TFB Per la prima volta, nella mia vita, sono stata felice.
#11

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

Dakona aveva dimostrato la sua dedizione al dovere, e la sua promessa di preparare il dipartimento medico era stata ricevuta con gratitudine. «Grazie» risposi con un leggero sorriso, apprezzando la sua prontezza e la sua professionalità. La sua dedizione all'equipaggio era evidente, e sapevo che avrebbe fatto tutto il possibile per garantire la salute e il benessere di tutti durante la missione.

Continuando a condividere le sue azioni in infermeria, Dakona dimostrò la sua capacità di gestire la situazione con efficienza. «Molto bene» dissi annuendo, riconoscendo il valore della sua organizzazione e della sua pianificazione.

Quanto alla discesa sulla colonia, riflettei sul calendario previsto. «La discesa della squadra sul pianeta avverrà tra circa ventiquattro ore» dissi, contemplando il calendario di preparazione. «Credo che potremo anticipare il nostro arrivo, ma in ogni caso, dovremo accordarci con i coloni e stabilire un piano di azione. Sarà fondamentale pianificare attentamente ogni passo per garantire il successo della missione e il benessere di tutte le persone coinvolte.» Le sfide logistiche di una missione di questa portata richiedevano una pianificazione attenta, e sapevo che Dakona e il resto dell'equipaggio avrebbero affrontato questa sfida con dedizione e professionalità.
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#12

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

Sorrise in risposta al ringraziamento di T'Dal e per un attimo si perse nell'inappropriata osservazione del volto della donna, illuminato da quello splendido anche se lieve sorriso. Dopo qualche istante però si riscosse e si costrinse a concentrarsi su quanto lei stava dicendo. Ventiquattro ore era un tempo più che sufficiente per preparare il necessario. Per quanto si fidasse ciecamente del suo vice, Dakona si sentiva sollevato all'idea di potersi assicurare personalmente che l'Infermeria della Saratoga fosse pronta ad assistere la Colonia in tutto il necessario, eventuali emergenze comprese. Anche se la loro discesa fosse stata anticipata di qualche ora, ci sarebbe stato comunque il tempo di organizzare tutto per bene e farsi un dovuto sonnellino. Visita di routine o meno, era sempre meglio essere freschi e reattivi durante una missione: le emergenze, dopotutto, avevano la tendenza di farsi presenti quando meno te lo aspettavi.

Mi pare una tempistica più che ottimale. Portò in parole i suoi pensieri. Sei hai bisogno di supporto per la pianificazione o per le trattative dei coloni, considerami disponibile. Anche solo come supporto morale. Non credeva che T'Dal avrebbe avuto problemi a gestire i coloni ma, in caso contrario, Dakona aveva una certa esperienza nell'avere a che fare con teste calde. Lavorando come medico umanitario su un campo di battaglia, le si vedeva di tutti i colori.
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#13

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

Il leggero sorriso di Dakona in risposta al mio ringraziamento era noto ai miei occhi attenti, ma decisi di non darvi troppa importanza, preferendo concentrarmi sulle prossime fasi della missione. Era essenziale mantenere la professionalità e la concentrazione, nonostante le emozioni che potessero emergere; ma mi chiesi  se un giorno avrei avuto il coraggio di affrontare le emozioni che provavo. Era una questione complessa, e la mia mente razionale lottava contro il mio cuore. Non avevo mai condiviso questi pensieri con Dakona. Non sapevo se lui corrispondesse ai miei sentimenti o se fosse interessato a me allo stesso modo. La sua cortesia e la sua gentilezza erano evidenti, ma le sfumature dei suoi sentimenti erano un mistero per me. La mia formazione vulcaniana aveva sempre enfatizzato il controllo delle emozioni, e questo rendeva difficile esprimere i miei sentimenti più profondi.

In quel momento, sapevo che dovevamo concentrarci sulla missione e sul benessere dell'equipaggio; ma in quei momenti di silenzio, quando i pensieri riflessivi prendevano il sopravvento, mi chiedevo cosa avrebbe riservato il futuro e se mai avrei avuto il coraggio di affrontare la mia verità interiore.

