TFB la forza della diplomazia
#1

@Neris ... e una!

Korinna Suder

Betazoid

Nel corso degli anni Korinna aveva ripensato spesso al momento in cui aveva deciso di lasciare la Flotta e alla delusione che le decisioni del Comando le avevano causato. Betazed faceva ormai parte della Federazione e l'incidente con i Klingon le aveva dato una doccia fredda sulle implicazioni di una tale affiliazione, sul fatto che andarsene non avesse realmente risolto il problema, le aveva semplicemente consentito di non vederlo per un po'. I Klingon, con quella loro natura grezza e combattiva, avevano finito per risvegliare il suo desiderio di agire: negli ultimi mesi aveva imparato ad apprezzarne la cultura, il loro religioso senso dell'onore ed era riuscita a guadagnarsi il rispetto di alcuni dei colleghi, anche se probabilmente avrebbero continuato a considerarla un'aliena e a chiedersi quando li avrebbe pugnalati alle spalle per tornarsene da dove era venuta.

Dopo quasi un anno passato ad occuparsi delle mansioni più disparate, coprendo le necessità di bordo lì dove si presentavano, era stata richiesta la sua presenza per una missione diplomatica. Korinna non aveva più avuto occasione di lavorare con Seeth dal termine dell'incidente diplomatico che l'aveva portata sulla Kal'Ruq e ritornare ad interessarsi a simili questioni dopo tanto tempo le faceva uno strano effetto: sarebbe stata all'altezza? Non si riteneva ancora un'esperta delle complicate dinamiche sociopolitiche dell'Impero e l'ironia di occuparsi di diplomazia bardata di un'uniforme klingon avrebbe probabilmente fatto stocere il naso ai suoi docenti su Betazed, ma in fondo quella era un'occasione come un'altra per esplorare più a fondo la loro cultura e la betazoide era intenzionata a fare del suo meglio perché quella missione avesse successo.

Korinna fu la prima a raggiungere la sala teletrasporto non appena la Kal'Ruq si fermò in orbita attorno al pianeta. Si trattava di una colonia curiosamente piccola, che tuttavia nelle ultime settimane era riuscita a causare non pochi problemi: dopo aver dichiarato la propria indipendenza dall'Impero aveva tappezzato di trappole la superficie ed era riuscita a mettere fuori combattimento perfino gli sparvieri che erano stati mandati a sedare la rivolta, dando prova di una capacità strategica poco ortodossa, ma sicuramente efficace. Inutile dire che l'Impero intendeva sedare quella rivolta il più rapidamente possibile. Seeth era in qualche modo riuscita a convincere i suoi superiori a tentare la via diplomatica e aveva condotto la prima fase di quel negoziato, riuscendo a ottenere dai rappresentanti dei ribelli un incontro che lasciava ben sperare, nonostante molti a bordo già scommettevano si trattasse di una trappola. Forse per questo nessuno aveva avuto da ridire quando la mezza klingon aveva richiesto l'assistenza di Korinna, che era ancora incerta se avrebbe dovuto sentirsi lusingata od offesa al riguardo.

C'è qualcosa in particolare che dovrei sapere sui nostri amici, prima di raggiungerli? si informò la betazoide, voltandosi verso l'ingresso della sala teletrasporto non appena percepì la presenza di Seeth alle proprie spalle.
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#2

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Se le avessero chiesto quale posto sulla Kal'Ruq la metteva più a disagio, Seeth avrebbe risposto senza ombra di dubbio la sala teletrasporto. L'aveva schivata per praticamente tutta la sua carriera, litigando coi superiori per il suo diritto a seguire le tradizioni del popolo di sua madre. Era andata bene per anni, ma alla fine era intervenuto il capitano. Trovandosi a dover scegliere tra rivelare il segreto trill, iniziare ad usare il teletrasporto o accettare un duello senza alcuna possibilità di vittoria, Seeth era stata costretta a ricorrere all'astuzia. Con l'aiuto di Korinna e di G'Vera, non era stato difficile fare in modo che il biofiltro non considerasse più i simbionti trill come anomalie da rimuovere. Farsi teletrasportare aveva smesso di essere una condanna a morte, ma questo non aveva diminuito il suo disagio. Dopotutto, sarebbe bastato che qualcuno modificasse le impostazioni del biofiltro perché il teletrasporto tornasse ad esserle letale. Essendo la modifica stata registrata con la dicitura "a fini medici" e col codice di riconoscimento di G'Vera, difficilmente i suoi colleghi l'avrebbero eliminata senza prima chiedere delucidazioni all'infermeria. Il timore però rimaneva.

