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#11

Korinna Suder

Betazoid

Tomi, solitamente esuberante almeno quanto sua madre, si limitò a seguire T'Dal in silenzio. Il bambino non aveva ancora abilità telepatiche, ma capiva perfettamente dagli sguardi delle persone che lo circondavano che c'era qualcosa di strano in tutta quella situazione. Il fatto di essere circondato da sconosciuti che lo osservavano, poi, faceva sì che fosse insolitamente silenzioso. Seguì infatti la vulcaniana senza dire una parola, facendo il possibile per non disturbare nessuno di tutti quegli alieni che sembravano indaffarati con i loro computer e sentendosi comunque del tutto fuori posto. Era la prima volta che si allontanava dal suo pianeta, la prima volta che vedeva dal vivo tutte quelle razze che aveva solo studiato, la prima volta su una nave stellare... insomma, un bel po' di prime volte. Fortunatamente non passò molto prima che suo padre apparisse nuovamente sulla soglia della plancia e lo sguardo del bambino si illuminò all'istante.

Grazie disse rispettosamente il betazoide, rivolgendosi alla vulcaniana dice che vuole parlare con te aggiunse, muovendo un cenno in direzione dell'ufficio, sottintendendo che era di Korinna che stava parlando. Tomi, vieni, torniamo nella nostra cabina disse, invitando il figlio a seguirlo. Lo sguardo dell'uomo, solitamente sereno, era velato di preoccupazione: quello che Korinna stava combinando era rischioso, non solo per lei, ma per la Federazione stessa. Se solitamente appoggiava la moglie nei suoi progetti, doveva ammettere che quello che aveva appena sentito lo aveva destabilizzato. Avrebbe avuto bisogno di una lunga notte di riposo e qualche consiglio per poterlo digerire, ma era stata una lunga giornata. Magari dopo un sonno ristoratore, sarebbe riuscito a vedere il senso dietro quella che al momento gli pareva una follia.
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#12

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Notai il cambiamento nell'atteggiamento di Tomi mentre mi seguiva in plancia: il bambino sembrava sorprendentemente tranquillo e silenzioso, forse sopraffatto dalla stranezza della situazione e dal suo essere circondato da persone sconosciute su una nave aliena. Aveva sempre visto la vita con un entusiasmo contagioso, ma in quel momento sembrava quasi sopraffatto dal peso delle circostanze.
Notai lo sguardo scrutatore del bambino che si posava sui membri dell'equipaggio e sulle attività in corso. Decise di fare uno sforzo per tranquillizzarlo o rispondere alle domande, se ne aveva.
«Cosa ne pensi, Tomi? Come ti senti qui sulla Saratoga? Hai qualche domanda o preoccupazione?» chiesi con tono calmo.
Stavo per ordinare al timoniere e al navigatore di tornare al lavoro, che specialmente loro erano i più curiosi, sentendo segretamente la mancanza del mio primo ufficiale che avrebbe dato gli ordini in modo diverso. L'organizzazione della nave proseguiva senza intoppi, ma quel momento mi faceva realizzare quanto avessi bisogno di persone di cui potersi fidare e che conoscessero il funzionamento della nave come me.
Tuttavia, prima che potessi dare i miei ordini, Nat era tornato in plancia, si rivolse a Tomi e gli propose di tornare nella loro cabina: annuii in segno di approvazione.
«Prego. Certamente, grazie.» dissi pacatamente, per poi tornare nel mio ufficio, replicai un the caldo speziato vulcaniano e mi sedetti dietro la mia scrivania.
«Nat mi ha informato che volevi parlare con me, come posso esserti utile? » chiesi.
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#13

Korinna Suder

Betazoid

Alla domanda di T'Dal Tomi alzò lo sguardo sulla donna è la prima volta che vedo una nave stellare confessò, osservando incerto tutti gli ufficiali al lavoro mi sento un po' a disagio disse, abituato a confessare i propri sentimenti senza rifletterci troppo. Non fece in tempo ad aggiungere altro, perché suo padre lo raggiunse in plancia. Adesso va meglio informò T'Dal con un sorriso, prima di raggiungere suo padre. Un leggero senso di sollievo si fece strada nel cuore del bambino mentre seguiva suo padre lungo gli stretti corridoi di quello strano luogo.

