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TFB Legami Familiari: The End?
#11

Vrih s'Kiell

Romulan

Maiek chiuse la comunicazione in faccia al Generale, era stato molto scortese, ma era lui che dava gli ordini, ora.
Vrih si connesse con tutto l'equipaggio e si preoccupò di far giungere la sua comunicazione ai membri dell'equipaggio e agli ufficiali che erano in permesso di sbarco.
Quì è il Generale Vrih. Il Presidente della Tal Shiar mi ha appena comunicato dell'esistenza di un piano per uccidere il nostro Imperatore. A norma di legge, è lui a gestire le situazioni di emergenza e ha ordinato a noi di disporci intorno al Palazzo Reale in difesa del nostro leader. Fece una pausa, il tempo necessario per scegliere le parole adatte, le parole giuste per trasmettere ai suoi subordinati le motivazioni e l'euforia per il momento che avrebbero vissuto. Non vi mentirò: siamo in un momento di crisi e non mi sorprende che i nemici dell'Impero abbiano scelto di colpirci proprio ora. Possiamo solo agire al massimo della nostra forza per tenere in vita e saldo il nostro Impero, che i nostri avi hanno fondato con sudore e sangue!
Voglio tutti pronti tra un'ora esatta. Le navette ci porteranno a destinazione, affilate i coltelli, preparate le armi! Difenderemo il nostro Imperatore a costo della vita!

Infine, chiuse la comunicazione. Aveva sollevato il morale spento del suo equipaggio, li aveva incitati e spronati.
Alla fine della giornata, sarebbe stato un nuovo giorno, una nuova Era di prosperità per l'Impero Stellare Romulano!
#12

Nérios Aev s'Rehu

Vulcan/Romulan

Una volta che il presidente ebbe finito di parlare col generale e si rivolse a lui, Syvar si limitò a dire: "Sì, padre." Non c'era bisogno di dire altro: si era già deciso tutto, quello che dovevano fare era mettere in pratica il piano, stando attenti a non fare passi falsi. E sperando, ovviamente, che non accadesse nulla al di fuori delle loro possibilità di controllo.

Lo seguì fino al piano terra, salendo sulla navetta e unendosi così alla squadra di sette agenti che li stava attendendo. Quando, una volta partiti, Maiek aprì le comunicazioni verso gli agenti presenti nel palazzo reale rimase in silenzio, esattamente come un rispettoso membro della Tal'Shiar, ma non poté evitare che un leggero sorriso gli comparisse sulle labbra. Era quasi comico pensare che quei due agenti, il cui compito era quello di proteggere l'imperatore, lo stavano invece portando verso morte certa. E senza esserne minimamente consapevoli. Forse era una mossa estremamente scorretta, ma era assolutamente necessaria per fare in modo che il colpo di stato avesse successo: avvertire troppe persone dei piani significava anche aumentare in modo esponenziale la possibilità che venissero riferiti al nemico. Non che credesse che qualcuno dalla Tal'Shiar potesse tradirne il presidente, ma era sicuramente meglio muoversi con prudenza.
#13

Maiek s'Rehu

Romulan

Un'ora dopo la chiusura della comunicazione tra il Presidente della Tal Shiar Maiek s'Rehu e il Generale Vrih s'Kiell della IRW Khazara, quest'ultimo e il suo equipaggio erano posizionati tutt'intorno al Palazzo Reale, con piccoli reparti di tre uomini davanti alle entrate.
Nessuno avrebbe potuto entrare nella residenza dell'Imperatore.

Maiek s'Rehu e gli otto Agenti, tra i quali Neriòs, erano appena atterrati con la navetta. Scesero in formazione ordinata, con Maiek davanti a tutti e i subordinati disposti dietro di lui in due colonne composte dallo stesso numero di uomini.
In quello stesso momento, il Capo ricevette una comunicazione da parte del Pretore. Maiek s'Rehu, la Flotta è in posizione.
Io sto per entrare al Palazzo Reale. Risolveremo la questione una volta per tutte. E chiuse la comunicazione.
Prima di entrare a Palazzo però, raggiunse Vrih. Tu verrai con me.