Le sue parole mi riportarono alla realtà e mi confermarono la sua fiducia nella tempistica prevista e la sua determinazione a garantire che l'Infermeria della Saratoga fosse pronta per qualsiasi eventualità. Era confortante sapere che Dakona sarebbe stato presente per assistere l'equipaggio e i coloni durante la missione e riconoscevo la sua esperienza nella gestione di situazioni complesse e turbolente. «Apprezzo la tua esperienza.» dissi sinceramente. «Sarà un'opportunità preziosa poter contare sulla tua saggezza in situazioni impegnative.»

La nostra collaborazione sarebbe stata fondamentale per il successo della missione su Nova Velloria, e sapevo che potevo contare su Dakona.



Le 24 ore successive si svilupparono in modo frenetico mentre ci preparavamo per la discesa sulla colonia Nova Velloria. Il mio tempo era occupato dalla coordinazione con il mio team e con Dakona per garantire che tutto fosse pronto e che le procedure mediche fossero al massimo delle loro capacità. La priorità era la salute e la sicurezza dell'equipaggio e dei coloni.

Mentre le ore trascorrevano, lavoravamo instancabilmente per assicurarci che ogni dettaglio fosse curato. Le comunicazioni con i coloni erano state avviate per stabilire un accordo di collaborazione e per assicurarci che tutto fosse predisposto per la nostra discesa. Ogni reparto dell'astronave era coinvolto nell'operazione, garantendo che tutte le risorse necessarie fossero pronte per essere trasportate sulla superficie del pianeta.

In quei momenti frenetici, i miei pensieri riflessivi sulle mie emozioni personali erano sopraffatti dall'urgenza della missione. Dovevo mantenere la mente chiara e concentrarmi sul compito a portata di mano. Il futuro e le complesse decisioni personali sarebbero rimaste in sospeso mentre ci preparavamo a esplorare il misterioso mondo di Nova Velloria.

Quando il tenente alle comunicazioni mi confermò che potevamo scendere sul pianeta, chiamai Dakona al comunicatore.

«Dakona, abbiamo ricevuto l'ok dai coloni a scendere sulla superficie di Nova Velloria. È giunto il momento di prepararsi per la nostra discesa.» dissi, non dicendogli di mantenere il contatto, ma sapevo che fosse scontato.

Dopo aver comunicato queste importanti informazioni, tornai a concentrarmi sulla mia parte della preparazione per la missione, fidandomi della professionalità di Dakona nell'assicurare che l'ufficio medico fosse pronto per affrontare qualsiasi eventualità.

Spero vada bene il salto delle 24 ore, se no dimmi che modifico subito Sweat
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#14

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

I preparativi non erano stati troppo complessi, grazie alla competenza e all'aiuto dei suoi sottoposti, ma lo tennero sufficientemente impegnato da non fargli percepire il passaggio delle ore. La fine del suo turno lo colse quasi impreparato ma, con la conclusione dei preparativi, Dakona si godette una notte di meritato riposo.

Il giorno dopo iniziò con relativa calma. Assicurandosi di essere pronto e di aver con sé tutto il necessario, dall'attrezzatura medica al phaser che non si aspettava di dover usare, rimase nel suo ufficio in attesa dell'ordine di adunata. Osservò il pianeta sotto di loro da una delle finestre, ammirando la sua natura verdeggiante. La missione finale di quei cinque anni di lavoro si prospettava tranquilla, con l'unico rischio rilevante l'eventuale cocciutaggine dei medici della colonia.

Dakona, abbiamo ricevuto l'ok dai coloni a scendere sulla superficie di Nova Velloria. È giunto il momento di prepararsi per la nostra discesa. La voce di T'Dal, lievemente deformata dal comunicatore, lo distolse dalla sua osservazione del pianeta.