Korinna era evidentemente stanca, ma stiracchiò un sorriso non appena vede comparire T'Dal sullo schermo. Volevo ricambiare il favore la informò Korinna, alzandosi per fare posto ad Erulen. L'uomo indossava una semplice tunica verde scuro che lo faceva apparire ancora più pallido di quanto non fosse Capitano... salutò con fare imbarazzato, mentre si metteva a sedere nel posto che l'altra betazoide aveva lasciato libero per lui. Korinna gli rivolse un sorriso di incoraggiamento, stringendogli la spalla in un gesto di amicizia. Il dottore raccomanda di andarci piano con le emozioni forti gli ricordò con fare materno.
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#14

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

La risposta sincera di Tomi non mi sorprese, perché l'approccio diretto e aperto dei bambini rispetto ai loro sentimenti era sempre affascinante per me.
«È normale sentirsi un po' a disagio in situazioni nuove e sconosciute.» dissi pacatamente, ma sorrisi dentro di me quando Nat si unì a Tomi, le sue parole confermarono che il bambino si stava sentendo meglio. Il sorriso di Nat e la sua presenza rassicurante sembravano aver avuto un effetto positivo su Tomi. T'Dal annuì apprezzando la notizia.

Poi, quando vidi Korinna alzarsi per fare spazio a Erulen ,non potei fare a meno di provare una scintilla di felicità nel rivederlo.

«Jor, è un piacere rivederti» dissi, consentendomi un sorriso quasi impercettibile prima di tornare alla sua calma compostezza.
L'arrivo di Erulen portò con sé un senso di familiarità e di comfort, come se un pezzo mancante di un puzzle fosse stato finalmente collocato, ma vedendolo pallido, intuivo che la strada che aveva davanti a sé era potenzialmente ancora molto lunga.

Korinna rivelò la sua intenzione di ricambiare il favore, e T'Dal la guardò con rispetto. «Apprezzo il tuo desiderio di reciprocità, Korinna. Grazie.»

Korinna intervenne come una madre premurosa, ricordando a Erulen di prendersi cura di sé. T'Dal annuì in accordo. «Il consiglio del dottore è saggio, l'equilibrio emotivo è fondamentale in situazioni complesse. In ogni caso, come ti senti numero uno?» chiesi, utilizzando il vecchio nomignolo: per me Jor, anche quando sarebbe diventato un capitano, molto probabilmente sarebbe rimasto... illogicamente, il mio numero uno, nonostante tutto quello che era successo.
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#15

Korinna Suder

Betazoid

Jor sospirò non è facile ammise, con una sincerità del tutto betazoide che gli strappò un sorriso amaro: la sua intera vita non era altro che un'illusione, una serie di memorie impiantate chissà come per nascondere la vera identità di una persona che non conosceva e che non era sicuro di voler essere. ... non so nemmeno cosa dire confessò presumo dovrei chiedere scusa per aver ucciso il vero Jor... ma in realtà questo klingon che dovrei essere non so nemmeno chi sia. disse, prendendosi una pausa. Non so più chi sono confessò, senza osare gardare T'Dal negli occhi.

Il senso di confusione, il disagio di fronte all'idea che qualcuno fosse morto forse per mano sua, l'incertezza e la rabbia che l'uomo tentava di tenere sotto controllo sarebbero state evidenti per chiunque lo conoscesse a sufficienza, ma per Korinna erano letteralmente tangibili e difficili da ignorare. Ehi, ehi... lo richiamò la betazoide, stringendogli nuovamente la spalla per evitare che l'uomo si perdesse nei suoi pensieri. Abbiamo bisogno di scoprire la verità su chi ha diffuso la San nell'Impero e ci serve che ricordi cosa è successo... ma per T'Dal, per la tua famiglia, per i tuoi amici, sei chi deciderai di essere gli ricordò la Korinna, cercando lo sguardo di T'Dal in cerca del suo supporto.

