, e i cumuli di componenti di navi spaziali dismesse mi facevano venire in mente un'enorme cassetta degli attrezzi.
«Questo è affascinante. È un vero paradiso per gli ingegneri e gli inventori. Immagino che gli studenti possano dare libero sfogo alla loro creatività qui.» commentai mentre esploravo il laboratorio. Osservai alcuni degli oggetti, cercando di capire la loro funzione, ma ammettendo che non avrei saputo riconoscerne nessuno.
«Allora, cosa si può fare qui? Gli studenti creano prototipi di nuove tecnologie o lavorano su progetti specifici?» chiesi, interessato a saperne di più sulla dinamica di questo luogo unico.
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#66

Korinna Suder

Betazoid

Temo che lì non potrò farti da guida... ormai sono almeno due anni che non torno più a casa rispose Korinna quando Nikola valutò l'eventualità di fare un viaggio su Betazed. ... ma da quello che ho visto del tuo mondo sospetto che ti piacerà. promise mentre attraversavano i corridoi dell'Accademia per scendere verso i laboratori.

Beh... valutò Korinna, condividendo un'immagine di quel laboratorio risalente a diversi anni prima, come Nikola avrebbe facilmente potuto dedurre dalle vecchie uniformi indossate dai cadetti uno dei ragazzi con cui uscivo ai tempi dell'Accademia voleva diventare ingegnere... tra l'altro non lo sento più da una vita, adesso che mi ci fai pensare mi chiedo dove sia finito... disse, perdendo per qualche istante il filo dei suoi pensieri comunque... ogni tanto lo accompagnavo in laboratorio e tutto quello che so viene da quello che mi ha raccontato. Ricordo che lui e i suoi amici erano presi da un loro progetto per aumentare la potenza dei motori a curvatura, ma non chiedermi le specifiche, hanno provato a spiegarmelo ma la parte tecnica era troppo intricata per le mie conoscenze di allora. disse stiracchiando un sorriso. Questo per dire che sì, possono lavorare su progetti specifici, ma c'è un po' di tutto. Da chi crea modelli per qualche esame a chi si diletta con creazioni proprie... se devo essere completamente sincera all'epoca non è che mi interessasse granché dei cumuli di rottami. precisò.

... e a meno che tu non intenda provare a costruire qualcosa direi che possiamo proseguire, anche perché al massimo posso spiegarti come saldare qualche componente fu costretta ad ammettere.
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#67

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

//Capisco// risposi telepaticamente a Korinna quando disse che non avrebbe potuto fare da guida su Betazed. Ero incuriosito dalla prospettiva di visitare il suo pianeta natale e imparare di più sulla sua cultura. //Non preoccuparti, forse un giorno avrò l'opportunità di visitare Betazed con te// le dissi mentalmente con un sorriso.
Quando raccontò del suo amico (o ex ragazzo?) che studiava ingegneria, alzai un sopracciglio con interesse.
//Progetti per aumentare la potenza dei motori a curvatura? Suona davvero impegnativo; e immagino che la parte tecnica possa diventare abbastanza intricata. Ma è fantastico vedere quanto ingegno e creatività possano emergere in questi laboratori. E ora, mi piacerebbe continuare il nostro tour.// dissi con un sorriso.
Risalii la scala con lei, pronti per esplorare altri aspetti dell'Accademia e imparare di più su questo mondo che stava diventando sempre più intrigante per me. //Quindi, cosa c'è di interessante da vedere dopo il laboratorio di ingegneria?// chiesi con entusiasmo.
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#68

Korinna Suder

Betazoid

Korinna valutò un'istante quell'eventualità: le sarebbe piaciuto poter mostrare il suo pianeta natale di persona, ma non riusciva ad immaginare un futuro in cui sarebbe successo. Negli ultimi anni non era riuscita a trovare il tempo per farvi ritorno e se i suoi amici e parenti non l'avessero inseguita per il Quadrante per poterla vedere di persona, probabilmente non avrebbe incontrato nemmeno loro. Chissà... rispose cordiale, sapendo che non sarebbe successo, almeno a breve. A passo sicuro fece strada lungo un ampio corridoio vetrato, dal quale si intravedevano all'esterno le sagome degli altri edifici dello stesso complesso, illuminati da luci artificiali che ne mettevano in risalto le strutture.

Amico precisò Korinna, cogliendo il pensiero non espresso di Nikola o, meglio... è stata una storia complicata per... questioni culturali, ma ti risparmio i dettagli disse, scuotendo leggermente la testa mentre ripensava con tenerezza ai tempi dell'Accademia. Era un tipo sveglio comunque, sono pronta a scommettere che ha fatto carriera... adesso mi hai messo la curiosità comunque, appena ho un attimo curioso nel database che fine ha fatto. decise mentre raggiungeva l'ultima aula o, più correttamente, l'ultima ala dell'Accademia che voleva mostrare a Nikola.

