TFB Per la prima volta, nella mia vita, sono stata felice.
#41

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

Mentre Dakona mi forniva una spiegazione logica e coerente per il video che avevo interpretato erroneamente, la mia mente, influenzata dalle spore, iniziò a riguadagnare la lucidità caratteristica della mia razza Vulcaniana. Allungandogli il PADD, sentii la nebbia delle emozioni intense iniziare a diradarsi, lasciando spazio alla razionalità e alla logica, ma le sue parole mi avevano fatto sentire allo stesso tempo sollevata e incredibilmente sciocca. Come avevo potuto dubitare di lui? Come avevo potuto lasciare che le spore mi ingannassero a tal punto da mettere in discussione quello che provavamo? «Ti credo, Dakona e mi dispiace per essere giunta a conclusioni affrettate senza cercare una spiegazione logica» dissi con calma, ogni parola misurata con il mio vecchio tono.

La mia espressione, ora sotto controllo, rifletteva la serenità ritrovata, sebbene all'interno di me si agitasse ancora un mare di emozioni contrastanti, tipiche dell'esperienza umana ma inusuali per un Vulcaniano. «Mi congedo e chiedo scusa per il mio comportamento irrazionale» continuai, il tono della voce ferma ma chiaramente imbarazzata per il modo in cui avevo agito sotto l'influenza delle spore.

Il riconoscimento del mio errore e la volontà di chiedere scusa dimostravano non solo il mio ritorno alla logica Vulcaniana ma anche l'importanza che attribuisco alla nostra relazione e al rispetto per Dakona come mio compagno. Questo momento di chiarezza e umiltà era per me un passo importante verso la ricostruzione della fiducia e dell'intimità che le spore avevano minacciato di distruggere.

Commetti i tuoi errori, impara da essi, e quando la vita ti fa male, perché te ne farà, ricorda quel dolore… Il dolore fa bene: vuol dire che sei fuori da quella caverna.

Jor Erulen Betazoide

Vedere la situazione tra Dakona e T'Dal risolversi, seppur lentamente, mi offrì un barlume di speranza che le spore potessero essere finalmente sconfitte non solo dal corpo ma anche dalla mente. «Sono sollevato che tu sia tornato alla ragione, Dakona. Il vostro ritorno a una condizione di lucidità dimostra che le emozioni intense possono effettivamente annullare gli effetti delle spore » dissi, con un tono che cercava di mantenere la situazione il più neutra possibile, nonostante la tensione palpabile.

Una volta che la situazione tra loro due sembrò chiarirsi, il mio sguardo si posò su T'Dal che si stava per congedarsi. «T'Dal, penserò io a coordinare gli sforzi per recuperare gli altri membri dell'equipaggio. Ti prego di riposare nel frattempo. Farò rapporto più tardi.» le dissi, sperando di darle il tempo e lo spazio di cui aveva bisogno per elaborare tutto ciò che era accaduto.

Poi, mi girai verso Dakona con una richiesta un po' più personale. «Dakona, potrei parlarti un istante in privato? In maniera non ufficiale, dopo oggi mi sembra arrivato il momento» chiesi, sperando non solo di approfondire la nostra comprensione di quanto accaduto e di discutere i passi successivi, ma anche perché non mi sentivo molto bene, avevo un brutto mal di testa e non ne capivo i motivi.
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#42

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

Le parole di T'Dal furono un sollievo ma, nel contempo, anche gli provocarono una fitta fantasma al cuore. La calma della vulcaniana era indice di un ritorno alla normalità ma anche della conclusione della storia appena iniziata tra loro. Dakona sapeva che era giusto così, che l'intimità condivisa sul pianeta era stata scorretta, ma era ancora troppo coinvolto per vedere lucidamente la situazione. Così il dolore fu forte, come il timore. L'aveva persa, lo sapeva. Si cercava di consolare con la consapevolezza che almeno ora non erano più sotto il controllo delle spore, ma faceva comunque male.