Quindi sì, Seeth odiava la sala teletrasporto. Mentre vi entrava, un lieve cipiglio le ombreggiò il viso. Un cipiglio che scomparse solo quando Korinna prese parola. La colonia è abitata da una comunità Zeellai1. Spiegò. Appartengono ai Jeghpu'wi, ossia alle specie sottomesse dall'espansionismo imperiale. Non sono considerati schiavi ma nemmeno veri e propri cittadini. Dalle informazioni che abbiamo, al momento della rivolta c'erano dei klingon sul pianeta: tre supervisori e una famiglia di mercanti. Scoprire il loro fato è uno degli obiettivi della missione.

Seeth non era molto ottimista sul fato dei klingon, soprattutto quello dei supervisori. La famiglia poteva essersi nascosta e in qualche modo essere riuscita a sopravvivere, ma dei guerrieri klingon abituati a gettarsi contro il pericolo? Le probabilità di trovarli in vita erano basse ma era grazie alla loro presenza che era riuscita a convincere i suoi superiori a mettere da parte il piano del bombardamento: vivi o morti, avrebbe fatto il possibile per portarli sulla Kal'Ruq.

Perché ho sempre la sensazione di salire su una ghigliottina? Aggiunse, esasperata, mentre saliva sulla pedana del teletrasporto. No, non sarebbe mai riuscita a farselo piacere. In un certo senso, preferiva avere a che fare coi ribelli che salire su quella dannatissima pedana.



1 Zeellai: nome generato con un generatore di specie aliene, inventa su di loro quello che vuoi
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#3

Korinna Suder

Betazoid

Beh, le tue molecole vengono decomposte, per poi essere riassemblate letteralmente all'altro capo del pianeta. Un minimo disallineamento delle bobine e non c'è modo di sapere cosa o come verrà ricomposto. Questo, senza considerare il tuo "problema medico"... rispose Korinna, che nel tempo aveva preso la poco salutare abitudine di punzecchiare i colleghi klingon. La maggior parte delle volte la cosa finiva in una risata, un paio di lividi le avevano insegnato quale fosse il limite da non oltrepassare e, tutto sommato, riteneva di aver trovato un buon equilibrio. Con un po' di fortuna quelle parole sarebbero riuscite a dare a Seeth l'incoraggiamento di cui aveva bisogno, perché quella che le attendeva sarebbe stato tutto tranne che una missione semplice e non potevano iniziare perdendosi in preoccupazioni non correlate.

Il teletrasporto smaterializzò entrambe, che riapparvero poco dopo sulla superficie del pianeta, nel centro della piazza di un piccolo insediamento. Abitazioni parzialmente distrutte e segni di combattimenti per le strade lasciavano intendere che non erano le prime ad incontrare i ribelli. ... senza contare che sarai mezza Klingon, ma ne hai tutto l'aspetto. Non credo ti accoglieranno a braccia aperte. Io, al contrario... scherzò Korinna, interrompendosi non appena notò qualcuno avvicinarsi. Si trattava di uno dei ribelli, forse il capo, ma quella non era l'unica presenza che la betazoide percepiva. Siamo circondate. avvisò la collega con un sussurro, anche se probabilmente non era necessario: certo, Seeth non poteva percepirli, ma Korinna era abbastanza sicura che si aspettasse una mossa del genere.

L'uomo si fece avanti, senza nemmeno provare a nascondere il disgregatore agganciato alla sua cintura. Sono il sovintendente Ishnar si presentò, facendosi riconoscere come l'uomo con cui Seeth aveva intrattenuto la trattativa fino a quel momento. Lo sguardo dell'uomo passò sospettoso da Seeth a Korinna, indugiò qualche istante sulla betazoide e Korinna ricambiò con un sorriso cordiale. Il Consiglio vi sta aspettando, ma se volete incontrarli lasciate qui le armi. ordinò, scettico sul fatto che dei klingon fossero davvero disposti a discutere con le parole e pronto a ordinare ai suoi collaboratori di aprire il fuoco sulle due, se avessero mostrato anche solo un accenno di intenzione di volerlo attaccare. Sono disarmata fece presente Korinna, e subito un soldato si avvicinò per verificare.