Ottimo, sto arrivando. Le rispose, recuperando la sua attrezzatura per poi lasciare l'ufficio. Per un attimo fu tentato di domandarle se ci fossero novità, ma ritenne più saggio fare quella domanda in presenza della squadra al completo. Sala teletrasporto? Si limitò quindi a domandare mentre si dirigeva verso il turboascensore. Per quanto fosse diretto alla sala teletrasporto, era pronto a cambiare la sua destinazione se T'Dal avesse ritenuto più saggio scendere in navetta o se fosse stato previsto un briefing pre-partenza.
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#15

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

Lasciai il comando al mio primo ufficiale con fiducia, sapendo che avrebbe continuato a gestire la nave con competenza durante la mia assenza.
Confermai a Dakona la scelta della sala teletrasporto con un semplice «Sì, sala trasporto» attraverso il comunicatore. Poi, lasciai il mio ufficio e mi diressi rapidamente verso la sala teletrasporto, conscia dell'importanza di essere pronta per la discesa sulla colonia Nova Velloria.

Arrivata nella sala teletrasporto, notai che l'intera squadra si stava lentamente riunendo per questa importante missione. L'ufficiale scientifico, come precedentemente annunciato, era già presente, concentrato sulla sua attrezzatura e pronto per le sfide scientifiche che ci attendevano. Intanto un biologo ci aveva raggiunti. Due membri della sicurezza erano in posizione, pronti a garantire la protezione del gruppo in caso di situazioni impreviste, dimostrando una prontezza che mi rassicurava ulteriormente sulla preparazione della squadra. Con il dottore ancora in arrivo, ero pronta a iniziare la nostra discesa sulla colonia Nova Velloria. Mentre aspettavamo, ripassai mentalmente le fasi chiave della missione e mi assicurai che tutti fossero pronti per affrontare qualsiasi eventualità sulla colonia. La sicurezza e il benessere dell'equipaggio erano la mia massima priorità, e sapevo che avevo una squadra competente al mio fianco per affrontare qualsiasi sfida che ci attendesse una volta raggiunta la superficie.
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#16

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

Al suo arrivo in sala teletrasporto, Dakona trovò praticamente tutta la squadra già radunata. Si avvicinò con un cenno di saluto, analizzando con interesse la sua composizione. La presenza dei due addetti alla sicurezza non lo sorprese, in quanto richiesta dal regolamento: probabilmente non sarebbero stati necessari ma il rigeliano aveva partecipato a sufficienti missioni per sapere che l'imprevisto era sempre dietro l'angolo. Il biologo era manna dal cielo perché Dakona aveva già collaborato con lui e sapeva cosa aspettarsi. Era possibile che il collega si sarebbe trovato a far tutto da solo ma, se la situazione medica nella colonia si fosse rivelata nella norma come sperava, Dakona l'avrebbe aiutato ad analizzare flora e fauna. Non era esattamente specializzato in quel campo, ma le sue competenze in esobiologia erano più che sufficienti da poter dare una mano.

Ci sono novità dell'ultimo momento? Domandò, mentre prendeva posizione assieme agli altri sulla piattaforma di teletrasporto, in attesa del via del capitano per la discesa sul pianeta.
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#17

La logica è l'inizio della saggezza, non la fine

T'Dal Zayrus Vulcaniana

Guardai Dakona, segretamente compiaciuta di vederlo presente.

«Non ci sono novità dell'ultimo momento, ma ci è stato confermato un piccolo comitato di accoglienza» risposi. Sebbene non vi fossero sorprese, l'anticipazione nell'aria era comunque palpabile. Attesi che tutti si radunassero sulla piattaforma prima di ordinare con fermezza: «Energia.»

Il mio comando fu breve, diretto, ma sufficiente. Il responsabile del teletrasporto annuì, attivando la sequenza di discesa. In un attimo, la familiarità della sala teletrasporto fu sostituita dall'ambiente alieno di Nova Velloria.
Il pianeta era un incanto per i sensi, con un cielo di un blu intenso e una vegetazione rigogliosa che ricordava la Terra. I profumi intensi degli alberi in fiore che si diffondevano nell'aria e la luce del sole che filtrava attraverso gli stessi alberi creavano un'atmosfera di armonia intrinseca, difficile da ignorare persino per una Vulcaniana come me.