Al bunker sotto il Palazzo Reale, gli Agenti s'Letant e S'Viaen ricevettero comunicazione da Maiek. Sto per per raggiungere il bunker, tenete l'Imperatore al sicuro. Ripareremo il giusto alle comunicazioni così potrà informare l'Impero della situazione.
I nove uomini entrarono nel Palazzo, ora deserto data l'assenza della personalità più importante che nessuno sapeva dove si trovasse e scesero nei sotterranei, da lì raggiunsero l'ingresso del bunker, dove si identificarono a due agenti della Tal Shiar. Mio Signore! Esclamò Maiek alla vista dell'Imperatore. Posso informarLa che proprio in questo momento, i miei Agenti stanno arrestando coloro che hanno ordito la congiura ai Vostri danni. E quando tutti e nove furono entrati, Maiek chiuse le porte del bunker dall'interno. Poi, attivò il comunicatore personale. Cessate di disturbare le comunicazioni sopra il Palazzo.
#14

Vrih s'Kiell

Romulan

Il Generale Vrih aveva seguito Maiek senza dire nulla, era lui a dare ordini, ed un semplice Generale certo non poteva neppure sognarsi di disubbidire. L'avrebbero condannato a morte per oltraggio.
Ma era anche vero che lui non aveva alcun interesse a disubbidire.
Una volto raggiunto l'interno del bunker, il Capo della Tal Shiar aveva chiuso le porte servendosi dei suoi codici personali.
A quel punto, il Generale aveva estratto il disgregatore e con due rapidi, precisi colpi aveva colpito i due Agenti a cui era affidava la sicurezza dell'Imperatore.
Stava andando tutto secondo i piani.
L'Imperatore, Terrh s'Dor, era lì davanti a loro.
Una pedina sacrificale.
#15

Terrh s'Dor

Romulan

L'Imperatore era rimasto senza parole nel vedere entrare nel bunker dieci persone: i primi due erano Maiek e uno dei Generali della Flotta, quello che qualche anno prima aveva tentato di tutto pur di spingere l'Impero ad entrare in guerra contro la Federazione, Vrih s'Kiell.
Di seguito, otto agenti della Tal Shiar in uniforme da combattimento.
Terrh si era tranquillizzato nel sentire Maiek dire che proprio in quel momento gli Agenti della Tal Shiar stavano arrestando i congiurati..ma se così era, perchè il Presidente non era con loro?
La risposta non si fece attendere: Maiek chiuse le porte del bunker e disse al comunicatore di cessare i disturbi alle comunicazioni.
L'Imperatore stava iniziando a capire, ma prima di realizzare interamente ciò che stava accadendo, il Generale uccise i due Agenti che erano rimasti con lui fino a quel momento, disintegrandoli.

Non esisteva alcuna congiura. O almeno, esisteva, ma non era quella al cui riguardo lui era stato informato.
Aveva sbagliato a non giustiziare Maiek s'Rehu anni addietro, quando aveva sospettato fosse invischiato nella fuga di suo fratello s'Task.
Si stava vendicando di lui.
Con molti anni di ritardo, ma si stava per vendicare di lui.

Ma Terrh non era un codardo, nè uno sprovveduto. Pur sapendo di rischiare la vita, estrasse il suo Teral'n e si mise in posizione di combattimento.
Se fosse dovuto morire, l'avrebbe fatto con onore.
#16

Nérios Aev s'Rehu

Vulcan/Romulan

Una volta sceso dalla navetta, Syvar si posizionò dietro al presidente, in formazione con gli altri agenti. Rimase in silenzio per tutto il tragitto, sia quando il generale si unì al gruppo che quando entrarono nel bunker, unendosi alla sceneggiata col suo silenzio: il comportamento più opportuno per un 'semplice' agente di fronte ai suoi superiori. Una volta, però, che le porta del bunker furono chiuse e il generale disintegrò con dei rapidi colpi i due agenti che si occupavano della sicurezza dell'imperatore. O dell'ex-imperatore, visto come stavano andando le cose.

Quando Terrh s'Dor estrasse il Teral'n, Syvar fu colto da una profonda ira. Dovette fare molta fatica a controllarsi, stringendo i pugni e mordendosi un labbro. L'imperatore non stava semplicemente cercando di obbligarli ad accettare un onorevole combattimento con le armi bianche ma, almeno secondo Syvar, voleva anche ricordare a tutti loro chi era e qual'era il suo ruolo nell'Impero.

