TSE un pericoloso progetto parallelo
#11

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

Elan scoccò una rapida occhiata a Rae, che era entrata nel laboratorio nel momento sbagliato: Con tutto il rispetto, lei non capisce. ribatté il cardassiano, che non aveva la minima intenzione di allontanarsi di là finché la questione non fosse stata risolta … come stavo cercando di spiegare al mio esimio collega, se non interrompiamo immediatamente il flusso di determinazione inerziale, l'intero sistema rischia il collasso. E' elementare fisica quantistica! aggiunse, vagamente frustrato dal fatto che nessuno lì sembrasse prendere sul serio le raccomandazioni. E come io stavo cercando di spiegare al mio esimio collega, rientriamo nei parametri di rischio prefissati, come da pagina 74 del manuale ingegneristico ribatté Sorren, che non aveva la minima intenzione di assecondare quelle che per lui non erano altro che paranoie.

Elan sbuffò, rifiutandosi di lasciarsi prendere in giro a quel modo: Rientrerebbero nei parametri se quelle nel database fossero le specifiche corrette non poté fare a meno di puntualizzare il cardassiano con una cordialità ostentata a tal punto che difficilmente qualcuno l'avrebbe scambiata per autentica i dati nel computer sono errati. Non so se di proposito o no, ma le specifiche che mi avete fornito non corrispondono al comportamento reale del sistema. Quindi o qualcuno ha alterato i dati, o chi li ha inseriti è un incapace, perché se ricontrollaste i miei calcoli invece che dare aria alla bocca, vi accorgereste che siamo molto oltre i parametri di rischio! Qui la matematica funziona allo stesso modo che a casa mia! Se non volete fermare l'esperimento, almeno assumetevi le vostre responsabilità se qualcosa andrà storto, perché io... continuò, interrompendosi all'improvviso quando una serie di allarmi cominciarono a scattare in rapida sequenza.

Solo allora Sorren parve prendere sul serio la situazione e, urlati un paio di ordini ai colleghi, lanciò personalmente la sequenza di spegnimento di emergenza. Elan, che era sicuro che qualcosa del genere potesse accadere, ma non si era realmente aspettato che sarebbe successo qualcosa, rimase ad osservarlo con sguardo preoccupato per qualche secondo, incerto se dovesse gongolare soddisfatto per una tanto evidente vittoria della sua posizione o essere devastato per i danni che la procedura di emergenza avrebbe causato alla delicata strumentazione che stavano utilizzando, così si limitò a lasciarsi sfuggire qualche impropero mentre raggiungeva una delle console per aiutare Sorren a stabilizzare nuovamente il sistema.
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#12

This can be painful or not. That's up to you. Either way, I will know what you know.

Rhhaein s'Lhoell Romulana

Non capiva? Un lampo di rabbia attraversò gli occhi di Rae, ma la romulana si costrinse a non reagire. In un certo senso, era vero. Non aveva idea di cosa poteva comportare l'interruzione dell'esperimento, ma immaginava che fosse preferibile al contrario. Tra l'altro, era stato Torak stesso a chiederla: avrebbe dovuto esserle grata dell'appoggio, invece era parso quasi seccato dalla sua interferenza. Calma, Rae. Si disse. Non sa chi sei. Ti crede una semplice burocrate venuta a disturbare il suo lavoro. Era stata lei stessa a volerlo, in modo da poter interagire col cardassiano e il resto dei ricercatori nel modo più naturale possibile. Le persone tendevano a temere la Tal'Shiar, e per una buona ragione. Eppure, in quel momento, avrebbe preferito essere temuta che ignorata. Il bisticcio tra i due ricercatori era ripreso, la sua presenza dimenticata. La tentazione di estrarre il disgregatore e costringerli a collaborare con la forza era forte, ma Rae scelse di attendere e ne fu ripagata. Torak sosteneva che i dati nel computer fossero errati. Quella era un'informazione allarmante: si trattava di un errore umano o di un sabotaggio? Considerando i dati rubati la notte prima, la romulana propendeva per la seconda possibilità. Ma avrebbe indagato.

