10-02-2025, 10:50 AM
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Korinna Suder
Betazoid
C'era ostilità nell'aria e non solo da parte di Arina: la donna era certamente la più battagliera, ma sembrava avere l'appoggio e il supporto dell'intera comunità. Quando Seeth parlò di trovare un punto di conciliazione, solo un paio delle persone presenti parvero considerare la cosa e mettere in discussione le proprie richieste. Un terzo si aggiunse quando la klingon menzionò una riduzione dell'influenza imperiale sulla colonia. Per qualche ragione, tuttavia, gli zeellai non sembravano disposti al dialogo, nonostante avessero accettato la loro presenza in qualità di diplomatiche sul pianeta.
Alla richiesta di conoscere le condizioni dei klingon presenti al momento della rivolta, gli Zeellai si scrutarono l'un l'altro, quasi a chiedersi chi, tra loro, avrebbe dovuto riportare quella notizia. Ancora una volta fu Arina a prendere la parola qualcuno è morto nell'esplosione del centro di estrazione e presumo siano ancora là sotto. La nostra scavatrice è stata danneggiata, ci vorranno giorni prima di riuscire a rimuovere tutti i detriti e rimettere in funzione l'impianto disse. Sembrava ragionevole, eppure Korinna ebbe la sensazione che stesse mentendo. Forse non su tutto, ma mentre la donna riferiva la propria versione dei fatti non era riuscita a cogliere esattamente che cosa le avesse dato quell'impressione.
Una decina eravamo riusciti a catturarli, ma poi alcuni hanno deciso di togliersi la vita disse, evidentemente seccata da quella situazione che le sembrava un'estrema presa in giro: si erano dati tanta pena per risparmiarli, per dare loro degli alloggi dignitosi, e poi quelli si erano dimostrati nient'altro che animali desiderosi di sangue, fosse anche solo il proprio! Il disprezzo che nutriva per quel popolo di invasori era evidente, ma fortunatamente non condiviso da tutti i presenti. Potremmo parlare con i prigionieri? si informò Korinna. Una cosa era certa… avevano bisogno di sentire un'altra versione di tutta quella storia e, possibilmente, di qualche momento per discutere tra loro in privato.
E rivelare la loro posizione, in modo che possiate teletrasportarli via? Non siamo degli idioti! sbottò la donna. Forse potremmo farli incontrare con uno di loro, sotto la nostra supervisione suggerì Ishnar, più conciliante. Curiosamente, la sua proposta non venne rigettata all'istante. Non da tutti, almeno. Ve ne saremmo grate. Aiuterebbe anche i nostri superiori ad essere più disponibili ad ascoltare le vostre richieste si intromise Korinna, approfittando del momento di esitazione dei loro anfitrioni. Dobbiamo conferire tra noi decise Arina vi contatteremo noi, appena avremo preso una decisione. disse, alzandosi e dichiarando implicitamente conclusa quell'udienza.
Alla richiesta di conoscere le condizioni dei klingon presenti al momento della rivolta, gli Zeellai si scrutarono l'un l'altro, quasi a chiedersi chi, tra loro, avrebbe dovuto riportare quella notizia. Ancora una volta fu Arina a prendere la parola qualcuno è morto nell'esplosione del centro di estrazione e presumo siano ancora là sotto. La nostra scavatrice è stata danneggiata, ci vorranno giorni prima di riuscire a rimuovere tutti i detriti e rimettere in funzione l'impianto disse. Sembrava ragionevole, eppure Korinna ebbe la sensazione che stesse mentendo. Forse non su tutto, ma mentre la donna riferiva la propria versione dei fatti non era riuscita a cogliere esattamente che cosa le avesse dato quell'impressione.
Una decina eravamo riusciti a catturarli, ma poi alcuni hanno deciso di togliersi la vita disse, evidentemente seccata da quella situazione che le sembrava un'estrema presa in giro: si erano dati tanta pena per risparmiarli, per dare loro degli alloggi dignitosi, e poi quelli si erano dimostrati nient'altro che animali desiderosi di sangue, fosse anche solo il proprio! Il disprezzo che nutriva per quel popolo di invasori era evidente, ma fortunatamente non condiviso da tutti i presenti. Potremmo parlare con i prigionieri? si informò Korinna. Una cosa era certa… avevano bisogno di sentire un'altra versione di tutta quella storia e, possibilmente, di qualche momento per discutere tra loro in privato.
E rivelare la loro posizione, in modo che possiate teletrasportarli via? Non siamo degli idioti! sbottò la donna. Forse potremmo farli incontrare con uno di loro, sotto la nostra supervisione suggerì Ishnar, più conciliante. Curiosamente, la sua proposta non venne rigettata all'istante. Non da tutti, almeno. Ve ne saremmo grate. Aiuterebbe anche i nostri superiori ad essere più disponibili ad ascoltare le vostre richieste si intromise Korinna, approfittando del momento di esitazione dei loro anfitrioni. Dobbiamo conferire tra noi decise Arina vi contatteremo noi, appena avremo preso una decisione. disse, alzandosi e dichiarando implicitamente conclusa quell'udienza.