Non è colpa tua. Disse assurdamente, quando T'Dal fece per congedarsi. La nostra irrazionalità era dovuta alle spore... Spiegò l'ovvio, senza trovare la forza di aggiungere il "al massimo è colpa mia" che avrebbe dovuto seguire. Era lui ad aver portato le spore da T'Dal. In quel momento era già infetto ma era stato il suo desiderio di averla per sé, di strapparla al marito, ad averlo fatto agire in quel modo.

Credo di doverti le mie scuse, Jor. Disse, una volta che la vulcaniana ebbe lasciato la sala teletrasporto. Non so cosa mi sia preso. No, in realtà lo so ma... è tutto così assurdo. Per quanto si fosse liberato dall'influenza delle spore, le emozioni di Dakona era ancora a soqquadro.

Certo. Rispose alla richiesta del betazoide, per quanto avesse quasi timore di quello che Jor avrebbe potuto chiedergli. Andiamo nel mio ufficio? Domandò, per poi imprecare. Mentre era sotto l'influenza delle spore, aveva fatto teletrasportare a bordo quelle maledettissime piante. Sempre che l'infermeria sia utilizzabile... Jor, qual è la situazione della nave?
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Commetti i tuoi errori, impara da essi, e quando la vita ti fa male, perché te ne farà, ricorda quel dolore… Il dolore fa bene: vuol dire che sei fuori da quella caverna.

Jor Erulen Betazoide

Ascoltando Dakona, mi resi conto che, nonostante la tempesta emotiva che avevamo attraversato, eravano entrambi alla ricerca di una via d'uscita dalla confusione portata dalle spore. Non sapevamo però che T'Dal avrebbe fatto una scelta importante per la sua vita. Non erano a conoscenza del fatto che avrebbe deciso di porre fine al suo matrimonio. Grazie a quanto successo, avrebbe realizzato cosa desidera veramente dalla sua vita e riconobbe che quel matrimonio era arrivato ad assomigliare ad farsa.

«Non ti preoccupare, Dakona. Sono solo felice che siete tornati in voi» dissi allegro, dandogli una pacca sulla spalla. Cambiando argomento, mi focalizzai sulla situazione attuale della nave.

«Mid ha già disinfestato l'infermeria, quindi possiamo considerarci al sicuro da ulteriori contaminazioni. Ora che tu e T'Dal siete tornati in voi, la catena di comando è ufficialmente tornata operativa. In ogni caso, abbiamo organizzato tutto il necessario per assicurarci che tutto l'equipaggio sceso sul pianeta torni nelle proprie facoltà mentali prima di tornare sulla nave» spiegai, cercando di fornirgli un quadro completo della situazione; per poi aggiungere «Sì, è meglio andare nel tuo ufficio per discutere ulteriormente. Preferisco che questa conversazione rimanga privata, lontano da orecchie indiscrete»
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Dakona Raal Rigeliano

Alla pacca sulla spalla, Dakona si ritrovò a sorridere. Chi altri, oltre a Jor, sarebbe stato in grado di dimenticare una scazzottata appena dopo che si era conclusa? Non che lui tendesse a rimuginare troppo su situazioni come quella: si erano insultati e picchiati, vero, ma quello che realmente importava era che la cosa si fosse risolta. Una volta in infermeria avrebbe dato un'occhiata all'amico, per assicurarsi di riparare qualsiasi danno, ma la questione si sarebbe fermata lì (salvo eventuale richiamo disciplinare). Quanto era successo con T'Dal, invece... no, non doveva pensarci adesso. La priorità era la nave.

Mi metterò all'opera appena possibile. Promise, mentre si dirigevano verso l'infermeria. Avrebbe dovuto sottoporsi ad un controllo per assicurarsi che le spore non avessero veramente più influenza su di lui, poi si sarebbe messo subito al lavoro. Non aveva bisogno di sapere esattamente quanti membri dell'equipaggio fossero stati infettati per teorizzare una grave carenza di staff medico. Una volta recuperato tutto l'equipaggio, e risolta l'emergenza a bordo, dovremo far lo stesso coi coloni. Non possiamo lasciarli qui, in balia di radiazioni e spore.