Allo scattare degli allarmi, Rae si fece da parte in modo da non essere d'impiccio. Odiava non poter aiutare, ma quantomeno ora Sorren sembrava aver preso sul serio l'avvertimento di Torak. Il fatto che il cardassiano avesse, almeno all'apparenza, salvato la situazione rendeva i suoi dubbi su di lui meno certi, ma Rae aveva comunque intenzione di andare fino in fondo. Era indubbio che qualcuno avesse rubato quei dati. Torak poteva aver evitato un'esplosione, ma ciò non lo escludeva dalla lista dei sospettati.

Aspettò fino a quando la frenesia dei ricercatori scemò fino quasi a svanire, poi si avvicinò a Torak. Com'è la situazione? Domandò, attenta a lasciare il passaggio alle console libero nel caso l'emergenza non fosse ancora terminata. Tutto dava l'impressione che le cose fossero sotto controllo, ma non si sapeva mai. Prendetevi il tempo necessario per contenere l'emergenza ma, una volta che i sistemi saranno stabili, vi devo parlare. Ripeté la sua richiesta, questa volta senza spronare ad una disponibilità immediata. Interrogare i due era urgente, ma non al prezzo di danni ingenti ad attrezzature o di mettere in pericolo vite. C'è un posto qui dove potremmo parlare in privato? Avevo intenzione di invitarvi nel mio ufficio ma, vista la situazione, credo sia meglio se rimaniate a portata in caso di imprevisti.
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#13

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Elan Torak Cardassiano

Furono minuti di tensione, ma alla fine i macchinari confermarono lo spegnimento del sistema. Elan stava fissando la console di fronte a sé, in silenzio. Ora l'unica cosa che potevano fare era verificare i danni e pregare che nessun sistema rilevante fosse stato compromesso, perché un incidente come quello avrebbe fatto lievitare i costi del progetto e avrebbero avuto bisogno di rivedere l'intero budget. La voce del supervisore gli giunse lontana mentre il cardassiano rifletteva su quanto appena accaduto Il centro di ricerca non salterà in aria. Siamo salvi. rispose il ricercatore con una leggera vena sarcastica: non che non gli importasse della base o del fatto che in una simile situazione diverse vite avrebbero potuto andare sprecate, ma sapeva perfettamente che ora il progetto era in pericolo. Se i danni rilevati avessero superato una certa entità, era probabile che sarebbero stati costretti a chiudere lì: non era decisamente dell'umore di festeggiare in quel momento.

Evitiamo il mio ufficio, è disseminato di dispositivi di sorveglianza grugnì, ignaro del fatto che fosse stata la romulana a farli installare e allo stesso tempo talmente seccato da quanto appena accaduto da averne abbastanza di quel gioco, di far finta di non sapere che lo stavano tenendo d'occhio e che probabilmente avevano progettato fin dall'inizio di rovinare il suo progetto. Possiamo utilizzare il mio ufficio propose Sorren, facendo strada: capiva perfettamente cosa stava provando il collega in quel momento e un vago senso di colpa lo stava punzecchiando, facendogli presente che, se avesse dato immediatamente ascolto ad Elan, forse ora non sarebbero stati in quella situazione.

Con la testa bassa e l'umore ancora più a terra, Sorren fece strada verso il proprio ufficio ed attese che gli altri due fossero entrati prima di richiudere la porta le faremo avere quanto prima un rapporto sulla situazione promise in direzione di Rhhaein, chiedendosi se e quanto la sua parte di responsabilità in quanto accaduto avrebbe influito sulla sua futura carriera. Una cosa era certa: nonostante avessero appena impedito un'esplosione e potenzialmente la distruzione dell'intero laboratorio, in nessuno dei due ingegneri si coglieva un senso di vittoria.
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#14

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Rhhaein s'Lhoell Romulana

Salvi. A quell'annuncio Rae avrebbe dovuto provare sollievo, eppure qualcosa la trattenne. Se tutto era andato per il meglio, perché c'era aria di morte lì dentro? La romulana poteva immaginarsi la risposta e non le piaceva per nulla: danni all'attrezzatura erano probabili, se non addirittura certi. Voleva sperare che non si trattasse di un danno da miliardi di T'chak, ma l'avrebbe scoperto solo una volta che avesse permesso ai ricercatori di fare il loro lavoro e controllare. La sua indagine aveva però la precedenza, anche perché aveva timore che ci fosse un collegamento tra il furto di dati e l'incidente odierno.

