TFB Chiacchiere al timeless bar a San Francisco
#11

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

«Un allira punch, certo» rispondo con un sorriso, mentre inizio a prendere gli ingredienti per preparare la bevanda richiesta da Korinna.
«Un anno, eh? Sembra ieri che ti ho vista qui per la prima volta. Sono contento che tu sia tornata.» risposi, versando gli ingredienti per l'allira punch nel mixer e mescolandoli con abilità. Notai i gradi e le sorrisi divertito.
«Ecco a te. Un allira punch per festeggiare le tue conquiste, dato che vedo che raggiunto il grado di capitano, una grande realizzazione. Sono felice per te e ricordo che avevi un'ambizione ardente di diventare capitano, e sei riuscita a realizzare il tuo sogno. È un onore averti qui nel mio bar.» dissi, spingendo il bicchiere verso di lei per poi aggiungere, rivolgendo lo sguardo verso il tavolo dove Liz e gli altri l'aspettavano. "E come sono andate le cose con il tuo fidanzato e con i tuoi amici? Sembra che abbiano ancora molto da condividere e non vorrei trattenerti più del dovuto.[/b]»
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#12

Korinna Suder

Betazoid

Korinna sorrise di rimando, prese il bicchiere e accennò un brindisi in direzione dell'el-auriano. La nostra missione al confine si è rivelata meno tranquilla di quanto ci avessero preannunciato. Possiamo dire che me li sono sudati questi gradi confessò, mentre il sorriso abbandonava il suo volto nel ripensare a tutti gli ufficiali che, al contrario di lei, non solo non avevano ottenuto una promozione, ma non erano nemmeno riusciti a fare ritorno. Forse era stata proprio quella la ragione che aveva guidato la sua successiva decisione: nel ripensare a Nat abbassò lievemente lo sguardo, sapeva di aver fatto la cosa giusta e che sarebbero rimasti amici ma, in fondo, lo amava davvero e dirgli addio non era stato facile.

Abbiamo parlato rispose ... o forse sarebbe più corretto dire che io gli ho parlato e lui ha provato a capire. Non potevo chiedergli di aspettarmi. Quando ho rotto il fidanzamento non l'ha presa benissimo, ma con il tempo sono certa che se ne farà una ragione. disse poco convinta. Non avrebbe saputo dire se era una questione puramente fisiologica o se il legame che i loro genitori avevano stretto per loro non aveva alcun ruolo, ma in ogni caso era stato più difficile di quanto avrebbe dovuto. La sua parte razionale, tuttavia, sapeva che altrimenti lo avrebbe costretto a vivere incessantemente in pena, senza sapere se avrebbe fatto ritorno da questa o quella missione. Forse sarebbe stato difficile per entrambi all'inizio, ma un giorno avrebbe trovato qualcuno in grado di rimanere al suo fianco... e almeno lui avrebbe potuto mettersi il cuore in pace. Korinna sospirò, allontanando quel pensiero mentre il suo sguardo si posava sul tavolo attorno al quale erano seduti gli ex-colleghi. sì... forse è il caso che li raggiunga prima che se ne vadano senza nemmeno salutarmi. disse mentre un sorriso tornava ad illuminare il suo volto.

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#13

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

Korinna, con il suo sorriso che mi risponde, alza il bicchiere in un brindisi. Ascolto attentamente le sue parole, riflettendo sulle sfide che ha affrontato durante la missione al confine. Posso percepire la sua determinazione e il suo impegno nel raggiungere i gradi che ha meritato.
«È incredibile come il destino possa giocare ruoli così diversi nella vita di ognuno di noi.» commento con una certa empatia. «Sono sicuro che il tuo successo sia frutto di grande impegno e competenza, dimostrando di essere una persona capace di affrontare le difficoltà e fare scelte coraggiose.»
Quando la betazoide parla del suo ex fidanzato, posso percepire una leggera incertezza nelle sue parole. Capisco che la decisione di rompere il fidanzamento non sia stata facile per lei da fare, come per lui da accettare ma mi chiesi se i due non sarebbero tornati insieme ad un certo punto della loro vita.
«Il percorso del cuore non è mai lineare. È difficile predire come gli altri reagiranno alle nostre decisioni, ma alla fine ognuno di noi deve fare ciò che ritiene giusto per il proprio benessere. Spero che con il tempo le cose si sistemeranno e che entrambi possiate trovare la vostra serenità.» risposi con una voce compassionevole.
La sua affermazione sulla possibilità di trovare qualcuno in grado di rimanere al suo fianco mi fece sorridere. «Il futuro è pieno di possibilità e sono sicuro che un giorno troverai qualcuno speciale, che capirà la tua dedizione alla Flotta e sarà in grado di condividere la tua vita in modo significativo. Fino ad allora, ricorda che hai una rete di amici e colleghi che ti sosterranno sempre.» le dissi stavolta con tono incoraggiante.
Vidi il sorriso ritornare sul volto di Korinna mentre il suo sguardo si posa sul tavolo dei suoi ex-colleghi. «Va bene, allora vai a salutarli. È bello avere un gruppo di persone con cui condividere momenti speciali. Goditi il tuo tempo con loro e sappi che sono qui se hai bisogno di parlare o ordinare ancora qualcosa.» ammetto con un cenno di approvazione, per poi dedicarmi a servire un cliente che stava entrando.
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#14