Ad attenderci, c'era effettivamente un piccolo comitato di accoglienza. Al centro, il capo della colonia, un uomo dall'aspetto gentile ma deciso, si avvicinò con un sorriso accogliente. «Benvenuti su Nova Velloria, Capitano T'Dal e equipaggio della USS Saratoga. Siamo onorati di avervi qui.» disse l'uomo che si presentò come Newton Ross, fece un leggero inchino e presentò alcune persone eminenti della colonia che facevano parte del comitato di accoglienza. Il dialogo che seguì fu tanto cordiale quanto informativo. Il signor Ross, ci condusse attraverso un breve tour delle loro strutture, mostrando con orgoglio i risultati del loro lavoro. Erano riusciti a integrare le tecnologie che avevano a disposizione con l'ecosistema unico del pianeta, creando un modello di coesistenza che avrebbe potuto servire da esempio per molte altre colonie.

«È impressionante quello che avete realizzato qui, non solo per la bellezza naturale ma anche per lo spirito di comunità che avete costruito.» commentai, osservando il lavoro armonioso tra natura e tecnologia e le persone sembravano felici di essere lì.

Il capo annuì, visibilmente soddisfatto. «La nostra speranza è creare un luogo dove non solo sopravviviamo, ma prosperiamo in simbiosi con la colonia.»

Fu in quel momento che decisi di indagare ulteriormente. «Come possiamo assistervi? Avete segnalato problemi di approvvigionamento e alcune anomalie nelle vostre comunicazioni» chiesi, la mia curiosità scientifica stimolata non solo dalla missione, ma anche dall'innato desiderio di risolvere enigmi.

«Sì, abbiamo avuto alcune sfide, ma la vostra presenza qui è già di grande aiuto. Siamo aperti a qualsiasi assistenza che potete offrire. Fate come se foste a casa vostra.» disse il signor Ross, con un sorriso, mentre i suoi occhi brillavano di un'ottimismo cauto.

Mentre diedi l'ordine di procedere con la missione, la mia mente vulcaniana non poteva fare a meno di riflettere sulla complessità di Nova Velloria. Ogni albero, ogni costruzione, ogni sorriso degli abitanti sembrava narrare una storia di sfida, innovazione e comunità. La nostra missione qui non era solo un dovere; era un'opportunità per imparare, assistere e, forse, influenzare positivamente il destino di questa colonia. La prospettiva di scoprire come avremmo potuto contribuire al loro benessere aggiungeva un nuovo livello di significato alla nostra visita, un'esperienza che, ne ero certa, avrebbe arricchito noi tutti.
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#18

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

Pochi, impercettibili, istanti dall'ordine di attivazione e l'ambiente attorno a loro cambiò dalla sala teletrasporto ad un paesaggio verdeggiante. Se Dakona non avesse già avuto ben presente come vivere su un'astronave per cinque anni (per quanto intramezzati da discese su pianeti e visite alla sala ologrammi) influenzava la psiche, sarebbe rimasto sorpreso dall'effetto che Nova Velloria stava avendo su di lui. La bellezza della natura era semplicemente mozzafiato e l'odore di fiori stava avendo un effetto rilassante su di lui, calmando il nervosismo che fino a quel momento non si era nemmeno accorto di provare.

Sì, questo pianeta sarà perfetto per qualche ora di relax. Pensò. Sia T'Dal che l'equipaggio avrebbero ottenuto importanti benefici da una permanenza, per quanto breve, nella colonia.

Fu la voce di Newton Ross a riscuoterlo dalla sua silenziosa contemplazione della natura. L'onore è nostro. Sono Dakona Raal, ufficiale medico capo della Saratoga. Si presentò, per poi lasciare campo a T'Dal. Ascoltò la loro conversazione con la dovuta attenzione, e apprezzò più del previsto il breve tour per la colonia.

Com'è la situazione sanitaria della colonia? Domandò infine. Lo spazio fosse malattia e pericolo, quindi Dakona immaginava che i coloni fossero entrati in contatto con virus del luogo... o che virus involontariamente portati con loro fossero mutati una volta sul pianeta. Avete bisogno di controlli medici o richiami delle vaccinazioni?