Le due personalità di Erulen erano in continuo conflitto e la betazoide, meglio di chiunque altro, sapeva quanto fossero stati feroci quegli scontri. Desiderava davvero ricambiare il favore che T'Dal le aveva fatto nel portare al sicuro Nat e Tomi e poi metterla in contatto con la sua famiglia, ma non poteva negare di avere un secondo fine: sperava che parlare con la vulcaniana avrebbe aiutato a rinvigorire Jor, perché negli ultimi giorni i momenti in cui era la personalità betazoide a prendere il sopravvento erano sempre più rari. Quei sensi di colpa che gravavano su Jor non sembravano avere lo stesso effetto sul klingon e temeva che, se non avesse fatto qualcosa per aiutarlo, avrebbe perso il comandante e non sarebbe mai arrivata alla verità sulla San.

I klingon, al contrario, avrebbero preferito parlare con il loro connazionale, ma considerati i metodi che aveva visto loro usare, Korinna dubitava che sarebbero riusciti ad ottenere alcunché, se non la morte di Erulen. Sapeva di non poter fare molto vista la sua attuale posizione, ma era decisa a portare a termine ciò che aveva iniziato.
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#16

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T'Dal Zayrus | Vulcan

Ascoltai attentamente le parole di Jor, percependo la profonda confusione e la lotta interiore che stava affrontando. La sincerità con cui si esprimeva rivelava la gravità della situazione, la quale aveva scosso profondamente l'identità dell'uomo. Korinna intervenne, richiamando l'attenzione di Jor e offrendo una prospettiva rassicurante. Le parole di Korinna erano piene di sostegno e comprensione, ribadendo che la scelta di chi essere era nelle sue mani e io annuii in accordo, sottolineando il concetto. «È vero, Jor. La tua identità è una scelta che spetta a te. Non sei vincolato dal passato o dalle aspettative degli altri. Sei libero di definire chi sei e mentre cerchi risposte, sappi che hai il supporto di coloro che ti circondano, compresi i tuoi amici, la tua famiglia e coloro che credono nel tuo potenziale, nonché i tuoi colleghi o me per prima.» ammisi
Jor ascoltava in silenzio e nonostante ci fosse uno schermo a separarci, conoscevo il mio vecchio? primo ufficiale abbastanza per notare la lotta interna che stava attraversando: nonostante la sua natura vulcaniana la portasse a essere guidata dalla logica, potevo comprendere il bisogno umano di connessione e di trovare il proprio posto nel mondo. Mi chiesi se era perché avevo sangue umano in me, o semplicemente perché non troppo tempo prima dovetti ammettere che la mia vita matrimoniale era finita mesi prima per vari motivi. La mia empatia per Jor cresceva, eppure sapeva che la situazione era complicata e delicata. Mi sarebbe potuto aiutare, ma come potevo farlo, se nemmeno i klingon sembravano riuscire in questo compito?
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#17

Korinna Suder

Betazoid


Grazie Capitano disse Jor sincero, anche se era tutto più facile a dirsi che a farsi: ciò che aveva visto della sua vita come Klingon non gli piaceva. Era piena di odio e di dolore, nei confronti della Federazione, nei confronti degli stessi Klingon. Se da un lato voleva aiutare Korinna a recuperare qualunque informazione potesse aiutarla nello smascherare quel pericoloso giro di droga nell'Impero, c'erano momenti in cui quell'odio sovrastava ogni cosa e il suo unico desiderio era far esplodere la nave su cui si trovava, per poter mettere fine in modo onorevole alla sua vita e a quella dei traditori che cercavano accordi con la Federazione. Ciò che considerava giusto e dignitoso sembrava variare con una tale rapidità da confondergli le idee e perdere quella bussola morale che aveva sempre ritenuto di avere.