Le avrebbero poi condotte all'interno di uno degli edifici, dove si era riunito quello che l'uomo aveva chiamato Consiglio, ma dava più l'idea di uno sparuto gruppo di gente poco avezza sia al governo che alla diplomazia, che si era ritrovata in quel ruolo proprio malgrado.

ah, già. Avevo scordato la tua antipatia per il teletrasporto. Bel salvataggio. Big Grin
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#4

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Ridacchiò alla risposta di Korinna. Sì, in quel senso, la pedana del teletrasporto non era poi così dissimile da una ghigliottina. Nella storia della flotta imperiale erano stati innumerevoli gli incidenti col teletrasporto, da errori a livello molecolare a morti accidentali. Alcuni incidenti erano stati così gravi da portare i klingon a prestare una particolare attenzione allo sviluppo della tecnologia di teletrasporto e alla sua manutenzione. Dopotutto, anche i guerrieri più tradizionalisti preferivano evitare di materializzarsi senza armatura o con rocce conficcate nella pelle. Così, Seeth sentiva di potersi sufficientemente fidare del funzionamento del teletrasporto della Kal'Ruq. Ciò però non bastava a far evaporare l'antipatia che provava per quella trappola mortale. Sappi che è tutta colpa tua. Ribatté, ma il suo tono sembrava più divertito che offeso. Se non fosse stato per quel teletrasporto dalla Saratoga, il capitano non sarebbe stato così insistente. Spiegò, riferendosi a quando avevano di fatto rapito Erulen. Il teletrasporto era stato verso la navetta, non diretto alla Kal'Ruq, ma purtroppo il suo utilizzo era stato registrato nel rapporto dei suoi colleghi.

Quando la procedura di teletrasporto fu completata, Seeth si guardò attorno in allerta. Un cenno d'assenso fu la sua unica risposta al commento di Korinna: lei poteva scherzare, ma la mezza klingon era ben consapevole che gli zeellai difficilmente l'avrebbero accolta a braccia aperte. L'avvertimento finale non la sorprese: sarebbe stato assurdo se il loro arrivo non avesse suscitato una qualche reazione. Mentre i secondi passavano lenti, Seeth si costrinse a non portare la mano al disgregatore come la parte più pessimista di lei avrebbe voluto. Fu un sollievo quando uno degli uomini si fece avanti, il disgregatore alla cintura e non imbracciato.

Lieta di fare la sua conoscenza, sovrintendente Ishnar. Rispose Seeth, ed era sincera perché l'alternativa sarebbe stata un'accoglienza a colpi di disgregatore. Io sono Seeth Rahnaz, ufficiale diplomatico della IKS Kal'Ruq, Si presentò, in modo che l'uomo potesse riconoscerla come la klingon con cui aveva trattato fino a quel momento. e questa è la mia collega, Korinna Suder. Non si soffermò troppo sulle presentazioni, consapevole che avrebbero dovuto ripeterle da capo una volta di fronte al Consiglio. Vi affido il mio disgregatore. Aggiunse per poi sganciare l'arma dalla cintura con movimenti lenti, attenta a mantenere la canna puntata verso di sé in modo da non dare l'erronea impressione di volerli attaccare. Se non mostrò alcuna esitazione ad offrire il disgregatore al soldato più vicino, non disse nulla sul coltello che portava nascosto nello stivale. Se l'avessero scoperto durante la perquisizione, l'avrebbe consegnato, altrimenti se lo sarebbe tenuto. Non aveva intenzione di usarlo, ma un asso nella manica faceva sempre comodo. Dopotutto, non potevano sapere come la situazione si sarebbe sviluppata.

