TFB la forza della diplomazia
#31

Korinna Suder

Betazoid

Fu solo quando percepì la confusione di Seeth che Korinna realizzò che non aveva la minima idea di cosa intendesse con la propria richiesta, ma quell'impressione durò un solo istante, poi entrambi i klingon sembrarono cogliere sufficientemente bene ciò di cui aveva bisogno. La betazoide decise che non era quello il momento migliore per approfondire, specialmente considerando che, non essendo allenati a tenere a bada i propri pensieri, probabilmente ci sarebbero riusciti solo per qualche breve istante. Korinna tornò quindi a concentrarsi su ciò che aveva attorno, cercando di spostare la propria attenzione su ciò che sentiva provenire dalla superficie.

Erano sensazioni deboli, lontane, eppure alcune sembravano prevalere su tutte. Cercò di isolarle, di dare loro un volto. E' tutto confuso... ragionò ad alta voce, sapendo che i klingon aspettavano di sapere se fosse riuscita a scoprire qualcosa sorpresa soprattutto. Preoccupazione... non credo che l'esplosione fosse pianificata valutò, cercando di dare un senso a quel poco che le arrivava. Avverto un senso di pericolo… non ne sono sicura, ma penso che potrebbero avere bisogno di aiuto. spiegò ... non so dire se siano i prigionieri. Ma sono sicura che ci siano dei klingon laggiù rispose, anticipando la domanda successiva.
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#32

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Alle parole di Korinna, un velo di preoccupazione tinse il viso di Seeth. Le percezioni della betazoide era confuse, ma un punto era chiaro: qualcuno aveva bisogno di aiuto. La procedura corretta sarebbe contattare gli zeellai per avvertirli della situazione, e chiedere loro se hanno bisogno del nostro supporto. Disse, più a rigor di logica che altro. Qualunque cosa stesse succedendo, allo stato attuale gli zeellai non si fidavano sufficientemente di loro per poter accettare la loro offerta. C'è da considerare anche che potrebbe trattarsi di un tentativo di fuga dei nostri compatrioti... Cosa dovevano fare? Scendere senza il permesso degli zeellai avrebbe rischiato di danneggiare le trattative ma, al punto in cui erano, c'era qualcosa da danneggiare? Per gli zeellai le trattative erano soltanto un modo per prendere tempo: se volevano costringerli a sedere veramente al tavolo delle trattative, dovevano scoprire cosa stava succedendo sul pianeta.

ghuy'! Imprecò. Quello che stava per dire era tutta colpa dell'influenza di Korinna, ne era certa. Scendiamo sul pianeta. Propose infatti. Portare giù una squadra sarebbe una dichiarazione di guerra, ma se fossimo solo noi due... Due diplomatiche, solo una delle quali klingon, non si potevano considerare una minaccia. Gli zeellai difficilmente avrebbero preso bene la loro intrusione, ma sarebbe stato qualcosa che ancora potevano gestire. e magari un ufficiale di Intelligence, se Nivalli è disposta a prestarcene uno.
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#33

Korinna Suder

Betazoid

Korinna rivolse alla Klingon un'occhiata sorpresa di fronte alla sua proposta. Forse aveva capito male. Forse aveva semplicemente colto uno dei suoi pensieri scambiandolo per qualcosa che aveva detto aspetta… hai detto che scendiamo sul pianeta? volle sincerarsi, incredula. Non era stata lei ad insistere che non potevano agire alle spalle del capitano? Sono con te si affrettò a promettere, mentre l'ufficiale che era al computer mandava un messaggio a Nivalli per comunicare cosa avevano intenzione di fare.

Nivalli approva il piano d'azione confermò, facendo strada verso la sala teletrasporto ed afferrando un disgregatore lungo il percorso. Portaci sulle coordinate dell'esplosione disse all'operatore, mentre si accucciava sulla piattaforma del teletrasporto per offrire minore superficie ad eventuali attacchi nel caso in cui si fossero rimaterializzati in mezzo ad un combattimento. Korinna lo seguì sulla piattaforma del teletrasporto facendo altrettanto.

Quando si rimaterializzarono si resero conto che la situazione era del tutto fuori controllo: alcuni Klingon erano riusciti a procurarsi delle armi improprie formate da bastoni e pezzi di lamiere e avevano attaccato gli uomini lasciati a fare loro da guardia in una serie di scontri corpo a corpo. Uno dei membri del Consiglio si trovava a terra, dolorante e gravemente ferito e uno dei Klingon sembrava deciso a dargli il colpo di grazia Seeth! chiamò Korinna, indicandole l'uomo. Korinna sapeva di non avere la forza per atterrare un klingon adulto ed al momento era pure disarmata… di certo non era una buona combinazione per affrontare quella situazione. Dobbiamo convincerli a sospendere l'attacco! suggerì in direzione del collega dell'intelligence, facendo riferimento ai prigionieri in fuga.
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#34

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Alla reazione di Korinna, Seeth ebbe quasi la tentazione di rivalutare la sua decisione. Eppure, credeva veramente che quella fosse la loro opzione migliore. Se non fossero scese loro, sarebbe stata comunque inviata una squadra a controllare. Vista la loro fragile alleanza con l'Intelligence, immaginava che se ne sarebbe occupata Nivalli e non il capitano. Niente guerrieri disposti a tutto per farsi onore in battaglia quindi, ma si sarebbe trattato comunque di klingon. Difficile dire quale sarebbe stata la reazione degli zeellai alla loro intrusione. Se voleva proteggere sia gli zeellai che la Kal'Ruq, un'operazione alla Korinna era la loro unica opzione. Gli zeellai non si fidavano esattamente di loro, ma quantomeno le conoscevano.