C'è una cosa che dovresti sapere su Balint, comunque proseguì Jor. Per un istante quella rabbia cieca che negli ultimi giorni sempre più spesso si impadroniva di lui lo sovrastò e l'uomo si zittì, lanciando un'occhiata carica di disprezzo in direzione della Vulcaniana, mentre le sue labbra tremavano quasi come se volesse dire qualcosa, ma allo stesso tempo non farlo. Poi qualcosa cambiò. Percepì qualcosa nella sua mente e capì all'istante che si trattava di quell'infida Betazoide che cercava di controllarlo. Ruggì qualcosa in Klingon che il traduttore si rifiutò di ripetere, ma che non suonava certo come un complimento. Korinna, dal canto suo, non si lasciò intimorire: lanciò all'uomo uno sguardo severo e trattenne con forza la presa sulla sua mente finché non si fu calmato.

Passò un istante prima che Erulen riuscisse a recuperare il controllo scusatemi disse, come se si fosse appena preso da un momento di trance. Korinna sospirò, mettendosi a sedere un momento. Di una cosa doveva dare atto ai Klingon: non si arrendevano senza lottare e sebbene Kaas, l'altra identità di Erulen, non avesse alcuna possibilità di competere contro la sua telepatia, le stava dando non poco filo da torcere. Stavo dicendo... la mia personalità klingon era a conoscenza della Sezione 31 e credo che mi avessero assegnato loro alla Saratoga... ma non riesco ancora a ricordare i dettagli. spiegò, sentendosi in dovere di comunicare quell'informazione al suo ex-capitano.
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#18

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T'Dal Zayrus | Vulcan

Annuii leggermente, sentendo la sua sincerità. Le sfide e le complessità della sua situazione erano chiare e palpabili, eppure il mio ex primo ufficiale continuava a cercare una via attraverso la confusione. Nel suo sguardo, intravidi la lotta interiore che stava affrontando e mi dissi che quella in condizioni diverse di quelle di Jor Erulen, lo passai anche io: il mio retaggio e la mia vita personale erano due argomenti che mi avevano dato confusione; ma se analizzavo logicamente quel pensiero sapevo che non era... logico.
Ascoltando attentamente, Jor iniziò a parlare di Balint, la tensione aumentò rapidamente nella sua voce, e un'onda di rabbia sembrò percorrere le sue parole. Fu in quel momento che notai il cambiamento, un'alterazione improvvisa nel suo volto: la rabbia sembrò prendere il sopravvento su di lui.
Sebbene dallo schermo, mi sembrò che Korinna intervenne con decisione, l'emozione tumultuosa di Jor era palpabile, ma Korinna non sembrava essersi lasciata intimidire. Era evidente che c'era un'interazione profonda tra loro, un legame che andava oltre le parole.
Quando la calma fu ristabilita, Jor si scusò per l'episodio. Sentii un senso di rispetto per il suo tentativo di ristabilire il controllo e a scoltai con attenzione mentre Jor spiegava la situazione riguardo alla Sezione 31. Era un frammento di informazione importante, anche se vago. Era chiaro che c'erano lacune nella sua memoria, e capii che affrontare la propria identità spezzata era un compito arduo, ma lo era anche recuperare dei ricordi che sapeva di avere ma che non riusciva a... ricordare.
Mi accorsi però della sua fatica e delle parole riferite del dottore che aveva riferito Korinna poco prima: anche se ero propensa a cercare soluzioni, riconobbi che aveva bisogno di riposare. «Le tue informazioni sono preziose e ti ringrazio. In situazioni come queste, avrei solitamente cercato il tuo consiglio, Jor. La tua prospettiva unica e la tua esperienza sarebbero state preziose, come sempre in questi casi; ma ora, sembri stanco, forse dovresti prenderti un momento di pausa e recuperare. Abbiamo tempo per discutere delle opzioni.» dissi, ben sapendo che il processo sarebbe stato lungo e complesso, ma la determinazione di Korinna e la resilienza di Jor offrivano una luce di speranza.
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#19

