TFB la forza della diplomazia
#11

Korinna Suder

Betazoid

C'era ostilità nell'aria e non solo da parte di Arina: la donna era certamente la più battagliera, ma sembrava avere l'appoggio e il supporto dell'intera comunità. Quando Seeth parlò di trovare un punto di conciliazione, solo un paio delle persone presenti parvero considerare la cosa e mettere in discussione le proprie richieste. Un terzo si aggiunse quando la klingon menzionò una riduzione dell'influenza imperiale sulla colonia. Per qualche ragione, tuttavia, gli zeellai non sembravano disposti al dialogo, nonostante avessero accettato la loro presenza in qualità di diplomatiche sul pianeta.

Alla richiesta di conoscere le condizioni dei klingon presenti al momento della rivolta, gli Zeellai si scrutarono l'un l'altro, quasi a chiedersi chi, tra loro, avrebbe dovuto riportare quella notizia. Ancora una volta fu Arina a prendere la parola qualcuno è morto nell'esplosione del centro di estrazione e presumo siano ancora là sotto. La nostra scavatrice è stata danneggiata, ci vorranno giorni prima di riuscire a rimuovere tutti i detriti e rimettere in funzione l'impianto disse. Sembrava ragionevole, eppure Korinna ebbe la sensazione che stesse mentendo. Forse non su tutto, ma mentre la donna riferiva la propria versione dei fatti non era riuscita a cogliere esattamente che cosa le avesse dato quell'impressione.

Una decina eravamo riusciti a catturarli, ma poi alcuni hanno deciso di togliersi la vita disse, evidentemente seccata da quella situazione che le sembrava un'estrema presa in giro: si erano dati tanta pena per risparmiarli, per dare loro degli alloggi dignitosi, e poi quelli si erano dimostrati nient'altro che animali desiderosi di sangue, fosse anche solo il proprio! Il disprezzo che nutriva per quel popolo di invasori era evidente, ma fortunatamente non condiviso da tutti i presenti. Potremmo parlare con i prigionieri? si informò Korinna. Una cosa era certa… avevano bisogno di sentire un'altra versione di tutta quella storia e, possibilmente, di qualche momento per discutere tra loro in privato.

E rivelare la loro posizione, in modo che possiate teletrasportarli via? Non siamo degli idioti! sbottò la donna. Forse potremmo farli incontrare con uno di loro, sotto la nostra supervisione suggerì Ishnar, più conciliante. Curiosamente, la sua proposta non venne rigettata all'istante. Non da tutti, almeno. Ve ne saremmo grate. Aiuterebbe anche i nostri superiori ad essere più disponibili ad ascoltare le vostre richieste si intromise Korinna, approfittando del momento di esitazione dei loro anfitrioni. Dobbiamo conferire tra noi decise Arina vi contatteremo noi, appena avremo preso una decisione. disse, alzandosi e dichiarando implicitamente conclusa quell'udienza.
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#12

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Le sue parole non erano state accolte con entusiasmo, ma Seeth non si era aspettata altrimenti. Stavano lottando per la liberazione, e lei aveva proposto loro un compromesso che non la garantiva. Avrebbe voluto poter offrire di più, ma realisticamente era impossibile. Mentire agli zeellai avrebbe potuto calmare temporaneamente le acque, ma alla fine l'ira sarebbe esplosa e sarebbero stati al punto di partenza. O peggio.

Quando venne nominata l'esplosione del centro di estrazione, Seeth si appuntò mentalmente di indagare. Se può essere d'aiuto, posso spingere per la formazione di una squadra di ricerca e soccorso. Disse, per quanto non credesse veramente che la sua proposta sarebbe stata accettata. Anche se avesse richiesto una squadra composta principalmente da membri dell'equipaggio non klingon, immaginava che sarebbe stato difficile per gli zeellai collaborare con loro. Se c'è ancora qualcuno vivo lì sotto - che sia klingon o zeellai - dobbiamo agire tempestivamente. Forse era già troppo tardi ma, anche in quel caso, poter indagare sul luogo dell'incidente avrebbe potuto fornir loro qualche indizio di cosa esattamente stesse accadendo nella colonia.