All'affermazione successiva del cardassiano, il volto di Rae si fece totalmente neutro ma dentro di sé la romulana stava imprecando. Cosa servivano dei dispositivi di sorveglianza se il sorvegliato era a conoscenza della loro esistenza? Che Torak avesse cercato e trovato le sue microspie era in un certo senso la prova della veridicità dei suoi timori, che l'avesse ammesso in quel modo invece no. Quale spia ammetteva di sapere di essere sotto sorveglianza? Era possibile che si trattasse di una semplice gaffe, ma se Torak era così scosso da fare un errore simile c'era solo una spiegazione: quanto appena successo non era opera sua. Un errore umano, quindi?

Certo, il suo ufficio sarà adatto. Rispose Rae, mettendo temporaneamente da parte quei pensieri. Capire se Torak era o meno una spia si stava rivelando più difficile del previsto, ma in qualche modo ce l'avrebbe fatta. Seguì il duo verso l'ufficio, accettando la successiva offerta di Sorren con un cenno del capo: non era sicura che sarebbe riuscita a comprendere tutto quello che avrebbero scritto nel rapporto, ma l'importante era averlo. Nel caso si fosse rivelato troppo tecnico, aveva colleghi nella Tal'Shiar a cui passarlo.

Sono stata informata che, la scorsa notte, siete entrati di nascosto nel laboratorio. Una volta che furono entrati nell'ufficio, Rae chiuse la porta dietro di sé e andò subito al punto. Posso avere una spiegazione?
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#15

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Elan Torak Cardassiano

Elan si era aspettato che il supervisore Rhhaein volesse discutere di qualche inutile quisquilia burocratica: il costo dell'attrezzatura o qualche procedura che, a suo dire, si sarebbe rivelata più efficiente. Più volte in passato aveva avuto a che fare con supervisori che non capivano nulla del suo lavoro e pretendevano di implementarlo secondo procedure che non stavano né in cielo né in terra. Non si aspettava, invece, che qualcuno potesse aver scoperto il loro piccolo progetto parallelo. Istintivamente scambiò una rapida occhiata con Sorren. Non avevano forse aggirato tutti i sistemi di sorveglianza in modo da non essere scoperti? Non avevano utilizzato accuratamente i codici di sicurezza in modo da non far scattare alcun allarme? Era possibile che il supervisore avesse qualche prova, o stava solo facendo illazioni, sperando che si tradissero?

Questo poneva un ulteriore problema: mentire nel momento in cui i romulani avessero avuto qualche prova, avrebbe creato molti più problemi che rivelare la verità. In fondo le loro partite a kal-toh non interferivano con la loro attività. Allo stesso tempo confessare nel caso in cui i romulani non avessero avuto alcuna prova, significava rivelare dettagli che avrebbero potuto far sorgere ulteriori, scomode, domande: i romulani erano un popolo molto chiuso. Sarebbero stati disposti ad accettare un'amicizia tra un romulano e un cardassiano? E come avrebbero preso il fatto che il loro passatempo preferito era diventato un gioco vulcaniano?

La precisazione che il fatto fosse avvenuto la notte precedente, tuttavia, suonava un po' troppo specifica perché potesse essere l'azzardo di qualcuno che non aveva alcuna prova. Certamente rispose Elan in tono neutro quanto quello della sua interlocutrice, anticipando il collega visto che il nostro intero progetto dipende dalla capacità degli elaboratori di computare rapidamente i differenziali di campo, abbiamo pensato di mettere alla prova il computer centrale. Come ben saprà i computer presenti negli alloggi sono modelli standard, mentre in laboratorio lavoriamo con sistemi a matrice quantistica. Capirà che sarebbe ridicolo pensare che un test su un computer standard serva a qualcosa... rispose, intessendo su due piedi e con curiosa abilità una trama di mezze verità.
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#16

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Rhhaein s'Lhoell Romulana

Rae ascoltò le parole del cardassiano, chiedendosi per un attimo se contenessero qualche briciolo di verità per poi scartare quella possibilità. Anche se il kal-toh fosse stato usato come un metodo per mettere alla prova le capacità degli elaboratori, non sarebbe stato necessario farlo a notte fonda e senza i dovuti permessi. Non mi prenda in giro, signor Torak. Lo avvertì con un sibilo. Non le conviene. Può parlare volontariamente o posso farla parlare con la forza. A me va bene in entrambi i modi, la scelta è sua. Come agente della Tal'Shiar, se avesse voluto, avrebbe potuto prendere il cardassiano e torturarlo per ottenere le risposte che cercava. Che fosse colpevole od innocente non importava, lei non avrebbe avuto conseguenze. Sappia solo che non sarà l'unico a pagarne le conseguenze. Se considera il suo collega un amico, le consiglio di rispondere sinceramente alla domanda. Cosa stavate facendo ieri sera nel laboratorio?