Korinna Suder

Betazoid

Già... convenne Korinna, quando Nikola parve leggere tra i suoi pensieri. Anche lei considerava ingiusta la differenza di trattamento che il destino aveva riservato ad alcuni dei colleghi con i quali aveva convissuto sulla stessa nave per anni, per poi vederli cadere a volte in modo tanto inutile da doversi chiedere se avesse davvero un senso ciò che stavano facendo al confine. Scosse la testa, allontanando quel pensiero: sapeva che, un giorno, sarebbe potuto capitare anche a lei. Era qualcosa che tutti loro mettevano in conto nel momento stesso in cui prendevano servizio su una nave stellare, specialmente se assegnata a zone militarmente instabili, eppure era difficile percepire la concretezza di quel rischio finché si trovavano lì al quartier generale, con le loro belle navi che ancora portavano l'odore del cantiere di costruzione.

Chissà... convenne quando lui menzionò come difficilmente le questioni di cuore fossero lineari. Un pensiero fugace attraversò la sua mente e gli rivolse un sorriso sornione per poi ridacchiare tra sé e sé mentre si allontanava in direzione del tavolo dove si trovava il gruppo di ex-colleghi. Liz si alzò subito per farle posto guardate chi c'è! disse a un giovane tenente che parve impiegare una frazione di secondo di troppo per riconoscere Korinna. Capitano? chiese lui sorpreso. Stai attento a quello che dici in sua presenza, la prossima volta che la incontreremo sarà ammiraglio scherzò Liz, mentre Milgram parve più incerto riguardo a quale fosse il modo più appropriato per rivolgersi alla ex-collega. Sono sempre io! puntualizzò Korinna per oggi i gradi non esistono... almeno da dopo che avrò finito di vantarmi scherzò.

Il tempo passò rapidamente, quel paio d'ore volarono letteralmente tra chiacchiere, rievocazioni di momenti passati assieme e qualche bicchiere per condire il tutto. ... noi dobbiamo rientrare disse Liz quando era ormai sera e Korinna non poté fare altro che annuire è stato un piacere sentirvi di nuovo. Cerchiamo di rimanere in contatto questa volta si raccomandò, rendendosi conto di come era stata talmente concentrata sulla sua carriera da aver lasciato indietro senza soffermarsi particolarmente, quasi tutte le persone con le quali in quegli anni aveva lavorato. Forse era arrivato il momento di cambiare. Era quello il pensiero che aveva ancora in mente quando si ritrovò nuovamente da sola ed il suo sguardo si posò pensieroso sull'uomo indaffarato a chiacchierare con i clienti da dietro il suo bancone.
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#15