Entrati in infermeria, Dakona trovò più movimento di quanto si fosse aspettato dopo la notizia della sua recente disinfestazione. L'MOE era ancora attivo ma non era solo: alcuni medici e infermieri stavano collaborando con lui, lavorando freneticamente per riportare la Saratoga alla normalità. Dakona non poteva saperlo ma era dovuto alle scelte di Mid. Quando c'era stato da decidere chi liberare per primo dalle spore, l'androide aveva dato la priorità ai medici, allo staff dei laboratori chimici-biologici e alla sicurezza. I primi due servivano per trovare una cura alle spore (perché non potevano andare avanti a far arrabbiare gli infetti), mentre i terzi erano necessari per tenere sotto controllo l'equipaggio infetto e recuperare chi ancora era sul pianeta.

Il loro ingresso non passò inosservato, e il sollievo fu evidente sul volto dei suoi colleghi. Dakona scambiò due parole con loro, per assicurarsi che tutto fosse sotto controllo, poi recuperò un tricorder medico e condusse Jor nel suo ufficio.
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Jor Erulen Betazoide

Ascoltai quello che Dakona disse riguardo i coloni e annuii. «Certo, è la nostra intenzione e ho già predisposto tutto. Ammetto che le tute servivano anche a quello, una precauzione forse troppo alta.. ma era meglio non rischiare» dissi pacatamente.

Seguivo Dakona in silenzio, osservando con ammirazione la professionalità e la determinazione con cui si muoveva nell'infermeria, coordinando gli sforzi di recupero e cura dell'equipaggio. Nonostante i recenti eventi, Dakona aveva ripreso il suo ruolo con un'efficacia che solo pochi avrebbero potuto eguagliare in una situazione simile. Quando entrammo nel suo ufficio, mi assicurai che la porta si chiudesse automaticamente dietro di noi, creando uno spazio privato e confidenziale. L'atmosfera familiare e funzionale dell'ufficio di Dakona offriva un contrasto rassicurante con l'instabilità che avevamo appena lasciato fuori.

«Potresti analizzarmi?» chiesi, un po' esitante, la preoccupazione evidente nella mia voce. «Da ieri sera ho un persistente mal di testa, che oggi si è intensificato notevolmente. Non ho mai sperimentato nulla del genere prima d'ora e non riesco a comprendere a cosa sia dovuto.»
La mia richiesta era insolita, considerato il mio solito atteggiamento di autorevolezza e controllo, ma la situazione richiedeva un'umiltà che riconoscevo necessaria. La mia salute, così come quella dell'intero equipaggio, era fondamentale per il corretto funzionamento della Saratoga e per il benessere di tutti a bordo.
«Non sono sicuro di cosa potrebbe essere, ma confido nelle tue capacità diagnostiche. Hai qualche idea di cosa potrebbe causare un mal di testa così insolito? E, cosa più importante, hai notizie su eventuali altri casi simili tra l'equipaggio?» La mia domanda nascondeva anche una preoccupazione più ampia per la salute dell'equipaggio, sperando che quanto mi affliggeva non fosse un sintomo di una condizione che era già presente sulla nave, ben prima dell'esposizione alle spore o alle radiazioni. Se solo avessi saputo... o meglio, ricordato!
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#46

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Dakona Raal Rigeliano

Certo, controllo subito. Lo rassicurò, facendogli segno di sedersi. Negli ultimi giorni non c'è stato nessun anomalo innalzamento dei casi di emicrania, quindi non dovrebbe trattarsi di un'epidemia. Ritengo anche poco probabile che ci sia qualche collegamento con le spore... ma lo scopriremo a breve. Concluse, attivando il tricorder medico. A quanto sembrava, in sua assenza, l'MOE aveva fatto uno splendido aggiornamento del sistema: se Jor era entrato in contatto con le spore, l'analisi l'avrebbe rivelato.

