11-08-2023, 07:50 PM
Korinna Suder
Betazoid
Tomi, solitamente esuberante almeno quanto sua madre, si limitò a seguire T'Dal in silenzio. Il bambino non aveva ancora abilità telepatiche, ma capiva perfettamente dagli sguardi delle persone che lo circondavano che c'era qualcosa di strano in tutta quella situazione. Il fatto di essere circondato da sconosciuti che lo osservavano, poi, faceva sì che fosse insolitamente silenzioso. Seguì infatti la vulcaniana senza dire una parola, facendo il possibile per non disturbare nessuno di tutti quegli alieni che sembravano indaffarati con i loro computer e sentendosi comunque del tutto fuori posto. Era la prima volta che si allontanava dal suo pianeta, la prima volta che vedeva dal vivo tutte quelle razze che aveva solo studiato, la prima volta su una nave stellare... insomma, un bel po' di prime volte. Fortunatamente non passò molto prima che suo padre apparisse nuovamente sulla soglia della plancia e lo sguardo del bambino si illuminò all'istante.
Grazie disse rispettosamente il betazoide, rivolgendosi alla vulcaniana dice che vuole parlare con te aggiunse, muovendo un cenno in direzione dell'ufficio, sottintendendo che era di Korinna che stava parlando. Tomi, vieni, torniamo nella nostra cabina disse, invitando il figlio a seguirlo. Lo sguardo dell'uomo, solitamente sereno, era velato di preoccupazione: quello che Korinna stava combinando era rischioso, non solo per lei, ma per la Federazione stessa. Se solitamente appoggiava la moglie nei suoi progetti, doveva ammettere che quello che aveva appena sentito lo aveva destabilizzato. Avrebbe avuto bisogno di una lunga notte di riposo e qualche consiglio per poterlo digerire, ma era stata una lunga giornata. Magari dopo un sonno ristoratore, sarebbe riuscito a vedere il senso dietro quella che al momento gli pareva una follia.
Grazie disse rispettosamente il betazoide, rivolgendosi alla vulcaniana dice che vuole parlare con te aggiunse, muovendo un cenno in direzione dell'ufficio, sottintendendo che era di Korinna che stava parlando. Tomi, vieni, torniamo nella nostra cabina disse, invitando il figlio a seguirlo. Lo sguardo dell'uomo, solitamente sereno, era velato di preoccupazione: quello che Korinna stava combinando era rischioso, non solo per lei, ma per la Federazione stessa. Se solitamente appoggiava la moglie nei suoi progetti, doveva ammettere che quello che aveva appena sentito lo aveva destabilizzato. Avrebbe avuto bisogno di una lunga notte di riposo e qualche consiglio per poterlo digerire, ma era stata una lunga giornata. Magari dopo un sonno ristoratore, sarebbe riuscito a vedere il senso dietro quella che al momento gli pareva una follia.