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

Sorrisi alla sua risposta, dai racconti delle persone che passano dal mio locale posso capire bene che la vita a bordo di una nave può essere un mix di avventure entusiasmanti e momenti di grande incertezza... nonché terribile tristezza.
La guardai allontanarsi per poi dirigersi verso il tavolo dei suoi ex-colleghi: osservai la scena con soddisfazione, notando come il gruppo si riunisce e si scambiano storie e risate. Era davvero bello vedere vecchi amici che si ricongiungevano.
Se qualcuno me l'avesse chiesto, avrei detto che non sarebbe mai stato troppo tardi per riallacciare i legami, perché era importante in un lavoro come il loro non dimenticare mai il valore delle connessioni umane. Poteva farci sentire in qualche modo più vicini e meno soli in un universo così vasto, in una nave che - a detta di alcuni ufficiali - poteva sembrare estremamente troppo piccola con il passare del tempo.
La vedo poi posare lo sguardo pensieroso su di me dietro il bancone e le sorrisi amichevole, mentre servivo una guardiamarina spaventata per la sua prima missione e la sua fidanzata... che era stata affidata ad un'altra nave; per poi sedersi ad un tavolino parlando fitto. Feci un cenno di invito a Korinna, se voleva fare due chiacchiere ero a sua disposizione, era uno dei miei giorni "buoni". Quel giorno dietro al mio bancone sentivo che la storia di Korinna - come di quelle ragazze - non era ancora finita e che ci sarebbero state ancora avventure e decisioni da affrontare.... come sempre ero estremamente grato per il ruolo che potevo svolgere nella sua vita e per l'opportunità di fare parte del suo percorso.
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#16

Korinna Suder

Betazoid

Passò qualche istante prima che Nikola sembrasse notare lo sguardo attento che Korinna aveva puntato nella sua direzione e, con un cenno, la invitasse ad avvicinarsi. La betazoide distolse lo sguardo dall'uomo per abbassarlo sul tavolo al quale era seduta mentre sembrava riflettere su qualcosa, poi afferrò il suo bicchiere ormai vuoto e raggiunse il bancone perché San Francisco? chiese con fare sibillino, perfettamente consapevole che avrebbe dovuto esplicitare anche parte dei propri pensieri e contestualizzare la domanda perché potesse assumere un qualche significato.
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#17

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

Guardai Korinna avvicinarsi al bancone, poi ascoltai la sua domanda su San Francisco. Ero curioso del motivo per cui Korinna mi fece quella domanda, ma rimasi sul vago.
«San Francisco è un luogo speciale, non trovi? È una città che ha un'energia unica, perché è un punto d'incontro per molte persone provenienti da diverse parti della galassia, e il mio bar qui è diventato un luogo di scambio di storie; nonché un crocevia per le persone che cercano risposte, che cercano un posto nel mondo.» risposi, mantenendo un tono enigmatico, per poi riporre un bicchiere al suo posto e prendermi un attimo per osservare la betazoide, cercando di leggere tra le righe e capire cosa potesse intendersi con quella domanda.
«Tuttavia, non credo sia quello che volevi sapere. A proposito, la prima volta che ci siamo visti mi hai chiesto se ero un essere umano e ti ho detto di no. Hai indovinato da quale mondo provengo?» chiesi con un sorrisino divertito.
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#18

Korinna Suder

Betazoid

La risposta di Nikola strappò un sorriso a Korinna, che non si era aspettata nulla di diverso: elusiva, esattamente come l'uomo che l'aveva proferita. Non si sorprese nemmeno del fatto che avesse intuito che, in realtà, non era quella la domanda a cui cercava risposta. La domanda di lui, invece, la colse alla sprovvista: aveva percepito che in quell'uomo ci fosse qualcosa di insolito, ma non era ancora riuscita a determinare cosa. Aveva ascoltato il modo in cui Nikola si rivolgeva ai clienti e osservato il modo in cui sembrava cogliere esattamente ciò di cui avevano bisogno... un'abilità che le appariva straordinatamente familiare hai capacità empatiche... ma non sei betazoide disse, studiando quei suoi insoliti occhi azzurri. Sapeva che, talvolta, i mezzi betazoidi non ereditavano le iridi nere caratteristiche della loro specie, tuttavia percepiva qualcosa di alieno in Nikola che non riusciva a definire, come una parola sulla punta della lingua, appena al di là di ciò che riusciva a sentire. Se l'uomo avesse provato a sfiorare i suoi pensieri era certa che lo avrebbe percepito, ma non lo aveva fatto: o non possedeva abilità telepatiche, o preferiva non utilizzarle. Non credo di aver mai incontrato qualcuno come te. decise, dopo aver valutato mentalmente tutte le specie empatiche nella Federazione ed averle escluse una dopo l'altra. Sospetto che tu venga da molto lontano... dicevi che questo è un luogo in cui si scambiano storie: ti ho raccontato la mia, eppure non ho ancora sentito la tua. gli fece notare.
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#19