Non si sorprese alla notizia che alcuni dei prigionieri avevano deciso di togliersi alla vita. I klingon non erano romulani, non avevano l'obbligo culturale di uccidersi prima di venir essere presi prigionieri, ma preferivano comunque il suicidio rituale al disonore. Se hanno scelto l'Hegh'bat, non avete alcuna colpa: non verrà usato contro di voi. Rassicurò il Consiglio, di fronte all'evidente irritazione di Arina per la loro morte. Seeth dubitava che ne fosse veramente dispiaciuta, ma andava bene così: quantomeno aveva dimostrato di preferir prendere prigionieri all'uccisione indiscriminata.

Dopo aver pronunciato quella rassicurazione, Seeth lasciò cadere volutamente l'argomento. Sottolineare che ci sarebbe stato da assicurarsi che i prigionieri si fossero veramente suicidati, e non fossero stati spinti a farlo, sarebbe stato controproducente in questa fase della trattativa. Così, lasciò che fosse Korinna a fare la domanda più importante e osservò le reazioni del Consiglio. Arina si rivelò immediatamente contraria, non una sorpresa, ma la reazione degli altri fu sufficientemente positiva. Avrebbe dovuto chiedere a Korinna cosa ne pensava, ma cominciava a pensare che uno o due dei consiglieri potessero rivelarsi ottimi alleati. Ishnar per primo. Qualunque fosse la ragione per cui Arina era così sicura di poter sfidare l'Impero, non tutti sembravano condividerla.

Allora aspetteremo vostre notizie. Rispose, all'evidente commiato. Vi ringrazio di averci ascoltate e mi auguro che questo incontro possa essere la base per ulteriori trattative. C'era ancora molto su cui parlare e i dubbi ancora irrisolti non erano pochi, ma Seeth decise di non soffermarsi oltre. Non era il momento per spingere ai risultati, doveva permettere agli zeellai di discutere tra loro e raggiungere una decisione. Con un ultimo cenno del capo, si diresse verso l'uscita. Se nulla l'avesse impedito, avrebbe recuperato il suo disgregatore e avrebbe contattato la Kal'Ruq per chiedere che le riportassero a bordo.
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#13

Korinna Suder

Betazoid

Korinna si congedò dagli zeellai con un cenno del capo, poi ripercorse a ritroso la strada che le aveva portate fin lì, seguendo Seeth verso l'esterno. Ancora una volta fu Ishnar ad accompagnarle e Korinna non poté fare a meno di notare che l'uomo sembrava più nervoso di prima: qualcosa di quanto avevano detto o fatto sembrava averlo infastidito e non era difficile immaginare che fosse convinto che qualcosa, in quella trattativa, sarebbe andato diversamente. Korinna provò a focalizzarsi sui suoi pensieri e li sentì indugiare su Arina: c'era qualcosa su cui non erano d'accordo, ma prima di essere certa di cosa si trattasse il gruppetto aveva ormai raggiunto il grande spiazzo antistante all'edificio e Ishnar si allontanò, per ritornare poco dopo con il disgregatore di Seeth. Prima che Korinna potesse focalizzare nuovamente i pensieri di lui, l'uomo ritornò verso l'edificio e la klingon avvertì i colleghi che erano pronte a tornare a bordo.

C'era molto di cui dovevano discutere e sebbene Korinna fosse certa che il comandante avrebbe voluto un resoconto dell'incontro, prima c'erano alcuni dubbi che voleva chiarire con Seeth. Qualcosa non torna annunciò, dando voce a quello che era il pensiero di entrambe mentre si avviavano lungo i corridoi. A te non sono sembrati un po' troppo tranquilli, data la situazione? chiese senza tergiversare mi è sembrato fossero lucidi, eppure… quale persona nel possesso delle proprie facoltà mentali ci sfiderebbe a quel modo? continuò, fermandosi un istante per guardare Seeth negli occhi. Lo sguardo di Korinna era serio: aveva un forte sospetto, ma nessuna prova al riguardo, che mancasse loro una buona fetta della storia. Sapeva che Seeth non le aveva mentito, che aveva davvero condiviso con lei tutte le informazioni in proprio possesso… non era però altrettanto sicura dell'onestà degli zeellai...
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#14

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Sì, si son mostrati troppo tranquilli. Arrabbiati, ma non spaventati dalla nostra possibile reazione. Confermò Seeth, dopo che furono tornate sulla Kal'Ruq. Quel secondo teletrasporto in un arco temporale ridotto l'aveva lasciata un po' scossa. Sentiva l'assurdo bisogno di controllarsi tutta, o di fare una visita di controllo. Sapeva bene che non era necessario, ma una parte di lei continuava a vedere il sistema di teletrasporto come una macchina infernale che l'avrebbe uccisa. Non del tutto errato, ma si trattava comunque di una paura irrazionale, visto che G'Vera aveva inserito i simbionti trill nella lista di elementi da non filtrare. Faccio fatica a credere che non si rendano conto dei rischi a cui vanno incontro. Proseguì, costringendosi a riportare la sua attenzione sulla crisi in corso. Dev'esserci qualcosa che ci sfugge.