Qui ci sono le palestre spiegò come ti dicevo non è semplicissimo entrare nella Flotta e essere diligenti nello studio e mentalmente equilibrati non è sufficiente. Nel corso dei quattro anni di Accademia dobbiamo sottoporci anche a una lunga serie di addestramenti fisici per prepararci alle missioni sul campo: si va dai corsi di sopravvivenza agli addestramenti in assenza di gravità a... beh, semplicemente, sport. Vuoi provare qualcosa? chiese, avendo già un'idea di cosa sarebbe stato divertente fargli testare.
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#69

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Nikola El-Auriano

//È comprensibile// pensai in risposta alla riflessione di Korinna sulla possibilità di visitare Betazed. La vita spaziale era frenetica e incerta, e spesso non lasciava molto tempo per tornare alle radici. Mentre esploravamo il corridoio vetrato, notai l'ambiente circostante e il contrasto tra l'interno dell'Accademia e il mondo esterno. Era affascinante vedere le strutture illuminate dall'interno, simbolo dell'attività umana, contro il buio dello spazio profondo.

Camminando lungo il corridoio vetrato e osservando l'architettura moderna dell'Accademia, mi sentivo sempre più affascinato da questo mondo e dalla sua cultura. Quando Korinna menzionò il suo amico dall'Accademia, mi incuriosii. Tuttavia, non volli scavare troppo a fondo nella sua storia personale, rispettando la sua scelta di non condividere i dettagli.

Quando arrivammo alle palestre, Korinna propose un'attività fisica. Sorrisi leggermente, ma negai con la testa. //Grazie per l'offerta, ma non sono esattamente il tipo ginnico. Tuttavia, sarò felice di guardarti se vuoi mostrarmi cosa fate di solito qui. Chi lo sa, potrei trovare ispirazione per mettermi in forma in futuro// ammisi, ma pronunciando le ultime parole con un tono giocoso. Era divertente esplorare l'Accademia attraverso gli occhi di Korinna e imparare di più sulla sua vita e le sue attività quotidiane.
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#70

Korinna Suder

Betazoid

Korinna sorrise tra sé e sé nel percepire la curiosità di Nikola e come l'el-auriano l'avesse subito ricacciata indietro oh, non hai bisogno di farti questo genere di problemi con un betazoide spiegò è esattamente questo che intendevo quando parlavo di differenze culturali... voi non telepati avete tutta questa serie di norme non scritte su quello che è giusto dire e non dire che alla lunga è difficile starvi dietro. confessò con gli anni ho cominciato a capire quali sono gli argomenti che possono creare problemi, ma prima di iniziare l'Accademia non avevo mai lasciato il mio pianeta e non avevo idea che le relazioni con gli altri fossero un tema tanto delicato disse, continuando a fare strada per il corridoio. No, aspetta... si corresse solo quando c'è attrazione tra due persone, invece se c'è un rapporto di amicizia se ne può parlare, indipendentemente da quanto è stretto il legame. disse, non senza una certa soddisfazione per essere riuscita a venire a capo di quella che per lei era una curiosa contraddizione. Certo, se qualcuno si fosse preso la briga di scrivere un manuale su tutti gli argomenti che sembravano infastidire o imbarazzare i non telepati non solo l'avrebbe letto, ma avrebbe certamente ringraziato l'autore. Purtroppo i non telepati sembravano dare per scontato che tutti capissero al volo quanto inappropriati fossero certi argomenti e in mancanza di testi accurati aveva dovuto arrangiarsi a intuirli con il senno di poi. A complicare le cose, ogni cultura sembrava avere una sua personalissima lista, ce n'era da far ammattire chiunque!

L'affermazione sul non essere un tipo ginnico strappò un'occhiata incuriosita a Korinna, non aveva certo intenzione di sottoporlo a uno degli addestramenti di resistenza o sensoriali, in grado di destabilizzare qualunque cadetto ai primi tentativi... ma decise comunque di rispettare la ritrosia del barista. In fondo doveva esserci una qualche ragione se aveva preferito aprire un bar che una palestra. Eh, no... lo punzecchiò o partecipi, o rimarrai con la curiosità riguardo a quello che combiniamo qui dentro disse, muovendo un cenno in direzione dell'uscita, per invitarlo a proseguire il giro se era ciò che preferiva. A proposito! disse voi el-auriani avete bisogno di nutrirvi come noi comuni mortali? Perché io inizio ad avere fame, potrebbe essere un buon momento per farti vedere la sala mensa suggerì.

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