Dopo di che, seguì il gruppo all'interno di uno degli edifici. Onorato Consiglio. Salutò, una volta di fronte agli attuali rappresentanti della colonia. Il gruppo non sembrava molto a suo agio in quel ruolo, ma Seeth non si sarebbe aspettata altrimenti. La ribellione si era appena conclusa, era troppo presto perché si venisse a formare un vero e proprio governo. Io sono Seeth Rahnaz, rappresentante dell'Impero Klingon, e questa è la mia collega. Fece una breve pausa per permettere anche alla betazoide di presentarsi, poi proseguì: Oggi siamo qui non per minacciarvi, ma per parlare. L'Impero riconosce il valore di coloro che lottano per ciò in cui credono. Questo è un principio che rispettiamo. Tuttavia, ogni azione ha le sue conseguenze. Se ce ne darete la possibilità, vorremmo aiutarvi a limitarle.
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#5

Korinna Suder

Betazoid

Mh. Mi sfiderai a duello quando avremo portato a termine questa missione ribatté Korinna, implicando tacitamente che ne sarebbero uscite entrambe vive e avrebbero potuto continuare a preoccuparsi di problemi frivoli come l'avversione per il teletrasporto in un secondo momento. C'era tensione nell'aria e non era solo Seeth ad essere pronta a scattare: Korinna poteva percepire chiaramente che, dietro ai modi sbrigativi, ma tutto sommato cordiali del sovrintendente, c'era dell'altro. Non era lì di propria spontanea volontà e nonostante il titolo di sovrintendente non era realmente lui a detenere il potere. Oppure, semplicemente, l'instabile equilibrio di potere che si era andato a creare con la ribellione, gli dava l'impressione di doversi guardare le spalle dai propri collaboratori… con tutto il nervosismo che aleggiava lì attorno non era semplice nemmeno per Korinna focalizzarsi su un singolo pensiero, l'idea di riuscire a selezionarne uno rilevante sarebbe stata più un colpo di fortuna che questione di abilità in quel frangente.

Korinna Suder si presentò quando la collega le lasciò spazio facente funzione di ufficiale diplomatico sulla IKS Kal'Ruq precisò, suscitando una nota di curiosità nel loro interlocutore. Non sembri Klingon valutò Ishnar. Certo, non era sempre semplice distinguere chi fosse Klingon e chi no, ma a parte l'abbigliamento la donna che aveva di fronte sembrava un po' troppo gracile per poter essere un guerriero. Sono betazoide, il mio pianeta natale fa parte della Federazione Unita dei Pianeti. chiarì la donna, forse in un eccesso di sincerità. Quell'informazione poteva cambiare rapidamente la situazione in peggio se Ishnar fosse stato al corrente delle abilità tipiche della sua gente e avesse deciso che era lì per carpire loro qualche informazione in grado di sopprimere la loro rivolta… ma allo stesso tempo se quell'informazione fosse emersa a trattative iniziate, in seguito magari a qualche ricerca sul suo conto, il fatto di non averla rivelata immediatamente avrebbe sicuramente alimentato inutili sospetti.

Ishnar, tuttavia, prese quell'informazione meglio di quanto Korinna si sarebbe aspettata. C'era curiosità, ma non avversione, segno che non era stata la sua specie ad attirare l'attenzione dell'uomo mentre proseguivano all'interno dell'edificio. Si trattava di un vecchio deposito, riadattato probabilmente da anni come sede della comunità locale. Vennero fatte attendere qualche istante in un atrio, poi si dischiuse la porta che conduceva ad una stanza spoglia, dove attorno a un rustico tavolo in metallo, erano seduti tre uomini e due donne di età compresa tra i venti e i sessant'anni che fissavano entrambe con sguardo serio. Ishnar prese posto al tavolo e vennero portate delle sedie perché anche le nuove arrivate potessero accomodarsi.

Da quando i Klingon riconoscono gli Zeellai? si informò senza troppi mezzi termini una donna sulla cinquantina, rispondendo alle parole di Seeth Ci chiamate Jeghpu'wi… non abbiamo mai visti riconosciuti i diritti sulle terre in cui siamo nati. Perché dovremmo credere che le cose in futuro cambieranno? Siamo riusciti a farci notare… ma io credo stiate solo cercando di prendere tempo per cercare di schiacciarci, come fate sempre. Non abbiamo paura! brontolò con una sicurezza che colpì Korinna: come potevano, da soli, immaginare di tenere testa all'intero impero? Eppure, in quella donna, sembrava esserci la ferma convinzione di poter costituire una seria minaccia. C'era sicuramente sotto qualcosa. Avrebbe preferito poter discutere con Seeth di quella sensazione, ma decise di rimanere in silenzio, lasciando che fosse la collega a gestire la situazione nella speranza di riuscire a cogliere maggiori spunti nel frattempo.
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