Estratto lo scanner cilindrico, Dakona fece una scansione completa del corpo dell'amico, concentrandosi principalmente sull'area in cui era localizzato il suo mal di testa. Non rilevo nulla di anomalo. Lo informò. Nulla di anomalo rispetto al solito, almeno: le terribili torture klingon a cui Jor era sopravvissuto avevano causato segni indelebili sul suo corpo. Sei stato particolarmente stressato in questi giorni? Oltre oggi, intendo. L'emergenza in corso era di sicuro una fonte di stress da non sottovalutare. Jor aveva agito in maniera impeccabile ma, se già non stava bene, non era sorpreso che il suo mal di testa fosse peggiorato. Non credo ci sia nulla di cui preoccuparsi ma per sicurezza ti terrei sotto sorveglianza per qualche giorno. Ti prescrivo subito dei medicinali.
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#47

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Jor Erulen Betazoide

«Grazie», risposi con un sospiro di sollievo, seguendo il suo invito a sedermi. La prospettiva di ricevere un immediato controllo medico mi rassicurava, dissipando in parte le mie preoccupazioni riguardo al mio improvviso mal di testa.

Mentre Dakona attivava il tricorder medico e iniziava la scansione, ascoltai attentamente le sue rassicurazioni. «Spero davvero che non ci sia alcun legame con le spore», commentai, cercando di mantenere la calma mentre il tricorder lavorava.

La scansione completata senza rilevare anomalie significative mi sollevò ulteriormente. «Ouf, che sollievo», esclamai con un sorriso teso. «Stressato? Beh, direi che è un modo piuttosto gentile per descrivere la mia situazione degli ultimi giorni», risposi scherzosamente, cercando di sdrammatizzare la gravità della situazione. «Ma sì, hai ragione. L'emergenza ci ha messo tutti alla prova. Grazie per l'attenzione, Dakona. Apprezzo molto il tuo impegno

Accettai i medicinali con gratitudine, fiducioso che avrebbero alleviato il mio disagio e mi avrebbero permesso di tornare alla mia piena capacità operativa. «Grazie ancora. Se c'è qualcos'altro che dovrei fare per rimanere sotto controllo, fammelo sapere. Mi fido completamente della tua esperienza e delle tue cure, ma se posso tornerei da T’Dal per fare rapporto.» dissi alzandomi

Se vuoi chiudiamo Smile
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#48

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Dakona Raal Rigeliano

Un sorriso spuntò sulle labbra di Dakona. Se Jor era ancora in grado di scherzare in quel modo, non c'era motivo di preoccuparsi. Passatogli i farmaci, gli fornì le dovute istruzioni sul loro uso. Appena l'emergenza sarà terminata, ci metteremo d'accordo per uno o più controlli medici. È possibile che, per allora, il mal di testa ti sarà già passato ma, in caso contrario, mi assicurerò di scoprire da cosa è causato. Lo rassicurò. Ora però ti lascio al tuo dovere... e vado a fare il mio. Aveva un'infestazione da risolvere e, per quanto fosse ottimista sulla sua risoluzione (lui stesso era la prova vivente che le spore potevano essere sconfitte), sapeva bene di aver di fronte a sé parecchie ore di lavoro. Anche se, immagino, i miei sottoposti non mi lasceranno toccare un paziente fino a quando non si saranno assicurati che sono libero dalle spore.

Mentre accompagnava l'amico fino alla porta, Dakona prese nuovamente parola: Jor, grazie. Ci hai salvati sul pianeta. Una parte di lui soffriva per la perdita del paradiso ma era ben consapevole che, su Nova Velloria, erano stati l'ombra di sé stessi. Non poteva accettare una felicità basata sul lavaggio del cervello: se T'Dal e lui erano destinati a stare insieme, l'avrebbero scoperto nel "mondo reale" e non in un'utopia creata dalle spore.

Ok! Allora mi concentro sull'altra role (così poi riusciamo ad aprire il seguito Heart).
...anche se, un giorno, una Jor-Dakona mi piacerebbe. Laugh Ma vediamo prima di salvarlo, povero. ^^'
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