"Mostrarci il simbolo del potere romulano non basterà a salvarti, zio." Disse dunque, togliendosi la maschera che gli copriva in parte il volto e lasciandola cadere a terra. "Il Teral'n non era destinato a finire tra le tue mani, le mani di colui che ha ucciso il legittimo erede al trono."

A quel punto il romulano doveva fare una scelta. Una parte di lui aveva la grande tentazione di non accettare il silenzioso invito dello zio, di prendere il disgregatore e sparargli. Ma sarebbe stata un'azione ben poco onorevole. E il fatto che l'imperatore avesse gettato da una parte il suo mnhei'sahe, il suo onore, quando aveva ucciso il fratello, questo non significava che avrebbe dovuto farlo anche lui. Altrimenti non sarebbe risultato molto diverso dallo zio.

Fece qualche passo avanti, estraendo la lirpa che aveva legato alla schiena. Era un'arma tradizionale vulcaniana, simbolo della sua natura di mezzosangue ma anche una di quelle armi bianche non romulane che la sua passione per l'antropologia gli aveva fatto comprare durante la sua permanenza nella Federazione. Forse non era l'arma più adatta per diventare imperatore, ma l'idea che lo zio morisse per mano di un'arma creata dai loro cugini era vagamente ironica. "Non meriti una morte onorevole ma, nonostante il disonore con cui ti sei macchiato, sei comunque mio zio. Disonorerei mio padre e mio nonno se non ti dessi almeno la possibilità di riguadagnare il tuo onore nel tuo ultimo combattimento." Aggiunse, consapevole della pericolosità della sua scelta. Non conosceva le capacità in combattimento dello zio, né se sarebbe stato veramente leale nel combattimento, ma non poteva continuare a nascondersi dietro ai suoi alleati altrimenti sarebbe diventato solamente un loro burattino. Il suo desiderio di vendetta lo aveva condotto fin lì, quindi era disposto a rischiare la sua vita per raggiungere il suo obbiettivo. Altrimenti tutto quello che aveva fatto fino a quel momento non avrebbe avuto senso.

Si mise in posizione di guardia e fece un cenno all'imperatore. Un cenno che voleva spronarlo ad attaccare.
#17

Terrh s'Dor

Romulan

Inaspettatamente, ma non troppo, uno degli agenti della Tal Shiar che accompagnavano Maiek era suo nipote, Neriòs.
Ecco chi c'era dietro tutto il piano. Lui l'aveva nominato suo erede legittimo e in tutta risposta aveva avuto...una congiura.
Hai saputo la verità, dunque. Infine il giovane nipote era venuto a conoscenza dei fatti che avevano portato alla morte di suo padre.
Poi Neriòs accettò la sua sfida. Estrasse l'arma che portava sempre con sè, quell'aggeggio di stampo vulcaniano. Disse che avrebbe disonorato suo padre e suo nonno se non gli avesse dato la possibilità di riconquistare il suo onore.
Non capiva nulla.
Lui, il suo onore l'aveva riconquistato quando aveva fatto uccidere suo fratello, riottenendo il diritto di nascita che lo vedeva come unico e solo Imperatore.
Se Terrh avesse vinto, se avesse sconfitto e ucciso Neriòs, gli altri presenti nella stanza l'avrebbero ucciso senza pensarci, ma almeno avrebbe dato una dimostrazione. Non si sarebbe piegato senza combattere, non avrebbe rinunciato al trono facilmente.
Maiek ti ha detto di come tradì tuo padre rivelandomi dove si trovasse e portandolo da me, consapevole che l'avrei fatto uccidere? E dopo queste parole attaccò, sferrando un fendente diretto alla gamba del nipote.