Korinna Suder

Betazoid

Jor sospirò. Sì, se fossero stati sulla Saratoga avrebbe probabilmente avuto qualcosa di appropriato da commentare su quell'intera situazione, ma il fatto di esserci finito in mezzo, i continui vuoti di memoria, tutte quelle emozioni che lo assalivano senza preavviso e senza che riuscisse a comprenderne il motivo o a controllarle, lo stavano mettendo a dura prova. Non era passato più di qualche giorno da quando era stato portato via dalla nave eppure, per qualche ragione, sembrava passata una vita intera.In questo momento mi sento inutile, mi dispiace dovevervi dare tanto disturbo. ammise, sia in direzione del capitano che di Korinna Purtroppo davvero non riesco a ricordare: sono solo immagini slegate, sensazioni improvvise... a volte faccio cose che poi non ricordo di aver fatto. Non so quanto a lungo i klingon riusciranno a tollerare tutto questo. confessò sotto lo sguardo pensieroso di Korinna. Sì... di questo non ti preoccupare. Betazed avrà anche revocato la mia assegnazione, ma il mio lavoro lo so fare... checché ne pensi un branco di burocrati spaventati. replicò decisa la donna.

Piuttosto... T'Dal ha ragione. Percepisco che questa chiamata ti sta mettendo alla prova più del necessario. Per oggi basta così. decise per lui, sapendo che da buon ufficiale della Flotta avrebbe continuato quella conversazione anche all'infinito nel tentativo di fornire un qualche indizio che avrebbe potuto tornare utile. L'uomo rispose con un'occhiata supplichevole, poi parve riflettere qualche istante e alla fine non poté fare altro che annuire Capitano... salutami il resto dell'equipaggio. Spero che potrò incontrarli ancora, almeno un'ultima volta. si congedò, prima di tornare nella parte di infermeria dove viveva ormai in pianta stabile. Korinna lo seguì con lo sguardo finché non fu certa che si fosse nuovamente messo a riposare, poi si rivolse nuovamente alla Vulcaniana. Un'ultima cosa... ti ringrazio ancora per quello che hai fatto per la mia famiglia... ma credo che sarete tutti più al sicuro non appena si troveranno altrove. Hai avuto modo di sentire tuo fratello Elieth? Non credo che portarli qui nell'Impero sarebbe una buona idea. Sto scoprendo che i Klingon hanno una cultura... particolare. Credi che potrebbero rimanere su New Vulcano per un po'? si informò.
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#20

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

In quel momento, riflettevo sulle parole di Jor, comprese le sfide che stava affrontando e la sua percezione di sentirsi fuori posto. Nonostante la mia natura vulcaniana, riuscivo a comprendere il peso di ciò che aveva sperimentato. La confusione, la mancanza di controllo, l'incertezza: erano elementi che avrebbero scosso chiunque, anche la sottoscritta.
«Capisco che questa situazione sia estremamente difficile per te, ma non devi preoccuparti di disturbare, siamo qui per aiutarti.» risposi seriamente, anche se ero davvero dispiaciuta di sentirlo e vederlo così abbattuto.
Quando Jor menzionò l'assenza di memoria e l'incapacità di controllare le proprie azioni, mi resi conto di quanto potesse essere difficile. Era come se una parte di lui fosse fuori dal suo controllo, e la sua frustrazione era evidente. Era una condizione complicata, ma dovevamo trovare il modo di affrontarla insieme.
L'intervento della mia amica fu deciso e appropriato. Era chiaro che il mio primo ufficiale aveva bisogno di una pausa, era importante che lui riuscisse a trovare una qualche forma di stabilità, anche se temporanea.
Ascoltai il dialogo tra Jor e Korinna, notando il senso di rassegnazione nelle parole dell'uomo. Il suo desiderio di dire addio al resto dell'equipaggio rifletteva il suo profondo legame con la nave e l'equipaggio. Era difficile non percepire la sua tristezza.
«Certamente, Jor, poterò i tuoi saluti all'equipaggio. Sono sicura che li rivedrai tutti» risposi con serietà. Era illogico - forse -
Alla domanda di Korinna riguardo a mio fratello, annuii leggermente. «Sì, ho avuto modo di parlare con mio fratello e ha espresso la sua disponibilità ad aiutare la tua famiglia. Attualmente aspetta mie notizie e si rende disponibile se hai bisogno di contattarlo direttamente. Quanto a New Vulcano, potrei offrire la mia vecchia casa là, se fosse utile. È un posto tranquillo. Se ti sembra una buona opzione temporanea, informo mio fratello.» dissi pacatamente.
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