Per fortuna, il cielo ci ha aiutato. Rispose Ross. Nessuna malattia ci ha colpito da quando ci siamo stabiliti sul pianeta. Le nostre condizioni di salute sono così eccellenti che il nostro medico ha iniziato ad aiutare nei campi.

La notizia lo sorprese non poco. Come era possibile? Ho il permesso di fare controlli a campione? Mi piacerebbe analizzare questa... vostra salute di ferro.
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#19

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

La situazione descritta su Nova Velloria era davvero insolita e onestamente capivo la perplessità di Dakona.
In risposta alla richiesta del rigeliamo, guardai Newton Ross, attendendo una sua conferma. «Se non ci sono obiezioni, un controllo a campione da parte del Dottor Raal potrebbe fornirci informazioni preziose sulla salute dei coloni e sulla possibile interazione tra loro e l'ecosistema di Nova Velloria» dissi con il tono misurato che mi è consueto.

Ross annuì, con un sorriso. «Certamente, come dicevo prima siamo aperti a qualsiasi aiuto che possiate offrire. Se il dottor Raal ritiene necessario condurre controlli a campione, ne saremo lieti.»

Mi voltai verso Dakona, approvando la sua iniziativa. «Dakona, procedi con i tuoi controlli. Sarebbe interessante capire come gli abitanti di Nova Velloria siano riusciti a mantenere una tale condizione di salute eccellente»

Osservai il dottore mentre si preparava per i suoi controlli, pensai che quando era al lavoro era affascinante e per un secondo pensai alle sue mani, in maniera molto poco... casta. Fortunatamente, Osamu Smythe, botanico della Saratoga, si avvicinò a me con un'espressione gravemente preoccupata e mi fece tornare nel tempo presente in cui ci trovavamo.

Capitano, devo informarla di qualcosa di urgente. Ho rilevato un livello elevato di raggi Bertold su Nova Velloria. Teoricamente, questi livelli sarebbero letali: i miei calcoli indicano che noi dell'equipaggio abbiamo all'incirca una settimana di vita prima che gli effetti diventino fatali. I coloni, invece, avrebbero dovuto essere già morti da tempo. In ogni caso non ho idea della presenza di possibili schermature o adattamenti.» iniziò, la sua voce seria.

Con la calma tipica della mia natura Vulcaniana, ascoltai Smythe, interiorizzando la serietà della situazione. «Dottore, potresti confermarmi queste letture?»

Poi, mi rivolsi nuovamente a Smythe. «Esiste forse qualche forma di schermatura naturale o adattamento biologico che protegge i coloni? Cpme possiamo spiegare l'assenza di effetti negativi sulla popolazione della colonia?«»

Smythe sembrò ancora più preoccupato quando rispose. «Non ho ancora trovato presenza di possibili schermature o adattamenti naturali.»

«Dottore, monitora attentamente tutti i presenti, equipaggio e coloni. Voglio un rapporto il prima possibile. Smythe, continua a raccogliere dati sui raggi Bertold e intanto cerca di capire perché i coloni sembrano immuni.»

In quel momento, notai l'agitazione di Newton Ross, il capo della colonia. «Capitano T'Dal, non sapevamo nulla dei raggi Bertold. È sconcertante; ma la notizia che il suo equipaggio abbia solo una settimana di vita è allarmante» disse con un tono carico di sincera preoccupazione.

«Signor Ross, ogni dettaglio sulla salute dei coloni potrebbe essere cruciale per capire questa situazione»  gli chiesi.

Ross sembrò pensieroso. «Non abbiamo riscontrato problemi di salute, anzi, vivere qui sembra aver migliorato il nostro benessere come dicevo.»