Rae sapeva già la risposta, o almeno una sua parte. Nonostante la sua reazione, considerava la decisione di Torak di non rivelare il loro piccolo progetto parallelo promettente. Almeno per lui. Se avesse subito usato il kal-toh come linea difensiva, sarebbe stata più sospettosa. Spiegare la sua presenza in laboratorio con un progetto all'apparenza innocuo sarebbe stata la mossa ideale, se Torak avesse voluto nascondere un crimine più grave. Il fatto che stesse invece cercando di coprire un utilizzo improprio del computer... non prometteva bene per lei. Lei voleva sospettare il cardassiano, voleva una ragione per toglierselo dai piedi e troncare alla radice qualunque possibilità di furto di informazioni riservate da parte dell'Unione Cardassiana. Invece cominciava a temere di star guardando nella direzione sbagliata. Il colpevole era Torak, doveva essere lui. Ma se non lo fosse stato?
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#17

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Elan Torak Cardassiano

C'era qualcosa in quella donna che gli metteva i brividi: Elan non avrebbe saputo dire se era il suo sguardo, il suo modo di fare o ancora la determinazione con cui aveva proferito quella minaccia, ma qualcosa gli diceva senza alcuna ombra di dubbio che Rhhaein faceva sul serio. Allo stesso tempo il suo orgoglio cardassiano non gli permetteva di cedere a quelle minacce: mostrarsi debole di fronte ad un avversario avrebbe semplicemente significato che si meritava tutto ciò che sarebbe seguito e quella non era certo l'immagine che l'ingegnere aveva di sé, così si limitò a rivolgere alla donna un sorriso fintamente cordiale: temo di non poter fare altro che smascherare il suo bluff rispose, senza esitare un solo istante.

Ovviamente considerava Sorren un amico e non aveva alcuna intenzione di creargli problemi, ma quello era il modo migliore che Elan conoscesse per risolvere la situazione: siamo qui a discutere perché non ha in mano niente che possa accusarci fece notare con fare più tranquillo di quanto in realtà non si sentisse in quel momento … e mi perdoni l'eccesso di franchezza… ma non ha in mano niente perché non abbiamo fatto nulla di male. Metta pure a verbale le mie parole: abbiamo solamente fatto dei test sul computer. insistette e, tecnicamente, era vero. Certo, dei test non autorizzati per i quali si erano infiltrati in un laboratorio di massima sicurezza, ciò nondimeno sarebbe stato difficile sostenere che stesse mentendo al riguardo.

Piuttosto… parliamo dei dati che mi avete fornito. Come vi aspettate che possa fare il mio lavoro su dei dati errati!? Vi rendete contro che stiamo lavorando su delle matrici di curvatura sperimentali? Un errore di calcolo rischia di creare una singolarità in grado di distruggere questa intera struttura! protestò se non mi fornite informazioni corrette, la vita di tutti i presenti è in pericolo! Forse a voi va bene sacrificare qualche migliaio di persone, a me no! insistette, approfittandone per prendere le redini della conversazione e contemporaneamente far passare la romulana dalla parte del torto. Certo, in realtà se la situazione lo avesse richiesto per lui non sarebbe stato un grosso problema sacrificare qualche migliaio di alieni alla sua scienza, ma non era necessario che la romulana lo sapesse.
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#18