Ottimo! Rispose all'agente di Intelligence. Avere l'approvazione di Nivalli era un sollievo. Sfidare l'autorità del capitano era diventata una necessità se volevano risolvere la crisi senza una strage, ma Seeth non aveva intenzione di lavorare totalmente al di fuori della catena di comando. Con Nivalli in gioco, potevano agire con la consapevolezza che la Kal'Ruq era in buone mani. Qualunque cosa fosse successa sul pianeta, c'era qualcuno a bordo informato e pronto a prendere le misure necessarie per assicurarsi l'incolumità della nave.

Raggiunta la sala teletrasporto, salì senza esitazione sulla piattaforma. Il teletrasporto continuava ad intimorirla, ma in quel momento non poteva permettersi di lasciarsi bloccare dalle sue paure. Così, si fidò ancora una volta del settaggio di G'Vera e lasciò che l'addetto li teletrasportasse sul pianeta. ghuy'! Un'imprecazione fu la prima parola che le uscì di bocca quando si fu rimaterializzata tutta d'un pezzo alla loro destinazione. Appena davanti a loro, uno dei klingon che dovevano salvare stava per uccidere il consigliere zeellai con cui avevano intenzione di trattare. Prima ancora che Korinna la chiamasse, Seeth era già scattata. Non volendo sparare al prigioniero, le rimaneva solo un'opzione: fermarlo fisicamente. Così Seeth si infilò tra il klingon e la sua vittima, intercettando l'arma di fortuna col suo pugnale. Una bat'leth sarebbe stata più adatta allo scopo, ma Seeth non aveva avuto la possibilità di cambiare il suo armamentario prima di scendere sul pianeta. Così, al posto di tentare di fermare l'arma avversaria, fece in modo di cambiarne il moto in modo che non colpisse né lei né lo zeellai.

Hai dimenticato l'onore, fratello? Esclamò. Il suo obiettivo era fermare il combattimento, non unirsi ad esso. Il klingon di fronte a lei era indebolito dalle ferite e dal periodo di prigionia, ma Seeth non era sicura di poterlo sconfiggere in una prova di forza. Lei era una diplomatica, non una guerriera. Hai sconfitto il tuo nemico, fermati qui. Non infierire su un uomo a terra.
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#35

Korinna Suder

Betazoid

Il klingon fu colto del tutto di sorpresa dalla parata di Seeth. Tanto per cominciare non l'aveva vista arrivare e per continuare l'ultima cosa che si sarebbe aspettato era trovare un klingon a difendere i traditori. Chi siete? chiese, notando la presenza di un altro klingon e di quella che ai suoi occhi era un'umana con indosso un'uniforme klingon all'interno dell'area di detenzione. Lo zeellai, nel frattempo, non si era fermato a scambiare convenevoli: non appena Seeth si era avvicinata per allontanare il colpo del klingon, il giovane si era rimesso in piedi e senza pensarci troppo sopra era corso via, in direzione della porta di accesso all'area con l'intenzione di svignarsela quanto prima.

Korinna, che in quel momento non era intenta in alcun combattimento, percepì le sue intenzioni e prima che potesse raggiungere la porta gli si parò davanti. Aspetta... disse, alzando le mani per mostrare che era disarmata e non aveva cattive intenzioni. Lo zellai le rivolse un'occhiata sospettosa, ma Korinna non si lasciò intimorire. So che dubiti di noi e che il nostro arrivo non aiuta a credere alle nostre buone intenzioni, ma so anche che sei preoccupato quanto noi per la situazione attuale. Al momento vogliamo la stessa cosa: evitare che qualcuno si faccia male. precisò Korinna. Abbiamo rilevato l'esplosione, il nostro capitano potrebbe prenderla come un segno di un potenziale attacco, è imperativo che raggiungiamo un accordo quanto prima aggiunse decisa.

Lo zeellai parve esitare ed il suo sguardo passò rapidamente da Korinna alla condotta esplosa non posso parlare senza l'approvazione del Consiglio precisò lui diffidente. Sappiamo dell'arma che intendete utilizzare contro di noi mentì Korinna, più per osservare la sua reazione che perché fosse realmente riuscita a percepire qualcosa tra i pensieri che si affastellavano nella mente del giovane. Lo zeellai parve impallidire allora sapete anche che non avete speranze! rispose, fingendosi deciso… ma ciò che Korinna percepiva in quel momento era leggermente diverso. C'era un'incertezza che le sue parole non trasmettevano, un dubbio riguardo alle decisioni del Consiglio.

Vale anche per voi, se si arriverà allo scontro. Anche se riusciste a distruggere la Kal'Ruq arriverebbero altre navi. Siete davvero in grado di affrontare l'intera flotta klingon? gli ricordò Korinna. Esitazione. Korinna la percepì distintamente. Seeth! chiamò la betazoide, sperando in un po' di aiuto in quell'opera di convincimento. L'arma esiste confermò alla collega, ormai certa.
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