Questo aggiungeva un nuovo livello al mistero. Dovevamo non solo scoprire la causa della resistenza dei coloni ai raggi Bertold, ma anche agire rapidamente per proteggere l'equipaggio della Saratoga e sentii una fitta di senso di colpa, che mascherai... o almeno ci provai.
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#20

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Dakona Raal Rigeliano

I fattori ambientali hanno una certa influenza sulla salute. Analizzò Dakona. Un luogo incontaminato come questo, senza inquinamento ambientale, ha effetti benefici sulla salute, sia mentale che fisica. Sono però sorpreso non abbiate avuto problemi con virus originari del pianeta... ma immagino che il vostro medico mi potrà dire di più. Interrogare ulteriormente Ross, la cui specializzazione era ben lontana dal campo medico, lo avrebbe difficilmente aiutato a risolvere il mistero. La ringrazio per la sua disponibilità. Signor Ross, Capitano... se è tutto, procederei coi controlli.

Il suo piano era congedarsi, organizzare un incontro con lo staff medico della colonia e iniziare coi controlli a campione, ma i suoi progetti furono presto dimenticati all'arrivo del botanico. Raggi Bertold? Ripeté, allarmato. Il suo sguardo si spostò subito su T'Dal, alla ricerca dei sintomi dell'avvelenamento, per poi tornare su Smythe quando si fu reso conto dell'assurdità della sua azione. Era semplicemente troppo presto per riconoscere i sintomi a vista, ma la notizia l'aveva decisamente scosso. Non era preoccupato tanto per sé stesso, in quanto era abbastanza abituato a mettere a rischio la sua vita, ma era preoccupato per la vulcaniana... e, in secondo luogo, per il resto della squadra.

Stiamo calmi, è improbabile che si tratti di radiazioni Bertold. Come ha detto Smythe, se fosse così, i coloni sarebbero morti da tempo. Disse, facendo un cenno di scuse verso Ross per l'apparente freddezza di quelle parole. Deciso ad andare in fondo alla questione, estrasse il tricorder medico e ne estrasse il piccolo scanner cilindrico. Avvicinatosi di qualche passo a T'Dal, con un se mi permette di circostanza (erano in pubblico, dopotutto), passò lo scanner su di lei. Mentre osservava i risultati dell'analisi sul tricorder, la sua espressione si fece seria. Questa volta senza nemmeno chiedere il permesso, passò lo stesso scanner su Ross e i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa.

Le letture di Smythe sono corrette. Si ritrovò costretto ad ammettere, mentre passava lo scanner sia su sé stesso che sul botanico. Posso confermare che siamo stati esposti tutti e tre a radiazioni Bertold. Normalmente ordinerei un immediato rientro sulla Saratoga per... cure palliative, Per quanto lo seccasse ammetterlo, non esisteva una cura conosciuta per l'esposizione ai Bertold. L'unica cosa che avrebbe potuto fare una volta tornati sulla nave sarebbe stato rallentare la loro inevitabile degenerazione. ma, dalle analisi, il signor Ross sembra immune agli effetti delle radiazioni. Considerando che ci ha fatto compagnia dalla nostra discesa sul pianeta, è impossibile che non sia stato esposto alla nostra stessa quantità di radiazioni. Di conseguenza, la ragione della sua immunità dovrebbe trovarsi sul pianeta, più precisamente nelle vicinanze della colonia.

Non sapeva dire con precisione da cosa fosse dovuto, poteva essere a causa di qualcosa che i coloni mangiavano regolarmente o all'esposizione a qualche tipo di sostanza o radiazione. Avrò bisogno della collaborazione dell'intera squadra, anche di chi normalmente non si occupa di questioni mediche o biologiche. Proseguì, rivolto a T'Dal. Quello che avrebbe veramente voluto era spedire la vulcaniana sulla Saratoga, in modo da limitare la sua esposizione alle radiazioni, ma la conosceva sufficientemente bene da immaginare il suo attuale stato d'animo. Farla tornare sulla nave avrebbe solamente peggiorato i suoi sensi di colpa, e non le avrebbe salvato la vita. Se non poteva salvarla, poteva quantomeno darle qualcosa da fare. ...e di qualunque uomo lei possa affidarci, signor Ross. Ho bisogno che vengano prelevati campioni di sangue dai coloni e campioni biologici dalla zona. Flora, fauna, magari anche minerali.
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