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Rhhaein s'Lhoell Romulana

Non aveva in mano niente con cui accusarli? Se lei non fosse stata della Tal'Shiar, forse sarebbe stato vero. Le sue prove erano indiziarie e difficilmente avrebbero retto in tribunale. Purtroppo per Torak, se lei avesse deciso di accusarlo, non sarebbe stato un tribunale ma la Tal'Shiar ad occuparsi di stabilire se era o meno colpevole. Non ne sarei così sicura. Rispose dunque, decidendo di mettere fine a quel gioco. Torak non avrebbe collaborato fin tanto fosse rimasto convinto di essere in vantaggio. Se Rae non avesse avuto dubbi sulla sua colpevolezza, l'avrebbe costretto a collaborare con la forza. Purtroppo farlo avrebbe significato perdere tempo prezioso e distruggere una possibile risorsa. Quello che so è che siete entrati illegalmente nel laboratorio, nella stessa notte in cui c'è stato un data breach potenzialmente devastante per la sicurezza della flotta. Se le informazioni sul motore in progettazione fossero finite nelle mani di ostili, ciò avrebbe significato un grave rischio alla sicurezza quando il motore fosse stato istallato sulle navi romulane. Aggiungendo poi un probabile sabotaggio dei dati dell'esperimento, che avrebbe potuto provocare una tragica perdita di vite romulane, direi che quello che ho in mano è più che sufficiente per mettervi agli arresti. Se siamo qui a parlarne e non in una cella di detenzione, è solo perché lei ha appena evitato una tragedia.

Per quanto le dispiacesse ammetterlo, quello era un punto a suo favore. Qualcuno aveva alterato i dati in modo da destabilizzare la matrice di curvatura sperimentale e causare un'esplosione. Era solo grazie all'intervento di Torak che era stato possibile evitarla. Sempre non sia lei il colpevole, e il suo obiettivo non fosse togliere vite ma danneggiare l'attrezzatura. Aggiunse, perché era una romulana e naturalmente sospettosa. Era possibile che il cardassiano avesse causato volutamente quell'incidente, in modo da rallentare la ricerca e essere tolto dai sospettati. Ciò richiedeva la consapevolezza che il data breach sarebbe stato rilevato, ma non era impossibile. Quindi, ha intenzione di spiegarsi o devo considerarla ufficialmente un sospettato e agire di conseguenza?
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#19

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Elan Torak Cardassiano

Un furto di dati? Elan fece del proprio meglio per mantenere un'espressione impassibile, ma era innegabile che quella notizia lo avesse colpito. Qualcuno stava dunque tentando di rubare il suo esperimento?! Gli importava poco delle vite dei romulani e, se si escludeva Sorren, non era particolarmente preoccupato per nessuno in laboratorio… ma il fatto che qualcuno potesse aver messo impunemente mano ai suoi dati lo infastidì forse più di quanto avrebbe dovuto. Nei pochi secondi che gli servirono per metabolizzare quella notizia, un centinaio di ipotesi diverse si affastellarono nella sua mente, mentre cercava di capire come fosse potuto succedere. Spero si renda conto di quanto ridicolo suoni il suo discorso: il mio motore funziona. E' stato testato su Cardassia! Una versione simile è stata perfino montata su un prototipo della Flotta Stellare! Non ho niente da guadagnare nel veder fallire il mio stesso esperimento! In tutta questa situazione sono una vittima anch'io! protestò con veemenza.

Senta… sia ragionevole… non avrei bisogno di rubare i miei stessi dati! D'accordo… siamo entrati nel laboratorio senza chiedere permesso, ma i nostri "crimini" finiscono qui. Sorr... disse, cercando il collega con lo sguardo perché provasse a dire qualcosa per convincere il supervisore. Qualcosa, da quando quella conversazione era cominciata, lo aveva reso particolarmente silenzioso e in quel momento Elan aveva davvero bisogno di un po' di supporto da parte dell'amico per difendersi da quelle accuse assurde quanto ingiuste.

Confermo le parole del mio collega disse prudentemente il romulano abbiamo eseguito una simulazione al computer, poi siamo tornati nei nostri alloggi. Di certo i sistemi di sorveglianza possono dimostrare… guardi… disse, raggiungendo un terminale del computer, con l'intenzione di sbloccare con il proprio codice il programma che avevano utilizzato per coprire le proprie tracce. Tuttavia, nel farlo, si rese immediatamente conto di una cosa: il file non c'era. L'espressione di Sorren si fece incerta, mentre cercava lo sguardo del Cardassiano: possibile che Elan avesse davvero sottratto i dati e manomesso il computer?