Maiek s'Rehu

Romulan

Gli altri presenti erano pronti a godersi lo spettacolo. Maiek aveva sussultato quando il figlio aveva deciso di accettare la provocazione dello zio, il combattimento all'ultimo sangue.
Raggiunse uno dei terminali, armeggiò per qualche secondo poi sugli schermi comparvero i due, zio e nipote che si colpivano. Erano in diretta video e audio con tutto l'Impero Stellare Romulano.
Tutti avrebbero visto il loro combattimento.
#18

Nérios Aev s'Rehu

Vulcan/Romulan

Le parole dell'imperatore lo turbarono, ma preferì non pensarci, almeno per il momento. Fermarsi a riflettere su quella possibile menzogna avrebbe potuto significare farsi ammazzare, come dimostrava lo scatto del suo avversario verso la sua gamba. Syvar dovette valutare la situazione in pochi millesimi di secondo: doveva parare o 'lasciar passare la minaccia'? La sua scelta cadde sulla seconda possibilità: indietreggiò di qualche passo verso sinistra, nel tentativo di schivare il colpo, mantenendo comunque la lirpa in posizione di guardia in modo da evitare (o almeno provarci) colpi letali in caso di fallimento.

Se fosse riuscito così a schivare il colpo avrebbe puntato a colpire la gamba - o, più precisamente, l'articolazione del ginocchio - dell'imperatore con la parte finale della sua arma, quella specie di mazza metallica, e nel contempo avrebbe detto: "Qualunque cosa sia successa tra mio padre e Maiek, non cambia il fatto che l'uomo che l'ha fatto uccidere sei stato tu, zio." Sicuramente più tardi, sempre che fosse sopravvissuto, avrebbe chiesto spiegazioni al padre adottivo, ma per adesso avrebbe avuto fede dell'uomo che lo aveva cresciuto. Se il presidente dalla Tal'Shiar aveva veramente consegnato suo padre al suo killer allora doveva esserci un motivo. O almeno così voleva sperare.
#19

Terrh s'Dor

Romulan

Con molta agilità, Syvar schivò il fendente dello zio, il cui colpo andò a vuoto e di conseguenza lo sbilanciò.
Quel momento fu ben sfruttato dal giovane che, in posizione di vantaggio, colpì Terrh sull'articolazione del ginocchio, facendogli perdere l'equilibrio e quindi rovinare a terra.
L'Imperatore era stato ferito.
A terra, guardandosi intorno in quel veloce attimo di pausa, notò che gli schermi del bunker ora ritraevano lui ed il nipote che stavano combattendo, significava solo una cosa..stavano trasmettendo! Lui in precedenza aveva disposto i terminali per mandare un messaggio a tutto l'Impero e, se la programmazione era rimasta la medesima, tutto l'Impero stava vedendo lui a terra colpito dal nipote!
Si alzò e abbassò l'arma. Guardò serio Syvar e disse. Sei ancora in tempo per pentirti della tua scelta. Arrenditi e ti perdonerò; tornerai ad essere il mio erede legittimo e ciò che hai fatto verrà dimenticato.
#20

Nérios Aev s'Rehu

Vulcan/Romulan

Quando l'imperatore cadde a terra, Syvar non poté fare a meno di esultare dentro di sé. Era riuscito ad ottenere una posizione di vantaggio nei suoi confronti: si trattava del momento migliore per dargli il colpo di grazia. n quel momento, però, lo zio fece qualcosa che il ragazzo non si era aspettato: una volta alzatosi abbassò la sua arma e iniziò a parlare. Come se le parole ormai potessero risolvere la situazione! Era troppo tardi per quello, Syvar ne era sicuro.

Fu in quel momento che il romulano si rese conto degli schermi e comprese che il loro scontro stava venendo trasmesso nell'Impero. Fatto che spiegava tra l'altro il comportamento dell'imperatore, che stava evidentemente tentando di riprendere in mano la situazione, offrendosi pure di essere indulgente sul suo tradimento. "Erede legittimo..." Disse Syvar, ripetendo le parole dello zio. "Sarei davvero degno di essere l'erede al trono se non completassi quello che ho iniziato e dimenticassi il torto che tu hai compiuto nei confronti di mio padre? O sarei soltanto una tua marionetta, da mantenere in vita fino a quando ti sarò utile?"

"Arrenditi, Terrh s'Dor. Arrenditi e spiega al popolo romulano la verità su mio padre... su tuo fratello, S'task s'Llhweiir. Allora forse potrei decidere di risparmiarti la vita, nonostante il mio onore mi imporrebbe di l'onta fatta a mio padre col tuo sangue."
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