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

Ascoltai attentamente le parole di Korinna, mantenendo un'espressione enigmatica ma con un accenno di riconoscimento. Era evidente che la betazoide aveva intuito qualcosa di diverso in me, qualcosa che andava al di là delle sue capacità empatiche. Le sorrisi, deciso di ammettere la mia razza, in qualche modo sentivo che in qualche modo le nostre strade si sarebbero divise ad un certo punto e forse non ci saremmo più incontrati.
«È vero, non sono un betazoide ed è altrettanto vero, che vengo da un luogo molto lontano.»  confermai, sorridente per poi prendere un momento di pausa, raccogliendo i pensieri e cercando di trovare le parole giuste per rispondere. Sapevo che la betazoide aveva condiviso una parte importante della sua vita con me e mi sentivo in dovere di rispondere sinceramente.
«Io sono qui per ascoltare e offrire il mio sostegno. Sono un custode di storie, un confidente silenzioso. Mi piace offrire un luogo dove le persone possano trovare conforto, consiglio o semplicemente uno spazio per condividere le loro esperienze e un bar mi sembrava un luogo adatto. Ognuno ha una storia unica, e la tua è preziosa... ma per quanto riguarda la mia storia, non è importante. Si tratta soltanto di un intricato intreccio di viaggi e incontri, di esperienze che mi hanno formato nel corso del tempo. È una storia che si sviluppa lentamente, come una melodia che si svela nota dopo nota; ma forse, se ci sarà un momento adatto, potrò condividere alcuni frammenti con te.» le dissi con un sorriso, per poi appoggiarmi al bancone e sporgermi verso di lei.
«El-Auriano, qualcuno ci definisce "ascoltatori" e mi piace come calza la definizione. Siamo rimasti in pochissimi.» dissi in un sospiro guardandola, facendo un occhiolino, cercando di dissipare qualsiasi senso di mistero che potesse aver generato. «Ma per ora, dopo le dovute presentazioni, mi piacerebbe sentire di più sul perché mi hai posto la domanda su San Francisco.» dissi guardandola con un sorriso, appoggiandomi al bancone. Ero pronto ad ascoltare attentamente e a offrire il mio sostegno, come aveva fatto fin dall'inizio.
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#20

Korinna Suder

Betazoid

Korinna sorrise, soddisfatta di se stessa nell'apprendere che, per l'ennesima volta, aveva interpretato correttamente le proprie sensazioni e l'alieno, pur non essendo terrestre, non era nemmeno betazoide. Di El-Auriani, tuttavia, non aveva mai sentito parlare. Ascoltò con curiosità il racconto dell'uomo, senza tuttavia poter fare a meno di trovarlo, ancora una volta, elusivo. Il fatto che avesse abbassato la voce, poi, le diede la netta impressione che preferisse di gran lunga ascoltare le storie altrui che narrare la propria. Ognuno ha una storia unica e preziosa... ma la tua non è importante? lo punzecchiò Korinna, certa che avrebbe colto anche lui la contraddizione nelle sue stesse parole.

Mi chiedevo perché fossi finito proprio a San Francisco: convengo che sia un interessante punto di incontro tra culture... ma certamente non l'unico nell'Universo. Qualcosa ha fatto sì che ti trovassi qui e non altrove... valutò, ripensando alle sue parole riguardo alle note di una melodia e ripensando a come lei stessa, spesso, faticasse a tradurre le proprie sensazioni in parole che potessero essere comprensibili per un traduttore automatico. Quell'accenno alla melodia era, con buona probabilità, una semplificazione se è troppo complesso da raccontare, forse puoi mostrarmelo suggerì, certa che Nikola fosse a conoscenza delle abilità telepatiche della sua gente, posto il viavai di gente che si avvicendava nel suo locale. ... ti avranno detto che noi siamo gli impiccioni della Federazione scherzò. Si trattava più che altro di una scarsa attitudine culturale ai segreti, probabilmente legata alla difficoltà di mantenerne all'interno di una popolazione dove la netta maggioranza era in grado di leggere i pensieri altrui... ma Korinna aveva vissuto lontano dal suo pianeta sufficientemente a lungo da aver capito che le altre specie tendevano a considerarla un'illegittima invasione della propria privacy.
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