Sorr, che c'è? chiese Elan, cominciando ad innervosirsi. Manca la registrazione. rispose freddamente l'altro, mentre cercava di decidere se si poteva fidare o meno del collega. Certo, far sparire una registrazione non sarebbe stato un problema per un ingegnere del suo calibro, ma... Sorren?! chiese Elan, sorpreso da quell'improvviso voltafaccia. Eppure… non era stato avvertito? Quello era il modo di fare dei romulani! Come aveva potuto credere che fossero realmente amici?! Era stato un idiota, evidentemente si meritava l'assurda situazione in cui era finito. Non ho niente da confessare. insistette Elan in tono risentito ... arrestatemi pure se volete, ma portatemi lontano da qui, perché voglio essere a debita distanza da quella matrice di curvatura quando ci metterete mano senza di me! brontolò, non del tutto consapevole della gravità della propria posizione.
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#20

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Rhhaein s'Lhoell Romulana

La protesta di Torak aveva un senso. Era difficile dire cosa avrebbe potuto guadagnare nel far fallire il suo stesso esperimento. Sia Cardassia che la Federazione avevano già in mano motori simili, se avesse voluto danneggiare l'Impero Romulano gli sarebbe bastato rifiutare la collaborazione. Rae immaginava che, anche senza di lui, il laboratorio sarebbe riuscito a completare il progetto, ma quanti anni sarebbero serviti? L'Unione Cardassiana si stava riprendendo dal genocidio commesso dal Dominio e dagli anni di protettorato, quindi non era una grande minaccia, ma la Federazione? Per quanto non vedesse l'ora di rispedire quel dannato cardassiano nel suo mondo, Rae era realista. Avevano bisogno di lui.

Alla conferma di Sorren, Rae rimase in silenzio. Cominciava a pensare che Torak potesse essere meno colpevole di quanto avesse inizialmente creduto, ma voleva aspettare di avere in mano tutti i dati prima di prendere qualsiasi decisione. Lasciò quindi che il ricercatore romulano accedesse al terminale, avvicinandovisi per osservare quanto stava facendo. Interessante. Disse, quando un'espressione di dubbio comparve sul volto di Sorren e l'uomo si voltò verso Torak. Quindi, fatemi capire bene, qui abbiamo un programma illegale che avrebbe dovuto coprire le vostre tracce... immagino archiviando le registrazioni della sorveglianza che vi ritraevano entrare nel laboratorio senza permesso. Rae poteva capire ben poco di motori a curvatura, ma se la cavava bene coi computer così non le fu difficile comprendere cosa Sorren non aveva detto. Avrebbe dovuto far analizzare il programma per avere certezze in proposito, ma immaginava che il file video che il suo collega aveva recuperato era stato cancellato con quel programma. Il punto era: perché quel file era risultato recuperabile, mentre quello del data breach no? Che fossero stati cancellati con due programmi differenti?

Mi piacerebbe chiedervi perché un programma simile esiste, ma a quello ci arriveremo a tempo debito. Constatare che la sicurezza di quel laboratorio era così bassa e lei non se n'era accorta fino a quel momento era quasi doloroso. Una parte di lei avrebbe voluto torturare Sorren per il solo possesso di quel programma, ma al momento aveva altre priorità. Ricapitolando, e ditemi se sbaglio: avete cancellato o sostituito le registrazioni con questo programma, tenendo quelle originarie in archivio. Ora le registrazioni originali sono scomparse Uno strano sorriso piegò le sue labbra. e così anche le prove che potrebbero scagionarvi. L'unica cosa che rimane è il file video che il mio tecnico ha recuperato, che vi posiziona nella zona del crimine nemmeno un'ora prima del data breach... mentre testate il vostro software di kal-toh sul computer del laboratorio. Tutto per assicurarvi dell'adeguatezza dei suoi elaboratori. Un certo sarcasmo condì la sua ultima frase, segno evidente che non si era bevuta la scusa di Torak a riguardo. Era una scusa realistica e Rae non poteva realmente confutarla, ma ciò non significava che ci credesse.

Quindi, vedo solo tre possibilità. Proseguì. Uno. Lei, Torak, non solo è una spia ma anche un masochista. Ci sta prendendo in giro per il solo gusto di farlo, mettendo volutamente a rischio la sua vita. Due, il qui presente Sorren sta cercando di liberarsi di lei. Rae fece una pausa, ben consapevole della scarsa validità delle sue due prime ipotesi. Se scartava quelle, rimaneva solo un'opzione e lei odiava doverla anche solo considerare. Tre, abbiamo una talpa all'interno del laboratorio che ha deciso di addossare tutte le colpe su voi due.
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