Sostenne lo sguardo di Korinna con sicurezza, senza distogliere gli occhi. Non aveva idea di cosa stesse passando per la mente della betazoide ma non aveva nulla da nascondere. Anzi, era confusa quanto lei. L'unica cosa che mi viene in mente è che possiedano - o credano di possedere - qualcosa da usare contro di noi. Un'arma con cui minacciarci, o degli alleati in grado di farlo per loro. Provò a teorizzare, per niente entusiasta da quella possibilità. Se fosse stato quello il caso, sarebbe stato difficile (se non impossibile) frenare un'operazione militare. Se i klingon venivano minacciati, reagivano. Sono quasi tentata di chiedere una scansione della colonia e dell'area circostante... Farlo avrebbe messo a rischio la trattativa? Probabilmente sì, se fosse stata rilevata. D'altro canto, avrebbe potuto individuare elementi fuori posto come armi di distruzione di massa, sostanze radioattive o presenze aliene. Anche la posizione dei loro connazionali, se fossero stati fortunati.
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#15

Korinna Suder

Betazoid

Se possiedono un'arma non credo la troveremo sul pianeta rispose Korinna, ragionando ad alta voce … non so se sia un discorso comprensibile per un non-telepate, ma le persone portano con sé quelle che noi chiamiamo "tracce". Immaginale come un insieme complesso di pensieri, emozioni e comportamenti. Ci sono sicuramente betazoidi più abili di me nel coglierle… ma gli Zeellai non avevano la traccia di qualcuno che ha un'arma a portata. disse, ragionevolmente sicura di quello che aveva percepito. Considerò l'idea della collega di tentare una scansione, ma difficilmente agire alle spalle dei coloni in cerca di una possibile minaccia da parte loro li avrebbe fatti sentire sufficientemente tranquilli da essere poi disposti al dialogo. Inoltre c'era un altro problema temo che se avessimo la conferma di un'arma la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente: non so quanto il capitano sarebbe disposto a lasciarci proseguire le trattative se rilevassimo qualcosa in grado di danneggiare la Kal'Ruq. Credo che per il bene del negoziato dovremmo dare fiducia ai nostri interlocutori e credere nella loro buona fede nel risolvere la situazione disse, interrompendosi un istante quando vide un klingon svoltare nel corridoio in cui si trovavano: quelle non erano informazioni che intendevano divulgare all'intero equipaggio in quel momento.

Non che non se la meritino precisò non ho percepito menzogna nelle loro parole… solo l'impressione che ci manchi parte della storia. Arina è convinta di avere qualcosa in grado di tenerci a bada, ma gli altri non sono altrettanto sicuri… hai notato quel ragazzo sui vent'anni, occhi scuri, capelli più lunghi da un lato, maglia verde...? chiese, descrivendolo al meglio di quanto ricordava … credo sarebbe più disponibile a discutere valutò. Il che avrebbe comunque costituito un problema: non stava a loro decidere con chi parlare. Il Consiglio aveva evidentemente una gerarchia stabilita, anche se non esplicitata e non potevano semplicemente rifiutare di rivolgersi ad Arina.

Ci sono dei klingon ancora in vita sul pianeta, comunque... e forse non abbiamo bisogno di una scansione per trovarli. Immagino che negli archivi ci sia una mappa del pianeta, giusto? suggerì Korinna è probabile si trovino in una delle aree con atmosfera artificiale… sufficientemente vicini perché possano portare loro da mangiare… ragionandoci un po' forse possiamo escludere gran parte della superficie del pianeta… ma abbiamo un problema più urgente ricordò alla collega se la minaccia esiste, abbiamo il dovere di informare immediatamente il capitano, ma sappiamo entrambe che quest'informazione sancirebbe la fine del negoziato... e probabilmente anche dei prigionieri su quel pianeta. E se quell'arma... o quegli alleati, sono potenti come credono gli Zeellai... disse, lasciando che Seeth immaginasse il resto.
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